LA REPLICA DEL PROFESSOR MAZZATENTA AGLI AGRICOLTORI CHE LAMENTANO DANNI AI LORO ALLEVAMENTI

AMBIENTE: BIOLOGO, ”LUPI CONTENGONO NUMERO CINGHIALI, CHIAREZZA SU IBRIDI”

11 Gennaio 2020 18:01

L'Aquila -

L'AQUILA – “I lupi sono importanti alleati dell’uomo perché hanno un ruolo ecologico sia nel contenimento del cinghiale che di numerose patologie trasmissibili agli animali allevati e all’uomo eliminando i soggetti malati”.

Lo evidenzia Andrea Mazzatenta, docente di Psicobiologia e Psicologia animale nella facoltà di Medicina veterinaria dell'Università degli Studi di Teramo, a commento dell'articolo di Abruzzoweb nel quale si riferiva delle censcenti preoccupazioni degli allevatori aquilani, davanti al crescente numero di lupi che minacciano i loro animali. Lupi, aveva spiegato Gino Guetti, “nati da accoppiamento con cani randagi, ed anche, c'è chi ipotizza, con altre specie di lupi, più aggressivi e famelici, rispetto a quello appenninico, e che prima non popolavano queste montagne”.

Il professor Mazzatenta nell'intervento che pubblichiamo qui di seguito, intende fare chiarezza sul termine “inbridato”, e su altri aspetti scienifici.

LUPI: FACCIAMO CHIAREZZA

Da biologo mi corre l’obbligo richiamare l’importanza della sistematica e della classificazione zoologica del lupo, Canis lupus, e del cane, Canis lupus familiaris, tradotto vuol dire che lupo e cane appartengono alla stessa specie (genere Canis e specie lupus), unità fondamentale in biologia. Questa classificazione si fonda su due prove scientifiche: i. genetica, il 99,8% del Dna mitocondriale1 (mtDNA) è identico; ii. incrocio fertile, dall’accoppiamento nasce prole fertile es. cane lupo cecoslovacco e cane lupo di Saarloos. 





La definizione biologica di ibrido è: un soggetto generato dall'incrocio di due individui appartenenti a specie diverse che ha la caratteristica di essere sterile, es. classico è il mulo un ibrido sterile, a causa del suo corredo cromosomico dispari (63 cromosomi), deriva dall'accoppiamento tra l'asino stallone con 31 coppie di cromosomi e la giumenta con 32 coppie di cromosomi. 

La sterilità di questo animale è dovuta al fatto che avendo un corredo poliploide dispari, alla meiosi, non riesce ad appaiare i suoi cromosomi nella maniera giusta e non riesce a formare gameti “normali”. Viceversa, dallo stallone cavallo per fattrice asino si ottiene il Bardotto, analogamente sterile per le stesse motivazioni.

L’utilizzo dell’espressione “lupo ibrido” è, di conseguenza, biologicamente errata. 

L’errore si riversa, purtroppo, nel linguaggio comune aggravando l’interpretazione verso un individuo chimerico innaturale dalle doti incredibili quasi sovrannaturali. 

Questo evidentemente genera i classici sentimenti di odio verso il “Frankenstein moderno” per cui la conseguenza pratica del sillogismo psicologico (tutti i lupi ibridi sono sbagliati) è la necessità di uccidere.

Vi è più, “lupo ibrido” è espressione propria del gergo cinofilo che intende il risultato dell'accoppiamento tra un cane maschio e lupo femmina definito come cane-lupo, o in lingua inglese wolfdog.





In realtà, chi ha un minimo di conoscenza del comportamento riproduttivo del lupo ha piena contezza del fatto che in natura per un maschio di cane, di qualsiasi razza e dimensione, è 1Wayne RK (1993). Molecular evolution of the dog family. Trends in Genetics, 9(6):218-224. pressoché impossibile competere per la riproduzione con un maschio di lupo. 

Un lupo può essere richiamato dai feromoni sessuali femminili anche da notevoli distanze, a ciò va aggiunto che un lupo ha come velocità massima 40-50 km/h e può compiere spostamenti di 60 km o oltre a notte, gli ululati sono udibili anche oltre i 9 km. L’evento opposto, cioè che un maschio di lupo possa coprire una cagna è immaginabile. 

Tuttavia, il comportamento degli eventuali cuccioli sarà trasmesso dalla mamma, un cane, e in considerazione del fatto che nei canidi la maggior parte del repertorio comportamentale è appreso, i cuccioli manifesteranno quello canino. Inoltre, l’elemento distintivo del cane dal lupo è la mansuetudine verso l’uomo come dimostrato dagli esperimenti di domesticazione di Belyayev. 

Di nuovo altro strafalcione etologico, il cane non ha perso la paura verso l’uomo ma ha acquisito la mansuetudine verso questo, quindi nell’incrocio evidentemente si otterranno più soggetti mansueti secondo quanto dimostrato dagli esperimenti di Belyayev. 

Altro elemento distorsivo, i lupi neri non esistono in natura. In realtà il manto scuro è un tipico meccanismo di adattamento mimetico alle condizioni dell’habitat di foreste e boscaglia fitta e ombrosa, caratteristico in molte specie, poiché il cane è un lupo è difficile capire se la mutazione nel locus K sia avvenuta prima nell’uno o nell’altro e dove; in poche parole corrisponde un po’ a voler dire se è nato prima l’uovo o la gallina. 

In realtà, i lupi sono importanti alleati dell’uomo perché hanno un ruolo ecologico sia nel contenimento del cinghiale che di numerose patologie trasmissibili agli animali allevati e all’uomo eliminando i soggetti malati. Infine, l’idea del “lupo ibrido” potrebbe avviare ad un processo di revisione della Convenzione di Berna che tutela e protegge gli animali importanti per il patrimonio zoologico e per l’ambiente tutto, inteso anche come bene utile alla salute umana. 

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