APPALTI COMUNE L’AQUILA: OPPOSIZIONI, “GRAVI RILIEVI ANAC E CORTE CONTI, MA BIONDI SE NE INFISCHIA”

28 Dicembre 2023 12:44

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “Una cosa è certa: le relazioni di Anac e Corte dei Conti non fanno parte di un complotto contro Fratelli d’Italia, e anche se avessero intimato prescrizioni, il sindaco Pierluigi Biondi se ne sarebbe infischiato come fece quando l’Autorità Anti Corruzione censurò gli incarichi di Alessandro Piccinini: ci risulta che sia stato addirittura premiato diventando il candidato di punta alle regionali per Fratelli d’Italia. Il principio di rotazione esisteva ed esiste nel codice degli appalti, così come sono vietati i frazionamenti quando sottendono ai sottosoglia o ad affidamenti multipli: non a caso L’Aquila è diventata drammaticamente il cantiere degli incarichi di progettazione”.

Durissima la reazione delle opposizioni di centrosinistra al comune dell’Aquila, alle parole del sindaco in merito alla relazione dell’Anac, e ancor prima della Corte dei Conti, rese di dominio nazionale dal quotidiano Il Domani, sugli affidamenti diretti del triennio dal 2020 al 2022 con il frazionamenti degli appalti e il principio di rotazione degli affidamenti non rispettato, con ditte e società affidatarie menzionate nel documento, quasi sempre le stesse.

“Un ricorso così ampio a procedure semplificate, affidamenti diretti e negoziati, in luogo dell’espletamento di procedure aperte, solo sette in ben tre anni, costituisce, quantomeno, l’indice sintomatico di una carenza nella fase programmatoria, quale fase propedeutica nell’affidamento degli appalti pubblici”,  scrive Anac, e dalla documentazione che gli uffici comunali hanno consegnato, è emerso che nel triennio di riferimento sono stati effettuati 141 affidamenti diretti, cioè il 58 per cento di tutte le procedure, insieme ad altre 94 che sono state negoziate senza previa pubblicazione del bando. E che soltanto il 3,5 per cento di tutti gli appalti, cioè 7 in tre anni, è stato affidato con gara a evidenza pubblica.

Secondo l’Anac, la stazione appaltante avrebbe insomma frazionato gli appalti in modo da assegnarli direttamente, “con evidenti ripercussioni in materia di trasparenza, pubblicità ed apertura del mercato alla concorrenza”.





Nel mirino, tra  le altre cose,  anche la  nomina, su una presunta inconferibilità dell’avvocato Alessandro  Piccinini alla guida di Gran Sasso acqua spa. Piccinini, ora, candidato alle regionali per Fratelli d’Italia, e dimissionario, ha contesta le  prese di posizione di Anac.

A seguire la nota dei consiglieri regionali Stefania Pezzopane, Stefano Albano, Stefano Palumbo, Paolo Romano, Lorenzo Rotellini, Simona Giannangeli,  Elia Serpetti, Alessandro Tomassoni, Emanuela Iorio, Massimo Scimia, Gianni Padovani, Enrico Verini

Secca la replica del sindaco alla precedente nota del senatore dem Michele Fina, che ha annunciato sul tema una interrogazione parlamentare: “Siamo di fronte al solito sciacallaggio politico di chi, peraltro a scoppio ritardato, evidentemente, non ha altri argomenti per attaccare l’amministrazione comunale, riconfermata lo scorso anno con risultati plebiscitari, e tenta in modo pretestuoso di alzare un polverone su questioni inesistenti nel tentativo disperato, dopo il goffo escamotage del sondaggio, di riaprire la partita delle regionali”. E ancora: “l’Autorità nazionale anticorruzione, risalente al mese di ottobre e oggi al centro di singolare attenzione da parte del senatore Fina e di alcuni organi di informazione, non richiede al Comune dell’Aquila alcuna misura correttiva né, tantomeno, avvia procedimenti sanzionatori, limitandosi a formulare nient’altro che una generica raccomandazione”, aggiungendo: “nelle scelte compiute dall’amministrazione non può dunque essere ravvisato alcun abuso ma, semplicemente, una condotta in linea con le disposizioni correnti, introdotte proprio per semplificare e velocizzare le procedure”.

LA NOTA

“E’ servito un intervento sul quotidiano Domani del giornalista Gaetano De Monte per accendere l’attenzione nazionale e locale su una questione che avevamo puntualmente denunciato a novembre, quando in una conferenza stampa avevamo illustrato i richiami pesanti che l’ANAC e la Corte dei Conti avevano fatto al Comune dell’Aquila.





Dopo la conferenza stampa è caduto il silenzio, certamente gradito all’amministrazione comunale che non si è degnata di dare nemmeno una spiegazione. Eppure non è stato un caso che tutti i gruppi di opposizione si unissero per denunciare le modalità opache con cui il Comune dell’Aquila procede nell’assegnazione di appalti, incarichi, affidamenti di lavori.

Quel che ha preoccupato il primo cittadino non è stata neanche la nostra volontà di voler interessare la Procura aquilana per ripristinare regole e procedure garantiste e trasparenti, ma solo l’annuncio di una interrogazione parlamentare del senatore PD Michele Fina: non sia mai che Giorgia debba vederlo sporco di fango locale prima di accondiscere al tanto agognato incarico nazionale.

Un’interrogazione parlamentare che quando toccò al suo consigliere delegato alla montagna fu accettata con un’alzata di spallucce, preoccupa così tanto Biondi da fargli dimenticare sia che i puntellamenti furono gestiti interamente da un dirigente che godeva della fiducia dell’allora governo cittadino tanto quanto la gode di questo, sia che le vicende giudiziarie che riguardarono l’ex vicesindaco di Massimo Cialente si sono risolte nelle sedi deputate senza ricorrere prescrizione; si sa che la correttezza si sbandiera solo a favore delle telecamere di Atreju.

Una cosa è certa: le relazioni di Anac e Corte dei Conti non fanno parte di un complotto contro Fratelli d’Italia; anche se avessero intimato prescrizioni, Biondi se ne sarebbe infischiato come fece quando l’Autorità Anti Corruzione censurò gli incarichi di Piccinini: ci risulta che sia stato addirittura premiato diventando il candidato di punta alle regionali per Fratelli d’Italia.

Il principio di rotazione esisteva ed esiste nel codice degli appalti, così come sono vietati i frazionamenti quando sottendono ai sottosoglia o ad affidamenti multipli: non a caso L’Aquila è diventata drammaticamente il cantiere degli incarichi di progettazione”.

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