L’AQUILA – Il 12 settembre all’inaugurazione della nuova sede della segreteria provinciale dell’Udc, partito del centrodestra, a Benevento, alla presenza del leader nazionale Lorenzo Cesa. Lo stesso giorno a Roma, la nomina a membro dell’ufficio di presidenza dell’assemblea dell’Associazione di Comuni autonomie locali italiane (Ali), organismo dei primi cittadini del centrosinistra, che nel congresso all’Aula Giulio Cesare, ha incoronato presidente nazionale il sindaco di Roma, il dem Roberto Gualtieri. E che tra le altre cose si batte in questi mesi contro l’autonomia differenziata, uno dei cavalli di battaglia del governo di Giorgia Meloni.
E’ l’agenda rigorosamente bipartisan del sindaco di Avezzano, Gianni di Pangrazio, che si conferma campione del civismo, oltre gli schieramenti, né di destra, né di sinistra né di centro, o di tutti e tre, a seconda dei punti di vista.
Una impostazione politica decisamente fuori gli schemi, che si riflette nella sua maggioranza e nella sua giunta, salita al potere nel 2o20, che ha come nocciolo duro le civiche che hanno portato all’elezione candidati di tutte le estrazioni politiche, con un tourbillon anche di disinvolti cambi di casacca. Dove siedono fianco a fianco esponenti di Italia viva e della Lega e Noi Moderati. E dove ultimamente ha fatto il suo ingresso in giunta, direttamente dai banchi dell’opposizione, Iride Cosimati, eletta con Fdi, partito che si appresta a costituire un gruppo di maggioranza, sotto la regia dell’assessore regionale al Bilancio e il più votato in assoluto alle elezioni di marzo, Mario Quaglieri, pronto anche a sostenere la eventuale ricandidatura a sindaco dell0 stesso Di Pangrazio alle prossime elezioni. Come pure, nell’ennesimo e recente rimpasto, è diventato assessore Alessandro Pierleoni, eletto con una civica di Di Pangrazio, ma esponente politico di centrosinistra.
Un laboratorio “virtuoso e post ideologico”, impostato sulla “buona amministrazione e la concretezza, oltre le bandiere e gli schieramenti”, hanno più volte rivendicato Di Pangrazio e i suoi sostenitori. Un “minestrone”, un “finto civismo che confina con il cinismo”, “la morte della politica”, per i suoi avversari.
Di Pangrazio dunque è andato a Benevento, all’inaugurazione della nuova sede della segreteria provinciale e a supportare il segretario provinciale Udc Antonio Verga, c’era anche in leader nazionale Lorenzo Cesa, i rappresentanti di tutti i partiti della coalizione di centrodestra, per la prima volta insieme dalle elezioni provinciali del dicembre 2023. Al taglio del nastro, oltre alla dirigenza provinciale Udc, e a Di Pangrazio, per Forza Italia c’era infatti il deputato sannita e coordinatore provinciale, Francesco Maria Rubano, il segretario provinciale della Lega, Luigi Bocchino, il responsabile Coesione territoriale e Zes della Lega, Luigi Barone, il vice-coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Pietrantonio Mauriello.
Per di più assieme a di Pangrazio, è andato a Benevento anche il segretario provinciale de L’Aquila dell’Udc Carlo Giolitto.
Una presenza, quella di Di Pangrazio a Benevento, che è stata ad Avezzano letta come ulteriore segnale di uno spostamento a destra, come conseguenza dell’ingresso in maggioranza di Fdi.
Però poi, in effetti, questa lettura lascia il tempo che trova. Visto che Di Pangrazio si è trovato pienamente a suo agio al congresso dell’Ali dove ora Di Pangrazio lavorerà fianco a fianco con i rappresentati abruzzesi, nominati anche loro a Roma: il nuovo presidente regionale Giacomo Carnicelli, civico di centrosinistra sindaco di Tornimparte, in provincia dell’Aquila, e dell’altro membro dell’ufficio di presidenza, il sindaco di Tollo, in provincia di Chieti, Angelo Radica, del Partito democratico. Gualtieri prende il testimone dell’ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, eletto eurodeputato del Pd alle elezioni di giugno.
Ha dichiarato Carnicelli dopo la nomina: “esprimo a nome di tutti i Comuni abruzzesi aderenti i più sentiti auguri di buon lavoro al nuovo presidente e ai membri degli organi direttivi affinché Ali possa imporsi sempre di più come protagonista del dibattito pubblico sia a livello nazionale che regionale. Sono molte le sfide che ci attendono, dal referendum sull’autonomia differenziata al tema della salute, dallo spopolamento delle aree interne alla lotta contro i tagli ai comuni, e molte altre”.
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