L’AQUILA – I dipendenti del Centro turistico del Gran Sasso d’Italia sono ancora in stato di agitazione fin dal novembre dello scorso anno quando ci fu un incontro tra i sindacati e azienda dal prefetto dell’Aquila.
Il Centro turistico è una società interamente partecipata dal Comune dell’Aquila con 25 addetti. Il motivo di primaria importanza della vertenza riguarda il pagamento dei contributi che i sindacati vogliono che siano erogati nell’inquadramento di autoferrotranvieri- trasporto pubblico, che comporterebbe, almeno per il personale addetto al trasporto, un abbattimento dell’età pensionabile di 5 anni e ciò sarebbe utile anche per le casse aziendali.
Finora non è stato così e di questo si era discusso con grande interesse proprio in prefettura. A fine incontro si era decisa una tregua fino al 28 novembre ma poi non ci sono stati progressi tuttavia la soluzione è possibile.
Una problema da risolvere subito anche alla luce della volontà del Comune, manifestata pochi mesi fa, di pubblicare bandi per assumere 13 persone a tempo indeterminato nel giro di due anni.
Tra le preoccupazioni del sindacati la situazione economica del Centro turistico con mezzo milione di perdite a causa del mancato innevamento e della guerra tra Russia e Ucraina che ha fatto lievitare lo scorso anno i costi dei carburanti. Cause oggettive di una certa gravità che non è facile fronteggiare.
E le prospettive per il 2024 non sono delle migliori con una stagione condizionata dalle limitazioni imposte al funzionamento della funivia dal ministero dei trasporti dopo un esposto e dallo scarso innevamento che permane.
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