L’AQUILA – “La comunità abruzzese si arricchisce di una nuova associazione di tutela del patrimonio ambientale della regione, il Forum Ambientalista, che apre una sua sede nella regione .Come associazione nazionale, riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente tra le organizzazioni di tutela ambientale di scala nazionale, dopo una serie di azioni realizzate in maniera discontinua con i comitati e associazioni abruzzesi abbiamo deciso di proporre a diversi attivisti storici di queste realtà di costituire un gruppo regionale per agire anche per conto della nostra associazione, mettendo a frutto appunto il nostro riconoscimento nazionale per meglio proteggere un patrimonio che è tra i più importanti a scala continentale”: così il presidente Ciro Pesacane dell’Associazione Forum Ambientalista durante la conferenza stampa svoltasi oggi all’Aquila. L’auspicio dell’associazione è che con un gruppo regionale possa rispondere in maniera ancora più strutturata alle sempre più numerose richieste che arrivano dai cittadini che vogliono attivarsi per contrastare iniziative dannose non solo per il territorio ma anche per la salute di chi abita e lavora in quei territori.
Il Gruppo regionale, che avrà sede a all’Aquila e sarà coordinato da Augusto De Sanctis, agirà sulle vertenze sia in atto che da attivare, che interessano la tutela diffusa dei territori, attualmente investiti da attività di grande impatto ambientale o da progetti che compromettono lo stato degli ecosistemi e delle specie, molte delle quali protette anche a livello europeo. “La nostra associazione, partendo da un’analisi della realtà nazionale e da un confronto con le altre regioni, ha chiesto al gruppo locale di lavorare su alcune priorità di carattere programmatorio e pianificatorio. ”
“L’Abruzzo”, si legge in una nota di Pesacane, “è una delle pochissime regioni italiane a non avere un Piano Cave, mai approvato, con il Comitato Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale che continua a esaminare i singoli interventi senza avere un quadro complessivo delle necessità e degli impatti, con procedura del tutto irregolare. Poi ci sono i Piani ormai vetusti in quanto mai aggiornati oppure quelli nati già vecchi e superati. Tra i primi, il Piano paesistico regionale, mai revisionato dal 1986 nonostante l’entrata in vigore del Testo Unico dei Beni Culturali nel 2004. Tra i secondi, il vergognoso Piano di Tutela delle Acque del 2010, che in quindici anni ha restituito una Regione in piena crisi idrica. Un piano che le associazioni avevano puntualmente criticato trovando un muro di gomma nelle strutture regionali e negli amministratori di allora. I risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
“Anche nelle poche azioni di pianificazione e programmazione attuate, il risultato è stato assai carente. La legge regionale sulle rinnovabili è già stata svuotata di significato dal recente annullamento del relativo Decreto ministeriale da parte del TAR del Lazio. La legge regionale sull’edilizia e sul consumo di suolo in realtà non ferma alcuna nuova occupazione delle aree non ancora cementificate, permettendo di continuare a costruire senza imparare dalle dure lezioni che arrivano dalle regioni più cementificate. Basterà dire che con una mera operazione lessicale di tipo “cosmetico” la costruzione di capannoni industriali a norma di legge non concorre al consumo di suolo”.
“In Abruzzo” continua Pesacane “è avvenuto uno dei casi peggiori in Europa di devastazione di rarissimi habitat protetti di alta quota a livello europeo: quello dei nuovi impianti da sci di Valle delle Lenzuola ad Ovindoli. Ben 13 ettari sono stati distrutti dalle ruspe, addirittura in pieno Parco Regionale del Sirente Velino e nella Rete Natura 2000 UE. Purtroppo, anche sui Parchi nazionali del Gran Sasso e della Maiella si addensano fosche nubi, a causa dii progetti da decine di milioni di euro per costruire altri impianti sciistici e piste, in piena epoca di crisi climatica”. In una Regione che si nomina come la Regione dei Parchi è necessario, inoltre, garantire un fronte comune avverso ogni strumentalizzazione e mercificazione della natura, proponendo invece lo sviluppo locale dell’economia basata su attività a basso impatto sull’ambiente umano e naturale. Il caso dell’uso scriteriato e senza alcun controllo di Campo Imperatore, in pieno Parco Nazionale, è lì a testimoniarlo”.
“L’Associazione sosterrà le vertenze dei comitati locali già in atto come quella contro il cantiere SNAM di Sulmona e il Megalò2 in val Pescara, la deturpazione ambientale causata dall’esercizio di una cava all’interno del Parco del Gran Sasso, la tutela dell’orso bruno marsicano e le vertenze sull’acqua pubblica, confrontandosi con le amministrazioni su questi temi di grande rilevanza sociale e ambientale. Infine, l’associazione seguirà da vicino la vicenda del progetto irriguo del Fucino, che nasconde un uso del tutto insostenibile dell’acqua, facendo credere agli agricoltori l’esistenza di una disponibilità idrica infinita che non esiste e prospettando un intervento devastante come quello nel Sito di Interesse Nazionale della Conca di Amplero, dove si vorrebbe stravolgere un ambiente tutelato a livello europeo, dove l’orso bruno marsicano è di casa, realizzandovi un grande invaso”.
“Tanti sono i rischi per la Natura abruzzese e l’associazione Forumambientalista offre la sua collaborazione a chi tra i cittadini voglia occuparsene. Per questo invito le persone di buona volontà a contattare il nuovo gruppo regionale e attivarsi con loro per proteggere questo patrimonio” conclude Pesacane.
APRE ALL’AQUILA LA SEDE ABRUZZESE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE “FORUM AMBIENTALISTA ODV”L'AQUILA - “La comunità abruzzese si arricchisce di una nuova associazione di tutela del patrimonio ambientale della regione, il Forum Ambientalist...









