L’AQUILA – “Abbiamo sempre rifiutato l’adesione a Confagricoltura di società che hanno causato ingenti danni alla nostra economia agro-silvo-pastorale facendo aumentare in maniera esponenziale e violando il principio della sana concorrenza il canone di affitto e di concessione dei pascoli e con la felicità di qualche sindaco poco lungimirante, che hanno ostacolato l’insediamento di nuove aziende zootecniche di giovani imprenditori locali, che la loro azione esclusivamente predatoria degli aiuti comunitari non ha creato occupazione, ridotto lo spopolamento, incrementato le attività economiche del territorio”.
Lo afferma il vice presidente di Confagricoltura L’Aquila Fabio Spinosa Pingue amministratore di una società che da generazione alleva ovini sui pascoli abruzzesi, a seguito degli arresti e sequestri per la mafia dei pascoli.
“Un plauso alla procura distrettuale antimafia dell’Aquila e a tutte le forze dell’ordine che hanno condotto la maxi operazione che, per dimensione ed estensione in molte regioni italiane da nord a sud, rischia di essere la classica punta dell’iceber. Ovviamente siamo garantisti fino al terzo grado di giudizio ma massima determinazione nel perseguire e garantire il rispetto delle procedure e della legalità. Confagricoltura L’Aquila da oltre dieci anni combatte queste pratiche attraverso iniziative concrete di denuncia, di informazione e negli ultimi anni anche con la presentazione di provvedimenti normativi”, conlude
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