ANCI NAZIONALE: SPUNTA IPOTESI CANDIDATURA BIONDI, FDI VUOLE ESPUGNARE FORTINO CENTROSINISTRA

PER IL SETTIMANALE PANORAMA IL SINDACO DELL'AQUILA, FRESCO PRESIDENTE ABRUZZESE DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI POTREBBE ESSERE LA CARTA A SORPRESA DEL CENTRODESTRA DA METTERE SUL TAVOLO NELL'ASSEMBLEA DEL 22 E 23 NOVEMBRE. SCONTRO NEL PD TRA MANFREDI E LO RUSSO, PRIMI CITTADINI DI NAPOLI E TORINO

9 Novembre 2024 09:34

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – Il sindaco dell’Aquila, il 49enne Pierluigi Biondi prossimo presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, l’Anci, con Fratelli d’Italia alla  conquista di uno storico fortino del centrosinistra.

Questa l’ipotesi formulata dal settimanale Panorama, in un articolo di Antonio Rossitto, dedicato allo scenario che si prefigura in vista dell’assemblea annuale dell’Anci a Torino, dal 22 al 24 novembre, che dovrà scegliere il successore di Antonio Decaro già sindaco di Bari ed eletto con un autentico plebiscito lo scorso giugno al Parlamento Europeo per il Partito democratico.

Uno scenario in cui si assiste a uno scontro durissimo dentro i dem, tra il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e quello di Torino, Stefano Lo Russo. E dunque, rivela Panorama, il partito della premier, Giorgia Meloni, giocando ancora una volta sulle divisioni altrui, potrebbe fare il colpaccio, e conquistare anche l’Anci, schierando appunto Biondi, nominato a luglio responsabile nazionale enti locali del partito, ed eletto il 18 ottobre anche alla  presidenza dell’Anci Abruzzo. Un personaggio politico in forte ascesa.

Interpellato da Panorama l’amministratore, dipendente pubblico e in passato giornalista,  ha commentato senza confermare né smentire: “L’Anci deve diventare un luogo aperto, senza pregiudizi e fini propagandistici. Lotteremo perché l’associazione torni a essere un organo di rappresentanza”.





Per poi attaccare il centrosinistra: “La spending review dei giallorossi di Conte andava bene all’Anci. Mentre gli esigui tagli decisi adesso dal governo, no. Si grida allo scandalo per la nomina del generale Francesco Figliuolo come commissario straordinario per l’alluvione dell’Emilia, al posto del presidente della Regione. Invece, andava benissimo Vasco Errani, che era un ex governatore del Pd e non un tecnico, per la ricostruzione dopo il terremoto del 2016″.

Dalla parte di Biondi, l’essere amico di lunghissima data di Giorgia Meloni, sin dai tempi della militanza nel Fronte della Gioventù, premier eletta non a caso alle politiche del 2022 nel collegio della Camera dei deputati L’Aquila-Teramo.

Dopo essere stato sindaco della piccola Villa Sant’Angelo, nell’Aquilano, contro ogni pronostico è diventato sindaco dell’Aquila nel 2017, il primo in assoluto per Fratelli d’Italia in un capoluogo di regione, confermato per di più nettamente al primo turno nel giugno 2022. Biondi ha tirato anche la volata al presidente, Marco Marsilio, anche lui meloniano di ferro e mandato da Roma dall’ora premier, riconfermato per uno storico secondo mandato nel marzo scorso, eletto per la prima nel febbraio 2019.

Ed ora la nomina a presidente Anci, dopo quella a responsabile nazionale enti locali, rappresenterebbe un ulteriore trampolino di lancio per la sua carriera politica in ascesa. Che ha un obiettivo che non è un mistero, il diventare parlamentare, candidandosi alle politiche dell’autunno 2027, tenuto conto che per lui non è possibile un terzo mandato a Palazzo Margherita, con quello in corso che terminerà a giugno dello stesso anno. Dopo il riallineamento delle due competizioni con le elezioni anticipate nel settembre del 2022 di una tornata prevista nel 2023.

Del resto, Biondi avrebbe già voluto candidarsi nelle due tornate delle politiche precedenti, ma questo avrebbe significato dover tornare alle urne a L’Aquila, con tutte le incognite del caso, e il niet è arrivato direttamente da Meloni e dal partito a Roma, visto che non era certo il caso di mettere a rischio un capoluogo di regione ritenuto roccaforte e portafortuna dal momento che con la vittoria, nel 2017, è cominciata l’irresistibile scalata di FdI come primo partito in Italia e che ora guida la coalizione di governo.

Per Biondi poi la nomina all’Anci sarebbe anche un potente punto a favore contro il suo rivale interno, in Abruzzo e nel capoluogo, il senatore Guido Liris, capogruppo meloniano alla commissione Bilancio, e vice coordinatore regionale del partito assieme al deputato pescarese Guerino Testa. L’ex vice sindaco dell’Aquila alla prima elezione sta scalando posizioni in campo nazionale essendo stato tra l’altro relatore della legge di stabilità e dell’assestamento di bilancio.





Intanto, nel ruolo di responsabile nazionale enti locali, Biondi oggi e domani ha un ruolo da protagonista a Riccione al Forum di aggiornamento delle amministratrici di FdI, con la partecipazione di 200 tra sindaci, presidenti, consiglieri donna del partito. Fra i presenti anche il responsabile della segreteria politica e tesseramento Arianna Meloni, potentissima sorella del premier, ministri e sottosegretari.

Tornando al centrosinistra, racconta Panorama, che ad appoggiare Gaetano Manfredi è lo stesso Decaro, che lo vede come alfiere del fronte anti autonomia differenziata e delle istanze del Mezzogiorno.

Ma contro Manfredi c’è il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in lotta per il terzo mandato alla Regione. E soprattutto il sindaco di Milano, Beppe Sala, che vorrebbe un presidente Anci espressione del Nord. Ed è così spuntata la candidatura di Lo Russo, figura moderata che ha un buon rapporto con il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, di Forza Italia, e con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, di FdI, che in assenza di alternative sarebbero anche disposti ad appoggiarlo.

Sempre se non scenda in campo un candidato targato Meloni, come Biondi appunto, che intanto già non ha vita facile all’Anci regionale, dove i sindaci del centro-sinistra lo hanno  accusano di essere non il “sindacalista” e difensore degli interessi” dei Comuni abruzzesi ma una sorta di “luogotenente” e “difensore d’ufficio”, della Regione e soprattutto del governo, del suo stesso colore politico.

Imputandogli già il fatto di non aver preso netta posizione contro i tagli dei trasferimenti previsti in finanziaria e sui 80 progetti del Pnrr che i Comuni abruzzesi a corto di fondi e soprattutto di personale hanno dovuto annullare per non parlare di tante altre problematiche. Sta conducendo in particolare l’offensiva l’associazione di sindaci Autonomie locali italiane (Ali), di cui è presidente in Abruzzo il sindaco di Tornimparte Giacomo Carnicelli, in Italia il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e che sempre di più si propone con una alternativa alle Anci regionali, diventate filo-governative.

 

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