L’AQUILA – “Fondi a pioggia distribuiti a destra e manca con la sola logica dell’amichettismo” da cancellare senza indugio, oppure “una più che legittima legge omnibus che aiuta a colmare le lacune che oggi fanno vittime soprattutto tra tante associazioni meritevoli e i Comuni più piccoli che rimangono fuori dalle grandi voci di finanziamento”?
Si accende sempre di più lo scontro in consiglio regionale sul famigerato maxi emendamento e altri provvedimenti, arrivati la notte del 28 dicembre in consiglio regionale, che ha approvato il bilancio. Secondo i diversi calcoli dai 16,8 ai 22 milioni di euro, destinati piccoli finanziamenti a beneficio di oltre 2.300 tra associazioni culturali, sportive, di volontariato, di protezione civile, piccoli eventi di ogni genere, convegni, sagre e feste padronali, parrocchie, circoli nautici, centri studio, bocciofile, Pro loco, bande musicali, comitati feste, monumenti, e anche a beneficio di tanti Comuni, ma non tutti, per opere pubbliche di non alto importo. Il tutto deciso a discrezione da tutti i consiglieri regionali, sia di maggioranza che di opposizione, ciascuno con un proprio bacio budget da usare a piacimento.
L’abolizione di questa pratica definita “clientelare”, è ora perorata dal candidato presidente della Regione del campo largo Luciano D’Amico sconfitto a marzo dal centrodestra di Marco Marsilio di Fratelli d’Italia, in una conferenza stampa di sabato dove si è sostenuto che c’è stato un nesso alle regionali di marzo tra fondi erogati da ciascun consigliere e voti ottenuti con conseguente rielezione. Concetto ribadito oggi dal deputato dem Luciano D’Alfonso, dal senatore Michele Fina e dal segretario regionale Daniele Marinelli.
Dalla parte opposta a replicare è stato il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri di Forza Italia, che difende la natura stessa della omnibus, che “a oggi rappresenta uno degli strumenti più importanti, nato dalla condivisione con tutte le forze di opposizione in Consiglio regionale, per tenere in vita una parte fondamentale del nostro stesso tessuto territoriale altrimenti destinato a scomparire per la difficoltà di accesso a fonti di finanziamento”. Ritenendo devastante l’ipotesi dell’abolizione, di cui però D’Amico ne ha fatto un cavallo di battaglia, anche in campagna elettorale.
Non senza imbarazzo, perché appunto come lamentato dagli stessi candidati del campo largo del centro-sinistra alla loro prima volta, a beneficiarne e dunque ad avvantaggiarsi per la loro rielezione di un tesoretto spartito tra tutti gli inquilini dell’Emiciclo sono stati anche consiglieri del centrosinistra e Movimento 5 stelle, seppure con una quota del bottino inferiore rispetto a consiglieri di maggioranza e assessori. Correva voce di 200mila euro contro 400mila euro.
E il capogruppo di Fdi, Massimo Verrecchia, ha avuto buon gioco a ricordare questa evenienza nella sua replica.
“Il professor D’Amico si accorge solo oggi che è stata approvata una legge qualche mese fa, passata al vaglio della compatibilità normativa anche dei vari Ministeri competenti, ma soprattutto ciò che stupisce maggiormente è che alla stesura della contestata legge cosiddetta ‘mancia’ hanno contribuito i suoi colleghi di opposizione, oggi con lui solidali in conferenza stampa, indicando anche quelle associazioni per le quali il leader del centrosinistra, D’Amico, dubita meritevolezza”.
Al che ha risposto D’Amico: “Mi spiace non essere stato chiaro per il consigliere Verrecchia. La questione è semplice e pone due riflessioni. La prima: Scopriamo dopo le ore 23:00 dello scorso 10 marzo che nell’ultimo trimestre 2023 la Asl 1 aveva un disavanzo di oltre 46 milioni; la Asl 2 di 42 milioni, la Asl 3 di 26,6 milioni, mentre la Asl 4 di 7 milioni e mezzo. La maggioranza di centrodestra, che parlava di ‘modello Abruzzo da esportare’, tra l’altro modello che solo due giorni fa è stato sconfessato dal crollo dei LEA, era a conoscenza di questi dati mentre finanziava scuole di danza, associazioni sportive e arti marziali per 22 milioni e 322 mila euro? Le opposizioni sicuramente no! Ma, pur volendo ipotizzare che la maggioranza non fosse a conoscenza dell’enorme disavanzo delle Asl, oggi con questo stato di cose agirebbe allo stesso modo nel corso della legge di bilancio?”. La proposta è dunque di usare in altro modo questi soldi, in primis per abbattere del 20% il costo dei biglietti del trasporto pubblico locale.
