L’AQUILA – Dalla richiesta di soluzioni alternative, arrivate anche da diversi agricoltori, a quella definita una “mattanza ingiustificata” dei cervi, al caso esploso dopo le dichiarazioni di Nunzio Merolli, presidente Ersi, Ente regionale servizio idrico, che nel suo intervento avrebbe provato a “ridimensionare” la portata della crisi idrica in Abruzzo: “L’acqua c’è, non c’è stata nessuna emergenza, se non qualche disagio in qualche comune”, le parole che avrebbero fatto insorgere, oltre alle associazioni, tanto gli esponenti della maggioranza di centrodestra quanto quelli dell’opposizione.
Proteste e interruzioni hanno caratterizzato le lunghe sedute delle Commissioni consiliare “Agricoltura” e “Ambiente” che oggi avevano al centro dell’agenda due temi scottanti, quello dell’abbattimento dei cervi e quello della crisi idrica in Abruzzo.
La mattinata si è aperta con la Terza Commissione “Agricoltura, sviluppo economico e attività produttive”, presieduta da Nicola Campitelli, che ha esaminato il contenuto della mozione a firma dei consiglieri opposizione, Alessio Monaco, Pierpaolo Pietrucci, Giovanni Cavallari, Antonio Blasioli, Enio Pavone, Vincenzo Menna, Silvio Paolucci, Luciano D’Amico ed Erika Alessandrini, che chiede la revoca della delibera di Giunta regionale n. 509 dell’8 agosto 2024 o in alternativa la cassazione del “Disciplinare tipo per la caccia di selezione al cervo nella Regione Abruzzo”.
Il confronto si è aperto con le audizioni delle associazioni agricole e degli allevatori, in particolar modo sono intervenuti: Donato Di Marco, in rappresentanza della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori Abruzzo); Domenico Roselli, per la Coldiretti regionale e Dino Rossi del Comitato spontaneo Allevatori Abruzzo. È stata poi la volta delle associazioni ambientaliste con gli interventi di Patrizio Schiazza, presidente di “Ambiente e/è Vita”; Gianluca Tursini, presidente dell’Associazione Formiche d’Italia ed Ennio Ciccotti, tecnico faunistico del Parco regionale Sirente-Velino e delegato dell’Ambito Territoriale di Caccia (ATC) Subequano.
Le audizioni proseguiranno in una successiva seduta per ascoltare gli oltre trenta portatori d’interesse che hanno chiesto di intervenire sul tema.
In audizione anche l’assessore Emanuele Imprudente, con delega, tra le altre, all’agricoltura, caccia e pesca, parchi e riserve naturali e ambiente: “Il Piano Faunistico Venatorio è stato approvato all’unanimità – ha ricordato l’assessore – è frutto di dati scientifici e nella fase attuativa c’è questo percorso sostenuto da autorizzazioni e pareri tecnici. È un provvedimento che ha equilibrio e sostanza”, ha aggiunto.
Sul tema, dal M5S commentano Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini: “La Regione Abruzzo darà il via a una mattanza di cervi senza avere agito preventivamente per evitarla. Nessuna idea alternativa rispetto al loro trasferimento o sterilizzazione, nessun confronto sulla possibilità di creare percorsi ed attraversamenti dedicati alla fauna selvatica e nessuna volontà di realizzare aree cuscinetto a protezione delle coltivazioni. Non è stata valutata neanche la possibilità di creare zone di coltivazioni dedicate ai cervi all’interno delle aree parco, il cui scopo sarebbe quello di evitare i loro spostamenti in zone esterne. È del tutto evidente come manchi una visione sul lungo periodo e una programmazione da portare avanti nel tempo, e questo perché si è passati direttamente alla soluzione più estrema, quella cioè dell’abbattimento. Il tutto senza aver avviato tavoli di confronto con le parti interessate: imprenditori agricoli, allevatori, associazioni ambientaliste e animaliste, gestori dei parchi e delle aree protette, ATC e i restanti soggetti coinvolti. Questo centrodestra non vuole prendere in considerazione soluzioni alternative al mero abbattimento che, purtroppo, non servirà ad alleviare le sofferenze che il settore agricolo sta vivendo”.
