AMAZON A FOSSACESIA? SINDACO CONVOCA CONFERENZA PER ILLUSTRARE PROPOSTA INSEDIAMENTO

3 Ottobre 2020 14:50

Chieti - Cronaca, Lavoro

FOSSACESIA – Amazon potrebbe insediarsi a Fossacesia.

Da settimane ormai sono attese comunicazioni ufficiali  dal colosso dell’e-commerce sull’insediamento di un punto logistica in Abruzzo, e in questi giorni si starebbe con insistenza valutando l’ipotesi dell’autoporto di San Salvo e altri due impianti nel Teramano e in Val di Sangro.

Con una nota, il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio fa sapere: “È convocata per lunedì 5 ottobre, alle 11.30, presso la sala del Consiglio Comunale di Fossacesia, una conferenza stampa nel corso della quale illustreremo ai giornalisti la proposta di insediamento pervenuta al Comune di Fossacesia per la realizzazione di una attività produttiva in Val di Sangro relativa ad un impianto da adibire alla logistica a servizio di attività commerciali”.





“La richiesta pervenuta – viene specificato – è stata avanzata da una società di ricerca per conto di Amazon.com“.

Nei giorni scorsi il presidente regionale di Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi aveva dichiarato: “Siamo preoccupati perché ci sono settori che si stanno prosciugando velocemente e di cui non ci sarà più traccia nel giro di poco tempo se non ci sarà un forte intervento normativo. I segnali sono però di natura opposta: per ora si rincorrono voci dell’imminente insediamento di un punto logistica Amazon in Abruzzo, che starebbe valutando con insistenza l’autoporto di San Salvo e altri due impianti nel Teramano e in Val di Sangro”.

Erasmi aveva quindi rilanciato i dati Istat che parlano di una crescita esponenziale, durante i primi sette mesi del 2020, del commercio elettronico (+28,5%) contro un calo dello shopping del commercio fisso complessivamente dell’8,5%, con i picchi di crisi nell’abbigliamento (-27,9%), nelle calzature (-17,3%), nell’elettronica (-14,9%) e nella cartolibreria (-13,4%).





“I nuovi dati sulle vendite online e sul contestuale crollo del commercio nei negozi fisici dicono una cosa sola: non è più rinviabile neppure di un giorno il dovere per le istituzioni di fissare nuove regole che garantiscano alle due forme di commercio di convivere e competere con gli stessi doveri fiscali. Quando le regole sono le stesse entrambe le forme sono in grado di crescere, ma con il dumping fiscale e sociale non si va da nessuna parte”.

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