ROMA – Il Consiglio dei ministri ha adottato il provvedimento di revoca della concessione dell’Autostrada dei Parchi. L’A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) e l’A25 (Torano-Pescara) erano in concessione alla società Strada dei Parchi, controllata dalla Toto Holding, dell’imprenditore pescarese Carlo Toto.
Il Ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, in una nota, parla di un provvedimento che “tiene conto degli esiti della procedura per grave inadempimento, attivata a dicembre 2021 dalla Direzione generale del Mims, in considerazione delle molteplici criticità riscontrate nella gestione dell’autostrada, compreso l’inadeguato stato di manutenzione”.
Interviene subito la concessionaria: “Nessun inadempimento, è un autentico sopruso al quale reagiremo prontamente e duramente chiedendo i danni ai responsabili”.
A tal proposito, è lo stesso presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ad aggiungere: “Per un verso dico: finalmente il Governo ha preso una decisione. Sono anni che chiediamo di fare una scelta per capire il destino delle autostrade A24 e A25. Spero però che il Governo abbia formidabili argomenti per questa revoca a Strada dei Parchi perché ho una preoccupazione fortissima: in un paese, dove Benetton e Atlantia sono stati liquidati con 8 miliardi di euro dopo aver fatto crollare un ponte con decine di morti, è difficile pensare che Toto se ne andrà dalla concessione sulle autostrade abruzzesi gratis. Questa scelta del Governo darà vita a un contenzioso micidiale. Mi auguro che nel frattempo non si blocchi e nemmeno rallenti le attività di messa in sicurezza sismica della tratta autostradale e dell’acquifero del Gran Sasso e che, soprattutto, questa storia non costi alle casse pubbliche uno o due miliardi di euro per pagare il concessionario. Soldi tolti all’Abruzzo e agli abruzzesi che invece sarebbero stati utili per fare opere pubbliche importanti”.
Ad annunciare per primo il provvedimento è stato, al termine del Cdm, il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli: “Il provvedimento sulla revoca della concessione dell’autostrada dei parchi è storico e siamo molto soddisfatti. Io e il ministro Orlando abbiamo espresso soddisfazione. Finalmente si riequilibra il potere tra i concessionari e lo Stato”.
“L’ok del Cdm alla revoca della concessione dell’Autostrada dei Parchi, è un segnale molto importante. Una concessione non è privatizzazione. Lo Stato esige il pieno rispetto degli impegni assunti dai concessionari, soprattutto quando si tratta della sicurezza dei trasporti e dei cittadini. Un ringraziamento alle strutture che hanno gestito questa procedura e al ministro Enrico Giovannini”, le parole del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando.
L’iter per la rescissione del contratto di gestione delle autostrade A24 e A25, che collegano Lazio e Abruzzo, era partito lo scorso febbraio, con il Ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibile che aveva presentato una istanza di revoca in danno, e Sdp che aveva risposto con una istanza di stop anticipato della concessione in scadenza nel 2030 corredata da un indennizzo di 2,5 miliardi di euro. Nei giorni scorsi l’ultimo scontro tra Sdp e il Mims, da anni in contenzioso sulla gestione, in particolare sulla messa in sicurezza sismica, sul rinnovo del piano economico finanziario (Pef) fermo dal 2013.
Come si legge nella nota del Mims, in seguito all’informativa sulla gestione del rapporto concessorio dell’Autostrada A24/A25, presentata dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge che dà efficacia immediata alla risoluzione della convenzione del 18 novembre 2009, sottoscritta tra ANAS S.p.A e Strada dei Parchi S.p.A., disposta con decreto direttoriale approvato con decreto del Mims e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tale provvedimento tiene conto degli esiti della procedura per grave inadempimento, attivata a dicembre 2021 dalla Direzione generale del Mims, in considerazione delle molteplici criticità riscontrate nella gestione dell’autostrada, compreso l’inadeguato stato di manutenzione.
Il decreto-legge dispone l’immediato subentro di ANAS S.p.A. nella gestione dell’autostrada che, per assicurare la continuità dell’esercizio autostradale, potrà avvalersi di tutte le risorse umane e strumentali attualmente impiegate, tra cui il personale di esazione, quello impiegato direttamente nelle attività operative e le attrezzature, automezzi e macchinari necessari ad assicurare il servizio. È inoltre previsto che l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) avvii un piano di ispezioni per verificare le condizioni sicurezza dell’intera infrastruttura autostradale.
Per gli utenti è esclusa ogni ulteriore variazione delle tariffe, che rimangono invariate per il futuro rispetto a quelle del 2017. Il decreto-legge contempla, inoltre, misure per la regolazione dei rapporti con il concessionario decaduto in relazione all’indennizzo spettante in base alla normativa vigente, fatto salvo il diritto al di risarcimento dei danni a favore del Mims.
A seguire il dossier Francesco Giavazzi consigliere economico del premier Mario Draghi e Marco Leonardi segretario del Cipess, il dipartimento per la programmazione e la politica economica. Per Strada dei Parchi al tavolo il vicepresidente Mauro Fabris e Riccardo Toto, uno dei figli del capostipite Carlo.
