AL VIA TEST DI MEDICINA, BANCO DI PROVA PER LA SCUOLA

3 Settembre 2020 20:47

Italia - Cronaca

ROMA – Per i 66.638 studenti aspiranti matricole di Medicina e Odontoiatria, 2.000 in meno dello scorso anno, i test d’ingresso – i primi dell’era Covid – sono iniziati in tutta Italia, puntuali, alle 12: cento minuti di tempo per rispondere a 60 quesiti a risposta multipla, tra i quali non è mancata una domanda sul Coronavirus, e conquistare uno dei 13.072 posti disponibili.

Lunghe file per consegnare l’autocertificazione e farsi misurare la febbre, banchi distanziati, mascherine rigorosamente indossate per l’intera durata della prova e le immancabili proteste – da Palermo a Roma, da Bari a Torino – contro il numero chiuso, ma questa volta anche contro la quarantena che ha escluso tanti dal test (dovrebbe essere assicurata una sessione suppletiva per chi non ha potuto partecipare) e ha impedito gli spostamenti all’interno di una regione o in una regione limitrofa.

Agli aspiranti medici arriva su Facebook il saluto del ministro della Salute, Roberto Speranza che rivolge “un grande in bocca al lupo a tutte le ragazze e i ragazzi che questa mattina compiono il primo passo verso la facoltà di Medicina. Siete il futuro del nostro bene più prezioso, il Servizio Sanitario Nazionale”.

Per il mondo della scuola, stravolto dall’emergenza sanitaria, il test di Medicina è il primo banco di prova sulle misure di sicurezza.

“Le aule oggi vengono utilizzate secondo i criteri di distanziamento per garantire la sicurezza agli studenti. E’ un po’ una prova generale per il ritorno delle lezioni in presenza”, osserva il rettore dell’Università Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio.





“Vedere quest’aula piena di studenti ci apre il cuore”, afferma il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto.

“C’è un protocollo molto severo e organizzato che prevede un accesso differenziato, la distanza in aula dove si realizzano i test, mascherine, sanificazione, controllo degli spazi che viene effettuato dall’università stessa con il supporto della protezione civile nazionale e di tutte le altre istituzioni locali, quindi c’è un’organizzazione molto dettagliata che consentirà di svolgere i test in perfetta sicurezza garantendo gli studenti”, ha assicurato ieri il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi.

Per i test sono stati scelti spazi grandi.

Molte città hanno fatto ricorso a padiglioni di fiere, come Torino, Padova e Pordenone.

A Torino, dove 2.600 ragazzi (il numero non è calato rispetto all’anno scorso) si contendono 490 posti di Medicina e 44 di Odontoiatria, le prove si sono svolte al Lingotto Fiere, negli spazi che ospitano manifestazioni come il Salone del Libro.

A Bergamo una sede universitaria provvisoria è stata allestita al Lazzaretto, dove ad accogliere gli studenti c’era anche il sindaco Giorgio Gori.





A Napoli i ragazzi sono entrati scaglionati, cinque alla volta, per evitare code di qualsiasi natura.

Ad accogliere gli studenti all’Università La Sapienza di Roma è stata una squadra di 4 supereroi in camice bianco, chiamati simbolicamente a vigilare su sicurezza e trasparenza.

A organizzare il flash-mob è Consulcesi, network legale dei professionisti sanitari, che denuncia “segnalazioni di irregolarità da tutta Italia”, mentre il Fronte della Gioventù Comunista ha organizzato proteste con lo slogan ‘La pandemia lo ha dimostrato, anche il numero chiuso va abrogato’.

Anche il Codacons si scaglia contro il numero chiuso e prevede “una valanga di ricorsi”.

In netto aumento gli iscritti al test di Medicina all’università Bicocca di Milano, con il +48% di studenti che hanno indicato l’ateneo milanese come prima scelta, passando dai 2220 del 2019 ai 3296 di quest’anno per 133 posti.

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