CHIETI: ESPOSTO A CORTE DEI CONTI SU TRANSAZIONI NON FIRMATE

23 Novembre 2021 20:29

Chieti - Cronaca

CHIETI – I 13 consiglieri di minoranza al Comune di Chieti hanno invitato un esposto alla Procura generale regionale della Corte dei Conti sostenendo che nel Piano di riequilibrio dell’ente e nel bilancio sono stati inseriti documenti su transazioni che non sono mai state sottoscritte, fra il Comune stesso e quattro grandi creditori ovvero Aca, Banca Farma Factoring, Ato e Consorzio di Bonifica.

Un’iniziativa che lascia perplesso il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo. “Non capisco l’utilità di un esposto alla Corte dei conti su un atto che è sotto la valutazione della Corte stessa – dice Febo – La Corte dei Conti non deve vidimarlo ma deve valutare se il piano è credibile o meno. Quindi, tranne il fatto meramente mediatico, non si comprende l’utilità di questa iniziativa, a meno che loro – conclude Febo riferendosi alla minoranza – che hanno contezza dei conti dell’ente perché ci sono stati per dieci anni, sostengono che l’ente è da dissesto”.





I consiglieri di minoranza chiedono alla magistratura contabile di accertare la legittimità, regolarità, validità, e trasparenza del bilancio da poco approvato sulla scorta del piano di riequilibrio finanziario sulla base di debiti definiti come transatti, previa individuazione delle transazioni formali sulla base delle quali il bilancio stesso è stato redatto.

Chiedono inoltre di accertare la legittimità, regolarità, validità, e trasparenza del relativo piano di riequilibrio finanziario individuando eventuali responsabilità del Comune di Chieti, e di accertare eventuali responsabilità dell’ente in persona del sindaco, della giunta, del segretario generale quale organo di controllo, dei dirigenti coinvolti e degli eventuali altri soggetti individuati dalla stessa Procuraa





Il Consiglio comunale con delibera ha recentemente determinato le passività in oltre 78 milioni di euro, dei quali oltre 19 milioni e mezzo di somme accantonate per io contenzioso legale e i debiti fuori bilancio. Mentre il piano di riequilibrio pluriennale, la cui approvazione permetterebbe al Comune di richiedere l’anticipazione del fondo di rotazione, è tuttora al vaglio del Ministero.

“Loro parlano di atti transatti nel bilancio di previsione, e la stessa dicono sul piano di riequilibrio, quando invece non c’è nessuna transazione e le linee guida dicono che se gli atti non sono sottoscritti da ambo le parti, ovvero creditori e Comune, potrebbe risultare inattendibile il piano di riequilibrio con tutte le conseguenze – sottolinea il capogruppo dell’Udc, Mario De Lio che nelle scorse settimane si era rivolto ai revisori dei conti, al prefetto e al responsabile dell’anticorruzione del Comune. Le minoranze volevano condividere e partecipare dando le proprie indicazioni – aggiunge De Lio – ma abbiamo un muro di gomma che come un mantra ripete che è colpa dell’amministrazione passata: qui non è colpa dell’amministrazione passata, è un atto loro e ognuno si deve assumere le proprie responsabilità”.

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