ALBA ADRIATICA – Il destino è segnato per altri 26 pioppi del lungomare di Alba Adriatica (Teramo). Un’ordinanza firmata oggi dalla sindaca Antonietta Casciotti, infatti, ne impone “l’abbattimento d’urgenza a tutela della pubblica incolumità”. Si tratta degli alberi che da decenni caratterizzano l’immagine da cartolina della riviera albense, ma dichiarati dai tecnici “a rischio elevato” di caduta. E’ la prima volta che Casciotti utilizza lo strumento dell’ordinanza per il taglio dei pioppi: non era mai avvenuto per le altre decine di piante abbattute nei mesi scorsi sul lungomare.
La vicenda è quella che da mesi sta infiammando il dibattito pubblico cittadino, tra esposti e feroci polemiche da parte dell’opposizione in consiglio comunale e di comitati civici. Gli abbattimenti sono cominciati con l’avvio dei lavori di riqualificazione della pista ciclopedonale del lungomare, grande opera da oltre sei milioni e mezzo di euro. I lavori sono stati già completati in tutto il tratto sud, quello dal confine comunale con Tortoreto fino alle pinete di Villa Fiore. Ora tocca alla parte nord, dalle pinete fino alla rotonda Nilo e alla bambinopoli.
A sancire definitivamente l’abbattimento dei 26 nuovi pioppi è la relazione dell’agronomo Massimo Rabottini, chiamato a integrare gli studi sulla salute degli alberi dopo l’intervento della Soprintendenza Beni ambientali e paesaggistici. La Soprintendenza aveva nei fatti sospeso i tagli limitandoli “solo ed esclusivamente ai casi di pericolo per la pubblica incolumità attestati”, come riporta la stessa ordinanza di oggi.
Secondo Rabottini, citato nello stesso documento di Casciotti, “possiamo affermare che le piante individuate in Classe 2, cioè quelle che presentano un rischio max pari ad 1:10.000, tra la possibilità di schianto del fusto o delle Br1-2-3, devono essere abbattute in quanto, non avendo la possibilità di una riduzione del rischio schianto, sono da considerarsi come individui arborei che presentano un pericolo per la pubblica incolumità. In base alle risultanze delle valutazioni avanzate strumentali eseguite sono emerse problematiche e difetti tali che non possono essere ridotti e non possiamo prevedere la loro evoluzione. Pertanto la prescrizione in merito a questi individui arborei è quello dell’annullamento del rischio attraverso il loro abbattimento”.
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