A24.A25: OGGI INCONTRO AL MIT CON SINDACATI, TRIBUNALE DECIDE SU ANTICIPO RISARCIMENTO A SDP

18 Luglio 2023 09:24

L'Aquila - Economia, Politica

L’AQUILA – Un incontro fissato per oggi alle 11 nella sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,  ha per ora disinnescato lo sciopero che potrebbe essere proclamato per il 27 luglio prossimo, dai lavoratori dell’ex gestore dell’autostrada A24-A25 Strada dei parchi, e dai lavoratori della Parchi Global service, ancora in servizio nell’infrastruttura, da un anno passata all’Anas, e anche da parte dei lavoratori, solo in piccola parte utilizzati, di Infraengineering.

Questo  nello stesso giorno in cui al Tribunale civile di Roma, c’è l’udienza per decidere su un anticipo di 500 milioni rispetto al risarcimento complessivo stimato in 2,3 miliardi di euro, che l’ex gestore Strada dei parchi, della holding dell’imprenditore abruzzese Carlo Toto, ha richiesto al Mit, passaggio essenziale per consentire alla società di uscire dal concordato preventivo, e dalla crisi in cui è piombata a seguito della revoca in danno, decisa dal Consiglio dei Ministri dell’ex premier Mario Draghi il 7 luglio dello scorso anno.





L’invito alla riunione è arrivato a firma di Alfredo Storto, capo di Gabinetto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, “al fine di proseguire il dialogo intrapreso e fornire un aggiornamento sulle questioni in oggetto”, rivolto all’amministratore delegato di Anas, Aldo Isi, ed i rappresentanti sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Cisal Trasporti, Ugl Viabilità e Logistica oltre che il direzione generale per le strade e le autostrade, l’alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali.

La decisione di proclamare lo sciopero era arrivata, come raccontato da Abruzzoweb, nell’assemblea sindacale del 12 luglio a Borgorose nel Lazio, dove gli stesse rsa e lavoratori hanno denunciato le gravi disfunzionalità nella gestione ordinaria delle infrastruttura, dopo il passaggio ad Anas, in una situazione dove c’è carenza addirittura del filo per i decespugliatori,  di dispositivi di protezione individuale per gli operai, e persino della carta per imbustare i cedolini paga.

E soprattutto è stato evidenziato che nel decreto di luglio 2022 e successivi protocolli sottoscritti tra sindacati e governo,  si erano date ampie garanzie per la continuità lavorativa degli addetti di Sdp e società collegate, con il riassorbimento da parte di una newco statale, presso il ministero dell’Economia, che dovrebbe nascere entro fine anno, ma di cui non si vede ad oggi nessuna traccia. E quello che è stato considerato altrettanto grave, è che non c’è stato nemmeno il passaggio delle maestranze, nella fase transitoria in Anas, che doveva avvenire entro un anno a partire dal decreto, ovvero entro il 7 luglio scorso.

Ad oggi i lavoratori restano in Strada dei parchi, in concordato preventivo a causa delle difficoltà economiche causare dalla revoca, in Global service e in Infraengineering, pagati nei primi due casi con i proventi dei pedaggi, incassati da Anas e girati alle due società. Si registrano poi in Parchi global service costanti ritardi nei pagamenti dello stipendio.





Parallela, ma strettamente connessa, la partita del risarcimento chiesto da Strada dei Parchi: la società a inizio luglio ha inviato al Mit e al premier Giorgia Meloni e ai vertici burocratici, una diffida per chiedere, in base alla norma, una provvisionale sul risarcimento miliardario dovuto all’ex gestore in seguito alla revoca anticipata in danno. Risarcimento su cui poggia il futuro di Sdp e del gruppo Toto, che ha circa 1.100 dipendenti, e da cui dipende il voto dei creditori relativo al concordato al 100% chiesto agli stessi giudici del Tribunale di Roma da Sdp.

Infatti, il concordato a cui è dovuta ricorrere Sdp per le difficoltà economiche e finanziarie in seguito alla revoca in danno della concessione, impugnata da Sdp, si basa sull’indennizzo, secondo stime tra 2,3 miliardi di euro, previsto dalla legge per la cessazione anticipata, nel 2022, del contratto in scadenza nel 2030.

In questo quadro si attende anche il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legittimità del decreto legge del Cdm a guida Draghi, a cui ha mandato gli atti il Tar del Lazio dopo l’ udienza di merito. Le recenti sentenze del Tribunale dell’Aquila e di Teramo, rappresentano intanto un punto a favore di Sdp, perché hanno escluso, perizie alla mano, mancanze e omissioni nella manutenzione dei viadotti dell’autostrada da parte di Sdp, che sono anzi sicure e non a rischio sismico, mentre la revoca in danno da parte del governo Draghi, poggiava proprio si questa accusa.

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