L’AQUILA – È tregua armata tra il centrodestra in consiglio regionale e l’assessore alle Attività produttive Tiziana Magnacca, ma la impressione è che sulla riforma dell’Arap, l’Agenzia regionale delle attività produttive, siamo alle battute finali con lo smantellamento della legge proposta dall’assessore.
Nel summit di maggioranza di ieri, in una pausa del consiglio regionale, secondo quanto si è appreso dai toni sereni e concilianti, i capigruppo in particolare Emiliano di Matteo di Forza Italia, hanno spiegato all’assessore la bontà della loro linea. L’assessore ha chiesto ancora qualche giorno perché in attesa delle risultanze di una due diligence su Arap. C’è qualcuno che pensa che l’assessore sempre più al centro delle polemiche anche in seno al suo partito, possa voler organizzare un colpo di coda.
Con ogni probabilità saranno presto riproposti e torneranno in prima e terza commissione congiunta gli emendamenti a firma di Di Matteo ed anche del consigliere regionale di Fdi Nicola Campitelli.
Il pdl Magnacca prevedeva la creazione di una “good company”, la nuova Aruap, e una “bad company”, la vecchia Arap, che si dovrebbe accollare i 20 milioni di debiti con la fusione del Consorzio industriale di Chieti e Pescara, e con la prospettiva della liquidazione. Un’operazione tacciata di dubbia legittimità.
Con gli emendamenti sparisce invece la “bad company”, come pure la fusione con il consorzio industriale e con l’Arap che sarà anzi potenziata nelle sue funzioni e competenze, tenuto conto che negli ultimi anni alla mission originaria ha aggiunto anche quella di braccio operativo della Regione Abruzzo, nelle azioni di internazionalizzazione, comprese quelle dell’agrifood. Inoltre il controllo dell’Arap tornerà in capo al Consiglio regionale, contro lo “scippo” della Giunta, con allargamento del cda da 3 a 5, e rappresentanza garantita anche all’opposizione, con la sola nomina del presidente in capo a Marsilio e Magnacca, gli altri 4 membri da parte dell’aula.
Su questo ultimo punto però la discussione è aperta.
L’obiettivo, approvata la norma sarà quella di porre termine alla fase commissariale, iniziata a fine 2024 con un blitz in giunta di Marsilio e Magnacca che ha provocato molto malcontento in maggioranza. Attuale commissario è il dirigente Mario Battaglia, affiancato dalla dirigente Loretta Franciotti, commissario per quel che riguarda il Consorzio industriale Chieti Pescara, e i tre subcommissari sono Adriano Marzola, fedelissimo di Magnacca, in quota Fdi, il manager aquilano Roberto Romanelli, in quota Fi, il manager pescarese Daniela Sulpizio, in quota Lega.
A questo proposito il commissario Mario Battaglia ha negato di avere in rapporto conflittuale con l’assessore, come scritto da Abruzzoweb, sottolineando “la piena coerenza del proprio operato alle indicazione di indirizzo politico amministrativo dell’assessorato e della Giunta”.
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