BOMBA – “Non sono bastate le pesantissime censure del comitato Valutazione di Impatto Ambientale regionale, quelle del Comitato VIA nazionale e pure quelle del Consiglio di Stato, tutte relative agli enormi rischi idrogeologico e sismico connessi all’eventuale estrazione di metano: la società LNenergy vuole presentare un ennesimo progetto di estrazione a Bomba, nel chietino questa volta per poi liquefare sul posto il metano estratto”. Lo affermano i responsabili del Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua.
“Tolgono il gasdotto previsto inizialmente ma alla fine, gira che ti rigira, la questione è sempre la stessa: estrarre 2 miliardi di mc di metano posti sotto il lago di Bomba e in una zona con faglie che potrebbero essere attivate o riattivate a causa delle estrazioni causando terremoti, come segnalato dalla Commissione V.I.A. nazionale. Inoltre è surreale che in piena crisi climatica, quando la stessa Agenzia Internazionale dell’Energia sostiene la necessità di lasciare sotto terra le fossili, metano compreso, si possa ripresentare per la terza volta un progetto che esacerba questo problema. Rispetto ai particolari del nuovo intervento aspettiamo le ennesime carte con cui proveranno a convincere gli enti pubblici a cambiare i pareri negativi”.
“Certo preoccupano le affermazioni della Reabold Resources Plc che ha una partecipazione azionaria nell’azienda che vuole presentare il nuovo progetto, la LNEnergy. Sul loro sito oltre a numerose informazioni di dettaglio sul progetto. (“Reabold Resources PLC ha avviato un significativo processo di due diligence, che ha aumentato le aspettative nella probabilità che i permessi siano concessi per lo sviluppo del campo Colle Santo. Questo è un momento in cui in Italia vi è una maggiore attenzione sulla sicurezza energetica e un più favorevole contesto di regolazione”, traduzione nostra, ndr). Resterà da vedere se anche se anche faglie, frane e clima abbiano recepito questo “nuovo corso” in Italia”.
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