Della vicenda si è occupato lo stesso Draghi che, che secondo quanto si è appreso, sarebbe stato favorevole al ritorno della infrastruttura pubblica dal 2000 nelle mani del privato dopo la gestione pubblica dell’Anas.
Per la holding di Toto, la gestione era diventata un campo minato e un pessimo affare, a causa innanzitutto della mancata approvazione, nonostante la nomina di ben due commissari, del Pef dal valore di 6,2miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi a carico della concessionaria, per la messa in sicurezza sismica, previsto nella legge di stabilità del 2012 nella quale, a seguito del terremoto dell’Aquila del 2009, le due arterie si considerano strategiche in caso di calamità naturali.
REAZIONI
GRIPPA (M5S): “E’ UNA VITTORIA STORICA”
“È un giorno che non si potrà dimenticare facilmente quello di oggi visto che abbiamo raggiunto un traguardo storico per la viabilità di una importante arteria stradale italiana. La revoca della concessione alla Strada dei Parchi è un risultato che abbiamo inseguito e per cui abbiamo lavorato per anni e che oggi, finalmente, è realtà”.
È quanto si legge in una nota della deputata del MoVimento 5 Stelle Carmela Grippa capogruppo in commissione Trasporti.
“Una revoca – aggiunge – che abbiamo sempre ritenuto necessaria e che, proprio poche settimane fa, avevamo chiesto in Aula al Ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini. Non nascondo la mia personale soddisfazione a cui si associa quella del senatore Gianluca Castaldi perché parliamo di una infrastruttura strategica utilizzata ogni giorno da pendolari, studenti, lavoratori e il cui ruolo strategico è stato riconosciuto negli anni anche in virtù delle ricadute economiche e del turismo nelle regioni che attraversa”.
“Oggi il Movimento ha vinto una battaglia di civiltà di cui andiamo molto orgogliosi. Certo che non finisce qui perché il nostro lavoro continuerà nel segno di raggiungere l’obiettivo di un totale riassetto della strada dei Parchi per quanto riguarda la sicurezza e manutenzione. Il futuro di questa Strada deve essere connaturato da una gestione coerente con il suo imprescindibile valore pubblico per milioni di cittadini”, conclude.
PEZZOPANE: “ANAS CHIAMATA A GRANDE RESPONSABILITA’, TUTELARE OCCUPAZIONE E PENDOLARI”
“La revoca della concessione all’Autostrada dei Parchi, deliberata nel Consiglio dei ministri di oggi, era nell’aria. La stessa concessionaria aveva chiesto di cessare anticipatamente il contratto. Deve costituire una novità positiva, vanno evitate ripercussioni su utenza e personale. La maggiore garanzia pubblica deve produrre un miglioramento dell’esercizio e della manutenzione”.
Lo dichiara in una nota la deputata dem Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera: “Ora si impongono massima chiarezza di percorso e novità significative per gli utenti: sarà Anas a prendere in carico 300 Km di autostrada di montagna. Anas è chiamata quindi ad una grandissima responsabilità. La prima questione è salvaguardare tutto il personale che andrà assunto per non disperdere le professionalità e per evitare una carneficina sociale”.
“Inoltre, occorre mettere sul tavolo la riduzione delle tariffe fino all’azzeramento delle stesse per i pendolari. Sarà necessario che il governo si assuma completamente la responsabilità, anche attraverso i commissari, di mandare rapidamente avanti i lavori. Ora si apre una fase del tutto nuova. Il 19 luglio prossimo rimane calendarizzata in commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, l’audizione di Autostrada dei Parchi e a seguire ho chiesto le audizioni dei ministri Enrico Giovannini e Daniele Franco”.
BIONDI: “NON CI INTERESSA BRACCIO DI FERRO, MA SOLO TUTELA ABITANTI AREE INTERNE”
“Agli aquilani non interessa il braccio di ferro tra Governo e concessionario, come già dichiarammo il mese scorso in occasione del lancio della raccolta firme sull’azzeramento dei pedaggi su A24 e A25, avvenuto proprio all’Aquila alla presenza dell’onorevole Francesco Lollobrigida. Ci auguriamo solo che le aree interne abruzzesi non vengano penalizzate da mancati investimenti sulla sicurezza che ora spettano al Governo”.
Lo dichiara in una nota il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
“Considerata la valenza strategica dei tratti autostradali A24 e A25, non sono più procrastinabili un appropriato adeguamento sismico, la messa in sicurezza dei viadotti, il rinnovo degli impianti di sicurezza nelle gallerie e l’esenzione per i cittadini abruzzesi del pedaggio nei tratti sino ad oggi gestiti da Strada dei Parchi. Proprio su quest’ultimo punto la Camera dei Deputati aveva già approvato un ordine del giorno, a prima firma del capogruppo di Fdi in Parlamento Lollobrigida. Un documento importante che ha, in concreto, sostenuto le proteste dei 113 sindaci dei territori coinvolti da rincari decennali e non più tollerabili e da prefigurazioni governative niente affatto rassicuranti. Sono atti dovuti ai nostri concittadini per gli enormi danni subiti e di grande tutela per le aree interne abruzzesi”.
