VOTO L’AQUILA: BORDATE TRA BIONDI E CASEMATTE DOPO MANCATO INVITO A DIBATTITO SU FUTURO COLLEMAGGIO

14 Maggio 2022 08:56

L'Aquila - Abruzzo, Politica

L’AQUILA – Veementi polemiche a contorno del dibattito organizzato ieri sera nello spazio sociale  Casematte a L’Aquila, sul futuro dell’area di Collemaggio a cui hanno preso parte i candidati sindaci Stefania Pezzopane  del centrosinistra e Americo Di Benedetto dei civici. A non essere stato invitato invece il candidato del centrodestra, il sindaco uscente Pierluigi Biondi, di Fdi che su Facebook ha riservato a Casematte una pesante stoccata, a cui Casematte ha replicato con altrettanta durezza,  e ha seguire è intervento anche di Di Benedetto, precisando che “quando mi è stato chiesto di presenziare, anche io mi sono premurato di chiedere se fossimo presenti tutti e tre noi candidati alla carica di Sindaco

Ha scritto il primo cittadino: “Amano definirsi inclusivi, liberi, democratici. Poi, occupano uno stabile di proprietà della Asl e dibattono su un bene pubblico, di tutti gli aquilani, senza invitare il sindaco uscente ma solo i suoi sfidanti. Questa è l’idea di confronto e pluralità che hanno a sinistra.
Nell’immagine di presentazione dell’evento campeggia l’acronimo Acab (All Cops Are Bastards, ossia “Tutti i poliziotti sono bastardi”). Ringrazio per il mancato invito, mi hanno tolto l’imbarazzo di dover dire: “No, grazie!”

Questa la replica degli attivisti di Casematte, che ribadendo che alla luce di una sentenza del Tribunale dell’Aquila, non c’è nessuna occupazione abusiva,  sulla scritta sottolineano: “si trova all’interno di una vera e propria opera d’arte, donata alla città, grazie all’impegno di CaseMatte, da un artista nella sua piena libertà di espressione. Ciò non solo dimostra che non ne ha compreso il significato, ma ci fa capire che non ha davvero nulla a cui aggrapparsi visto che è costretto a puntare il dito su una minuscola (da lui incompresa) parte di un’opera grande quanto la facciata di un palazzo e facente parte di una mostra urbana di rilievo nazionale”.





Entrando poi nel merito del non invito: “Dopo essere venuto cinque anni fa ad un incontro da noi organizzato per confrontarci anche con lui senza stare troppo a guardare le scritte intorno ed aver affermato spavaldo che a lui della partecipazione non interessa; dopo averlo ampiamente dimostrato non considerandoci per cinque anni affossando il Progetto del Parco della Luna e creando un livello di abbandono mai visto a Collemaggio, perdendo i soldi del progetto che avrebbe contribuito a riqualificare un’area bene comune della città per cui ci battiamo e in cui facciamo attività insieme ad altre associazioni da 13 anni, si risente di non esser stato chiamato…”

“Noi non abbiamo nulla a che spartire con Biondi e la sua cultura autoritaria dell’uomo solo al comando, non abbiamo paura di lui e invitiamo chi vogliamo negli spazi che ci siamo conquistati anche affrontando a testa alta duri processi da cui poi siamo usciti vincenti, con la piena legittimità di stare dove stiamo! Un tribunale, infatti, anni fa ha sancito che non c’è stata un’occupazione abusiva e, se da allora ad oggi, non si è avviata una vera regolarizzazione è solo per responsabilità della politica che non ha mai tentato un dialogo -, prosegue la nota -.
Il suo ci sembra solo puerile vittimismo di chi non è capace di affrontare la realtà di non saper svolgere il ruolo che ricopre e fare il bene comune della città, come si vede proprio a partire dall’abbandono di Collemaggio.
Forse non gliel’ha detto nessuno, ma lo facciamo noi: non sei il benvenuto”.

Chi aggredisce come ha fatto per ben due volte con la fascia tricolore al petto, chi abbandona L’Aquila per andare in discoteca al mare mentre la città va a fuoco, chi affama i poveri durante il lockdown perché stranieri con la pelle di un altro colore, non fa parte della nostra dialettica. Non ha nulla a che vedere con la passione che noi mettiamo per curare la nostra città, la nostra vitalità che ogni giorno ci permette di aggregare e confrontarci tra centinaia di giovani e meno giovani per mettere in moto dei processi partecipativi e d’inclusione di cui Biondi non conosce nemmeno il significato”.

Ha scritto infine su fb infine Di Benedetto, poco prima del dibattito: “A proposito del post del Sindaco relativo al suo mancato invito all’odierno dibattito a Casematte sul futuro dell’Area di Collemaggio, ci tengo a precisare che, quando mi è stato chiesto di presenziare, anche io mi sono premurato di chiedere se fossimo presenti tutti e tre noi candidati alla carica di Sindaco. Cosa che avrei ritenuto utile nell’ottica del miglior confronto democratico possibile tra le parti, anche per evidenziare le sue responsabilità su una vicenda così sentita in città. Con altrettanta sincerità non capisco perché, dopo la sua ‘rimostranza’ con cui informava l’intero web, il Sindaco abbia ammesso che lui, a prescindere, non avrebbe partecipato. Al di là della condivisione o meno delle posizioni, credo che la disponibilità al confronto e al dialogo con i propri cittadini sia uno dei compiti più importanti per chi ha il dovere istituzionale di rappresentarli tutti indistintamente. Io andrò (e sarei andato)”.





 

 

 

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