L’AQUILA – Domani saranno passati quattro anni dal giorno in cui l’elisoccorso del 118 dell’Aquila precipitò nei pressi di Monte Cefalone, a Campo Felice, causando la morte di tutti e sei i passeggeri e quel terribile evento sarà ricordato con la Santa Messa in suffragio dei Caduti presso la Cappella di Sant’Alessio dell’ospedale civile San Salvatore, in programma alle ore 11.
Una funzione che sarà anche un modo per rendere omaggio alle cinque persone che facevano parte dell’equipaggio sull’elisoccorso: il dottor Walter Bucci, 57 anni, l’infermiere Giuseppe Serpetti, 59 anni, il tecnico di bordo Mario Matrella, 42 anni, Davide De Carolis, tecnico del soccorso alpino, e il pilota Gianmarco Zavoli. Oltre a Ettore Palanca, 50 anni, il turista di Roma che era stato soccorso dal 118 poiché infortunatosi sulle piste di Campo Felice.
IL RICORDO DELL’ACCADEMIA MEDICA “TOMMASI”
Domani sarà il quarto anniversario dell’incidente di Monte Cefalone e l’Accademia Medica della Provincia dell’Aquila “Salvatore Tommasi” onlus vuole ricordare l’incidente dell’ elisoccorso in cui, il 24 gennaio 2017, persero la vita il dottor Walter Bucci e l’infermiere Giuseppe Serpetti, sanitari del 118 dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, il tecnico di bordo Mario Matrella, Davide De Carolis tecnico del soccorso alpino, il pilota Gianmarco Zavoli, e il paziente soccorso, Ettore Palanca.
L’incidente avvenne a distanza di una settima dalla strage di Rigopiano, ai cui soccorsi i sanitari dell’Aquila avevano partecipato con abnegazione.
“La strage di monte Cefalone è una ferita che non potrà rimarginarsi – dichiara il presidente dell’Accademia Medica Dott. Ettore Martini – una delle tante della città dell’Aquila, che, oggi più che mai, deve ricordarci quanto sia importante il ruolo dei sanitari e dei tecnici che lavorano, spesso nell’ombra, giorno e notte nella ‘filiera dell’emergenza urgenza’. Il Covid ne è stata e ne è tutt’ora triste testimonianza. Se il sistema del soccorso si muove spesso per necessità, per incidenti imprevisti e imprevedibili, va ricordato che altrettanto spesso gli incidenti, soprattutto quelli in montagna, sono frutto di superficialità e imprudenza”.
È per questo che l’Accademia intende, in un prossimo futuro, lavorare e supportare progetti di sensibilizzazione della popolazione sul tema della sicurezza in montagna; così come favorire iniziative che riguardino la gestione di emergenze e maxi emergenze, stante le esperienze di cui, purtroppo, la nostra terra è stata protagonista. Esperienze tristi ma che ci hanno fatto crescere come uomini e come professionisti della salute. Il 24 gennaio, a causa delle restrizioni Covid, non sarà possibile, probabilmente, ricordare degnamente i gli amici del 118 dell’Ospedale San Salvatore. Un rappresentante dell’Accademia sarà comunque presente ad eventuali manifestazioni in ricordo; l’Accademia è impegnata, in un futuro prossimo, nel farsi promotrice di un evento in memoria.
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