AGRITURISMI IN CRESCITA NELL’ANNO DEL COVID: ABRUZZO TRA REGIONI CON PIU’ AZIENDE “ROSA”

7 Gennaio 2022 07:09

Regione - AbruzzoWeb Turismo, Enogastronomia

L’AQUILA – La crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 non ha prodotto effetti negativi sul numero delle aziende agrituristiche che, rispetto al 2019, aumentano di 484 unità. In questo contesto, l’Abruzzo si conferma tra le regioni con il maggior numero di imprenditrici: la quota di agriturismi condotta da donne rappresenta complessivamente il 46,2% nel Sud, e in Abruzzo arriva al 47,1%.

È quanto emerge dal rapporto sulle aziende agrituristiche in Italia nel 2020 pubblicato dalll’Istat.

Si conferma la crescita che dal 2007 caratterizza questo settore: negli ultimi 13 anni è stata in media nazionale del +41,4%, con un saldo attivo di 7.340 strutture e raggiunge +61,3% nel Nord-ovest, +45,6% nel Centro, +41,9% nelle Isole, +36,2% nel Sud e +30,2% nel Nord-est.

Le regioni a maggior diffusione di comuni con almeno un agriturismo sono la Toscana (97,8%), l’Umbria (96,7%), le Marche (88,2%), il Trentino-Alto Adige (83,7%) e l’Emilia-Romagna (83,5%).

Gli agriturismi crescono di numero ma crolla il loro valore economico





Nel 2020, la produzione agrituristica è di poco superiore a 802 milioni di euro (-48,9% rispetto al 2019 e -27%(iii) rispetto al 2007). La crisi sanitaria ha quindi fortemente ridimensionato il valore economico di questo comparto il cui valore aggiunto incide per il 2,3% su quello
dell’intero settore agricolo (compresa silvicoltura e pesca). Va tuttavia sottolineato che in conseguenza del lockdown e delle limitazioni per il contenimento della pandemia, molti agriturismi sono rimasti chiusi e quelli autorizzati alla ristorazione hanno potuto solo offrire servizio di asporto.

Il 76% del valore economico è stato generato dagli agriturismi del Centro e del Nord-est. Rispetto al 2019 si registra una forte riduzione per tutte le ripartizioni geografiche: dal -47,4% del Centro al -50,5% del Nord-est che è quindi l’area più penalizzata anche per la forte riduzione di agrituristi provenienti dal centro Europa.

Il valore medio della produzione per azienda (valore economico del settore diviso numero agriturismi) è di poco superiore a 32mila euro (63mila euro nel 2019) e sale a poco più di 41mila nel Nord-est e a oltre 34mila nel Centro. Rispetto al 2019 la contrazione più forte, in valore assoluto, è ancora una volta sopportata dalle strutture del Nord-est (-45 mila euro).

Sono 8.652 gli agriturismi condotti da donne (8.566 nel 2019, +1%): la quota di imprenditrici donne rimane praticamente invariata rispetto allo scorso anno (35%). Il numero di imprenditrici aumenta nel Nord-est, in particolare in Veneto (+18,4%), e nel Sud (+2,2%); all’aumento del numero di conduttrici della Campania (+11,4%), si contrappone un calo in Molise (-10,3%) e in Calabria (-7,6%).

Il Sud si conferma l’area geografica con la maggiore presenza di imprenditrici: la quota di agriturismi condotta da donne rappresenta complessivamente il 46,2% nel Sud, con punte del 50,2% in Basilicata, del 47,6% in Campania e del 47,1% in Abruzzo. Tale percentuale si attesta invece al 37,2% nel Centro e al 28,7% al Nord. In particolare, il Nord evidenzia una situazione molto disomogenea, con quote femminili rilevanti in Valle d’Aosta (45,8%) e Liguria (48,7%) e quote piuttosto basse in Trentino-Alto Adige (+14,8%).

La presenza femminile è rilevante nella conduzione degli agriturismi con fattorie didattiche, che rappresentano un fenomeno innovativo e in costante crescita negli ultimi anni: dal 2011 il loro numero è aumentato del 70,3%. Nel 2020 le fattorie didattiche mostrano una crescita rispetto l’anno precedente dell’11,4%, e rappresentano una quota sempre crescente sul totale degli agriturismi: 7,6% nel 2020, 7% nel 2019 e 6,4% nel 2018.





In questo contesto la quota di imprenditrici donne è superiore alla media e rappresenta il 39,5% del totale dei conduttori, quota sostanzialmente invariata rispetto al 2019 (40,2%).

Aziende con alloggio: nel Sud la maggiore diversificazione di servizi

Nel 2020 le aziende con servizio di alloggio caratterizzano l’81,8% del totale degli agriturismi presenti a livello nazionale (+1,6% rispetto al 2019). Questa crescita interessa soprattutto le regioni del Nord (+4%), in particolare del Nord-est (+4,3%) mentre si registrano lievi flessioni nelle aree del Centro (-0,8%) e delle Isole (-0,7%).

Anche se in lieve calo, la maggior presenza di agriturismi con alloggio si registra il Centro (40,5% nel 2020) grazie soprattutto al valore registrato, sul totale degli agriturismi, dalla Toscana (24,3%). Seguono le regioni del Nord-est (26,5%) con capofila la provincia autonoma di Bolzano (13,6%).

Il solo pernottamento caratterizza il 48,5% del totale delle aziende con alloggio, il 44,2% associa all’alloggio la ristorazione e il 42,5% al pernottamento la prima colazione. Se si considerano gli agriturismi con alloggio per ciascuna ripartizione territoriale si ottiene una articolazione geografica dell’offerta agrituristica che vede le regioni del Centro al primo posto per strutture che offrono solo pernottamento (63,2% del totale degli agriturismi di questa macroarea), il Nord-ovest per aziende che abbinano pernottamento e prima colazione (64,2% del totale degli agriturismi di questa area) e, infine, il Sud con il 76,3% degli agriturismi dotati di alloggio e ristorante.

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