ROMA – “La risoluzione di questa annosa vicenda ha permesso di evitare allo Stato l’esborso di un risarcimento di oltre 2,6 miliardi complessivi, indennizzo già previsto dal decreto di revoca e certificato dai commissari del concordato cui Strada dei Parchi è stata costretta a sottoporsi a causa della revoca della concessione nel 2022, e il conseguente venir meno di ogni forma di ricavo”.
Così il Gruppo Toto, sull’ufficialità del reintegro della controllata Strada dei Parchi, nella gestione della A24 e A25 dal primo gennaio prossimo dopo il via libera della Camera dei Deputati al Dl Anticipi.
“Un aggravio per l’erario destinato ad aumentare in virtù del contenzioso avviato da Sdp in attesa di una soluzione bonaria. Tra questi, anche il giudizio di legittimità costituzionale della revoca, rimesso dal TAR Lazio alla Corte costituzionale, ad oggi pendente – spiegano in una nota dal Gruppo Toto.
“È bene precisare che Sdp oggi vede finalmente riconosciuto il credito a titolo di rimborso delle manutenzioni effettuate oltre il valore prestabilito nel contratto originale, di ristoro dei mancati incassi derivanti dal blocco delle tariffe imposto dai Governi succedutisi dal 2015 e dei mancati ricavi da Covid. All’esito di un attento confronto tra concedente e SdP si è dunque convenuto di compensare questa esposizione con l’azzeramento del debito, quale corrispettivo della concessione, nei confronti del MIT (di cui ANAS era delegata all’incasso) fino alla scadenza della stessa. Sdp in questo modo di fatto salda, con ben 7 anni di anticipo rispetto al contratto del 2001, quanto avrebbe dovuto versare al concedente. A concorrere all’estinzione anche i 500 milioni stabiliti dal Tribunale Civile di Roma come provvisionale, ‘a valere sull’indennizzo da determinarsi nel giudizio di merito’”.
Toto parla di provvedimento “che mette fine al lungo contenzioso avviato un anno e mezzo fa a seguito della revoca della concessione voluta dal Governo di allora sulla base di ipotesi che si sono rivelate del tutto infondate. Tra queste, oltre a relazioni ministeriali incomplete e a valutazioni di cui l’attuale Governo ha accertato l’erroneità, le indagini avviate da alcune Procure della Repubblica per presunte inadempienze nella manutenzione delle infrastrutture autostradali, ipotesi radicalmente smentite da due limpide sentenze dei Tribunali de L’Aquila e Teramo, che hanno assolto con formula piena i vertici di SdP ‘perché il fatto non sussiste’”.
Il Gruppo Toto sottolinea anche che “di fronte alla lesione dei nostri diritti causata dalla revoca, che non esitammo a definire una violazione dello Stato di diritto, reagimmo con una ferma opposizione e con tutta la determinazione possibile. Dovevamo difendere non solo le buone ragioni, ma anche e soprattutto gli interessi di un Gruppo imprenditoriale che garantisce lavoro a 1700 dipendenti e produce ricchezza per una quota rilevante del Pil della regione Abruzzo. Ora, l’intero Gruppo Toto potrà così riprendere il cammino di sviluppo che aveva subito un forzoso rallentamento con rinnovato slancio e senza vincoli impropri – che tanto hanno pesato in questi difficili e tormentati mesi – e rilanciare i molti progetti in cui è impegnato per assicurare posti di lavoro e creazione di valore a vantaggio della nostra Comunità”.
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