Dalle prime ore del pomeriggio, la Terza Commissione si è unita alla Seconda “Territorio Ambiente e Infrastrutture”, presieduta da Emiliano di Matteo, per affrontare il tema dell’emergenza idrica in Abruzzo e per un confronto sulle strategie di programmazione per arginare le criticità nella prossima stagione estiva.
Alla presenza dell’assessore Imprudente, hanno aperto la sessione di audizioni il presidente dell’Ente regionale servizio idrico integrato (Ersi), Nunzio Merolli ed Augusto De Sanctis, portavoce del Forum H2O.
Ed è stato proprio Merolli a scatenare roventi polemiche. Nel suo intervento, infatti, il presidente dell’Ersi avrebbe dichiarato come in estate non si sarebbe verificata nessuna particolare criticità e che, a differenza di quanto lamentato da cittadini ed associazioni, nessun turista si sarebbe lamentato delle continua interruzioni idriche, dovute alle continue rotture delle reti colabrodo che in provincia di Chieti causano fino al 70% della dispersione della risorsa.
“Non si possono affermare cose del genere quando ci sono ancora tantissimi abruzzesi senz’acqua – dice Alessandrini – I disagi che si continuano a registrare non sono invenzioni dei tanti cittadini e degli imprenditori costretti a vivere in una situazione surreale a causa dei mancati investimenti. Si tratta di criticità che si riflettono anche sul comparto turistico, su cui sono stati fatti numerosi proclami sponsorizzando grandi eventi, che ha decisamente risentito di un problema che da anni colpisce le famiglie abruzzesi”.
Ai microfoni della Sala D’Annunzio si sono poi alternati i gestori del servizio idrico per relazionare sulle azioni messe in campo per affrontare la carenza d’acqua nel periodo estivo e, in generale, per fare il punto sugli investimenti futuri e sullo stato delle reti nei territori di propria competenza.
Sono intervenuti: il presidente della Sasi Spa, Gianfranco Basterebbe; il presidente della Saca Spa, Luciano Di Biase; la presidente di Aca Spa, Giovanna Brandelli; il direttore amministrativo di GSA Spa, Raffaele Giannone.
La sostituzione delle reti vetuste, a sentire i gestori intervenuti, sarà il passo successivo per il quale andranno individuate le risorse nella prossima programmazione nazionale e comunitaria.
Per il capogruppo di opposizione Luciano D’Amico: “L’emergenza idrica in Abruzzo è un fatto, così come è un fatto che per garantire un efficace servizio idrico servono investimenti, che la stessa Regione ha stimato per un fabbisogno di circa 1 miliardo di euro. Di questi, anche grazie al PNRR, sembra che siano stati finanziati e assegnati poco meno del 30%. Alla luce di questi dati è chiaro che bisogna passare dalla fase dei progetti di massima a quella delle azioni concrete, al fine di dare risposte celeri e risolutive ai cittadini, che vivono quotidianamente numerosi disagi” Sono sei anni che il centrodestra è alla guida della Regione Abruzzo e, nonostante le faraoniche asserzioni in campagna elettorale, in cui il centrodestra sottolineava di “aver portato l’Acqua in Abruzzo”, ancora non è chiaro cosa è stato fatto di concreto e, soprattutto, cosa si intende fare nei prossimi anni per risolvere, in positivo, un’annosa questione che tocca, in negativo, più settori, come agricoltura e turismo, oltre che la qualità della vita degli abruzzesi. Nella Commissione odierna sono stati auditi, tra gli altri, i Presidenti delle società di gestione delle acque e l’Ersi. È apparso evidente che anche le società di gestione soffrono la mancanza di certezza negli investimenti e di un chiaro piano di priorità che l’Ente regione fatica a stilare”.
A dettare la nota politica della giornata è stato il presidente Di Matteo, che ha annunciato la volontà di continuare l’approfondimento sul tema “acqua”, dichiarandosi favorevole ad una futura gestione unitaria del servizio e rilanciando la sfida di una commissione permanente dedicata.
Infine, è stata rinviata ad un futuro incontro la discussione su due risoluzioni sulla tutela delle sorgenti del Tirino. I rispettivi proponenti, Blasioli (PD), Campitelli (Lega) e Di Matteo (FI) si sono impegnati a lavorare per un documento unificato.
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