“Al di là degli aspetti tecnici e politici della vicenda il provvedimento inciderà direttamente sulla vita di centinaia di famiglie di lavoratori impiegati dall’ormai ex concessionario, verso i quali va garantita la massima attenzione da parte delle istituzioni”, conclude il primo cittadino del capoluogo abruzzese.
MARCOZZI: “PUNTO DI SVOLTA, ORA PROGRAMMAZIONE PER MIGLIORAMENTO INFRASTRUTTURA”
“La revoca della concessione a Strada dei Parchi della A24 e della A25 da parte del Governo Draghi è un fatto storico per l’intero Abruzzo”.
Lo afferma il consigliere regionale ed esponente di “Insieme per il futuro” Sara Marcozzi: “Deve rappresentare un punto di svolta a tutela di pendolari, utenti e imprese per arrivare a una manutenzione delle strade, all’attuazione del piano di messa in sicurezza e al contenimento dei prezzi delle tariffe. Parliamo di un’arteria strategica per la nostra regione, l’unica infrastruttura veloce che ci colleghi alla capitale, visti i tempi di percorrenza del trasporto su ferro. Adesso deve essere fatta una programmazione capace di rendere questa revoca efficace per ottenere un definitivo miglioramento nella gestione dell’intera infrastruttura”.
ACERBO: “ORA VOGLIAMO VEDERCI CHIARO, PIANO GOVERNO NON CHIARO”
“Non sono ancora chiari reali scopi della revoca della concessione di Strada dei Parchi. Non è chiaro se il governo vuole passare dai feudatari nostrani ai fondi finanziari internazionali, come già accaduto per Autostrade Per l’Italia dopo la buonuscita miliardaria a Benetton e altri azionisti”.
Così, in una nota, Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, che aggiunge: “Il dato certo è che siamo di fronte al fallimento della privatizzazione delle autostrade a cui solo noi di Rifondazione Comunista ci opponemmo tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000 mentre centrosinistra e centrodestra facevano a gara nel confezionare norme a favore dei privati”.
“Dopo la strage del Ponte Morandi le tardive perizie hanno accertato quello che abbiamo sempre denunciato: le reti autostradali sono diventate pericolose per carenza di manutenzione. Un gioiello infrastrutturale del paese realizzato dal pubblico è diventato un rottame in mano ai privati. Noi che abbiamo sempre chiesto la ripubblicizzazione delle autostrade – e che l’inadempimento di Toto lo abbiamo denunciato per anni – non festeggiamo perché vogliamo vederci chiaro”, conclude.
D’ALESSANDRO: “CHE SUCCEDE ORA ALL’ABRUZZO? QUANTO COSTERA’ GIGANTESCO CONTENZIOSO?”
“Leggo dichiarazioni entusiastiche da parte di alcuni partiti ed esponenti nazionali sulla revoca della concessione a Strada dei Parchi, ma nessuno che dica cosa accade ora per l’Abruzzo sul fronte investimenti e sul fronte tariffe”.
Così, in una nota, il deputato abruzzese di Italia Viva Camillo D’Alessandro che aggiunge: “A me ed agli abruzzesi di chi sia il concessionario interessa zero, ma non partecipo al coro di chi non ha approfondito un pezzo di carta, la verità è un’altra e verrà a galla. Il Ministero ha solo operato una azione difensiva nei confronti del Concessionario che già aveva richiesto rescissione del contratto. Tradotto? Si darà vita ad un gigantesco contezioso che riguarderà la giustizia amministrativa, quanto quella civile e probabilmente penale, con tutte le conseguenze del caso”.
“Sappiamo bene come è andata a finire dopo il crollo di Genova, a cui è seguito, in nome del populismo, il più grande regalo alla società responsabile del crollo, la cui responsabilità è stata accertata. I ministri passano, ma ai ministeri ci sono sempre gli stessi che non hanno controllato da anni le infrastrutture, non sono arrivati alla definizione di un Piano economico e Finanziario, hanno sistematicamente perso cause davanti alla giustizia amministrativa, hanno confezionato un gigantesca buona uscita di 9 miliardi a chi è stato ritenuto responsabile del crollo di Genova, a noi ci lasciano nell’incertezza e nel contenzioso. Cosa succederà con la battaglia legale ? Quanto costerà ? Blocco di decisioni, sospensioni, rinvii e all’Abruzzo che succede? Ai nostri utenti ?”.
“Tuttavia l’assente in questo dibattito è: come farà a gestire in equilibrio economico le nostre autostrade la newco di Anas, quali effetti sulla tariffa, con quali investimenti, con quale piano industriale, quanti lavoratori di società dei parchi saranno riassorbiti o mandiamo a casa tutti ? Che succede all’Abruzzo è la domanda, ma pensano a festeggiare”, chiosa D’Alessandro.
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