L’AQUILA – Le “prospettive verso un gestore unico del servizio idrico integrato” entrano nella campagna elettorale in vista delle regionali in programma a marzo 2024 in Abruzzo, un tema che ha già acceso lo scontro all’interno del centrodestra a guida Marco Marsilio, di FdI, in cerca del secondo storico mandato.
Ad innescare la polemica il convegno “Valore Acqua per l’Abruzzo“, che si è tenuto oggi pomeriggio all’Auditorium del Gran Sasso Science Institute in viale Collemaggio all’Aquila, con gli interventi dei sei gestori del servizio idrico della Regione Abruzzo: Saca spa, Gran Sasso Acqua spa, Aca spa, Ruzzo Reti spa, Sasi spa e Cam spa.
A evento concluso, il consigliere regionale di Forza Italia e già presidente della Commissione d’inchiesta sull’Emergenza idrica, Sara Marcozzi, ex capogruppo M5S in Regione e già candidata alla Presidenza, ha quindi osservato: “Prendo atto che, con colpevole ritardo, le sei società di gestione del Servizio Idrico in Abruzzo sembrano voler seguire la soluzione che indico da un anno, anche a seguito dei lavori della Commissione regionale d’inchiesta sull’Emergenza Idrica da me richiesta e presieduta: unire la gestione dell’acqua, superando logiche campanilistiche dannose e antistoriche con una visione unica. Meglio tardi che mai, evidentemente serviva la campagna elettorale per le elezioni regionali per far cambiare idea ad alcuni gestori, quelli che fino a poco tempo fa si dichiaravano contrari all’unione”.
Parole che si leggono come un attacco sia alla Lega, già contraria all’ipotesi dell’istituzione della nuova Commissione permanente dedicata al servizio idrico, che al presidente della Gran Sasso Acqua, Alessandro Piccinini, ex assessore comunale e avvocato, tra i possibili candidati in quota Fratelli d’Italia.
“Noto che lo stesso presidente della Gran Sasso Acqua, Alessandro Piccinini, ha cambiato non di poco la propria opinione – sottolinea Marcozzi – Lo scorso anno, in una seduta della Commissione d’inchiesta, affermava addirittura di non sentirsela di consigliare alcuna soluzione. L’aria delle elezioni regionali fa miracoli. A me basta che si sia capito ciò che ripeto da mesi, cioè che garantire il diritto all’acqua è una sfida preponderante rispetto a qualsiasi altra logica, che va realmente oltre alla protezione dei singoli orticelli e che deve superare le inutili resistenze fra società di gestione che ci hanno fatto perdere tempo e denaro”.
“Rimane il rammarico che, giusto pochi mesi fa, le società non siano riuscite nemmeno a trovare un accordo per la presentazione di un progetto unico per accedere ai fondi del Pnrr sugli interventi di digitalizzazione e distrettualizzazione delle reti. Una scelta al tempo rivendicata con orgoglio dallo stesso Piccinini che oggi invoca unità. Alla fine l’Abruzzo ha presentato sei progetti diversi, perdendo così un’occasione straordinaria per mettere ordine all’intero sistema”.
“Vista questa rinnovata coesione e la necessità di scrivere la migliore riforma possibile per la gestione dell’acqua in Abruzzo, risultano ancora più ingiustificabili le resistenze in Consiglio regionale alla mia proposta di istituire una Commissione Permanente su Sistema Idrico e Cambiamenti Climatici. Non ho dubbi che anche le sei società di gestione del servizio idrico, per favorire un iter ordinato e analizzare ogni dettaglio con cura, inviteranno le parti politiche ancora scettiche a dare il via libera alla mia proposta, così da seguire una strada già tracciata per arrivare a efficientare il sistema, riducendo perdite idriche e costi per i cittadini”, conclude Marcozzi.
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