Va anche detto come emerso in una seduta di commissione che affrontava proprio il tema il debito della sanità, che i fondi della legge mancia sono solo ipotetici e non sono stati ancora erogati, visto che nella legge di Bilancio si scrive a chiare lettere che per la copertura del papello “si provvede con le risorse derivanti dall’accertamento delle maggiori entrate tributarie ed extra-tributarie, ovvero dai trasferimenti erariali compensativi, ovvero ancora dalle maggiori stime di entrata disponibili”.
Certo è che arrivati a questo punto cancellare con un tratto di penna finanziamenti per 16,7 milioni o 22 milioni a migliaia di beneficiari non è certo una passeggiata di salute che avrebbe gravi conseguenze sulle credibilità dei consiglieri “elargitori”, e va considerato anche che molte associazioni beneficiarie quei soldi li hanno già anticipati o comunque gli hanno preventivati per le loro attività e non è escluso che questo possa portare a contenziosi.
Significativa è dunque la presa di posizione di Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale, di Forza Italia.
“Su quella che il professor D’Amico ha ribattezzato ‘legge-mancia’ ritengo più che mai opportuno aprire un confronto, che può essere pubblico, svolto dinanzi ai cittadini, agli amministratori e alle migliaia di Associazioni del nostro territorio o, se preferisce, può essere privato, ovvero può tenersi in Commissione. Un confronto che sicuramente gli permetterà di superare pregiudizi stereotipati e pre-costituiti, e piuttosto comprendere la natura, l’ossatura e le fondamenta di una legge che a oggi rappresenta uno degli strumenti più importanti, nato dalla condivisione con tutte le forze di opposizione in Consiglio regionale, per tenere in vita una parte fondamentale del nostro stesso tessuto territoriale altrimenti destinato a scomparire per la difficoltà di accesso a fonti di finanziamento”.
E prosegue: “sono due le ragioni principali che sovrintendono a quella norma, la quale ricalca in modo fedele quanto approvato dalle regioni d’Italia più avanzate: la prima, la legge omnibus aiuta a colmare le lacune che oggi fanno vittime soprattutto tra gli Enti locali e i Comuni più piccoli che rimangono fuori dalle grandi voci di finanziamento. Cancellare quella norma, come chiede con tono perentorio il professor D’Amico, significa distruggere tutto il comparto dell’ordinaria manutenzione di quei piccoli Comuni, che poi costituiscono la stragrande maggioranza del nostro territorio, ovvero impedire l’acquisto di scuolabus, il rifacimento di una scuola, la realizzazione di un’area verde, la manutenzione di piccoli centri di aggregazione, il rifacimento di una strada”.
“In secondo luogo quella legge supporta l’attività preziosa, mai banale, di centinaia di Associazioni culturali, sportive e sociali del nostro Abruzzo, Associazioni che operano con i bambini e i ragazzi, svolgendo un’attività fondamentale specie nelle aree interne, che si rivolgono a realtà spesso di emarginazione e disagio, che promuovono e conservano le nostre tradizioni, evitandone la dispersione, fatto salvo che mai è stato o verrà erogato un centesimo pubblico che prima non sia stato debitamente rendicontato e già speso per finalità precise e verificabili, e soprattutto solo dopo aver dato copertura finanziaria ai servizi essenziali e indispensabili che la Regione deve garantire”.
“Altra cosa – ha però aggiunto il Presidente Sospiri – è evidentemente correggere le possibili distorsioni derivate dalla legge in seguito alle proposte arrivate dalle opposizioni tutte e dalla maggioranza, ma quelle distorsioni, comunque minime rispetto alla bontà e utilità generali della legge, non possono minare una norma sulla quale, sono certissimo, convergono tutti i sindaci dei nostri piccoli Comuni oltre che le Associazioni culturali, sportive e sociali d’Abruzzo. Dunque mai cancelleremo una legge solida, utile, strategica, manterremo i contributi per finanziare tutti i progetti validi, correggiamo insieme le eventuali distorsioni, ma aprendo il confronto, che ritengo sia un ottimo strumento di dibattito politico e amministrativo, invito il professor D’Amico ad accantonare l’idea del ‘gettare via il bambino con l’acqua sporca’”.
- AMICHETTISMO DA ABOLIRE, O GIUSTA NORMA DA DIFENDERE? SU FONDI A PIOGGIA SI ACCENDE LO SCONTROL'AQUILA - "Fondi a pioggia distribuiti a destra e manca con la sola logica dell'amichettismo" da cancellare senza indugio, oppure "una più che legit...