ASL CHIETI, “GUERRE INTESTINE CENTRODESTRA”: VERI’ CONVOCA DIREZIONE STRATEGICA

28 Aprile 2022 18:44

Chieti - Politica, Sanità

CHIETI – Un incontro urgente, con l’intera direzione strategica della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, per fare il punto sui volumi dell’attività chirurgica, la grave carenza di personale in alcuni presidi e la gestione degli accessi ai pronto soccorso.

La riunione è stata convocata dall’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, e ha visto la partecipazione del direttore generale Thomas Schael, del direttore sanitario Angelo Muraglia e del direttore amministrativo Giovanni Stroppa.

Un intervento che fa seguito alle polemiche in atto in questi giorni a Chieti, innescate dal gruppo comunale della Lega, stesso partito della Verì, che ha parlato di un ospedale “penalizzato per l’emergenza Covid” avanzando il sospetto di un “disegno specifico” a favore del presidio di Pescara. Nella nota gli esponenti cittadini della Lega – Mario Colantonio, Liberato Aceto, Fabrizio Di Stefano e Emma Letta – si sono scagliati contro il presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci della Asl, Diego Ferrara, e “altre figure istituzionali” non meglio precisate.

Circostanza che ha spinto i capigruppo di maggioranza del Comune di Chieti a definite “singolari le bordate amiche alla Regione da parte del partito che non solo è parte integrante della maggioranza, ma esprime la delega alla Sanità” .





In questo contesto, la Verì quindi spiega: “Ho voluto verificare direttamente con i vertici della Asl le numerose segnalazioni degli ultimi giorni, che delineano uno scenario su cui sono indispensabili soluzioni immediate, al di là dei provvedimenti a medio e lungo termine già predisposti dall’azienda sanitaria”.

Assessore e direzione Asl hanno concordato un primo focus operativo per mercoledì 4 maggio, a cui prenderanno parte tutti i capi dipartimento dell’azienda. Successivamente si continuerà con i responsabili delle aree distrettuali.

“Sono consapevole delle criticità legate all’emergenza in corso – conclude la Verì – che devono essere superate con il ricorso a procedure tempestive. È stato necessario un confronto con i vertici aziendali per trovare nel frattempo una mediazione sulla messa a sistema delle risorse umane e strumentali già disponibili, così da limitare eventuali disagi non solo ai pazienti, ma anche agli stessi operatori sanitari”.

In giornata, il sindaco di Chieti Diego Ferrara, presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl, chiamato in causa dagli esponenti del carroccio, è intervenuto in un comunicato per precisare: “Il presidente del comitato ristretto dei sindaci lamenta da tempo la condizione di progressivo depotenziamento dell’ospedale di Chieti, chiamando anche tutte le altre forze politiche alla mobilitazione”.

“Mi chiedo dov’è stata fino ad oggi la Lega comunale, che si rende conto dopo tre anni di governo regionale del centrodestra che la situazione sanitaria del nostro nosocomio va ogni giorno peggio” riprende Ferrara.





“Io sono fra quelli che lo hanno denunciato da subito, ad ogni occasione possibile e al verificarsi di ogni perdita, sollevando i problemi ai massimi livelli istituzionali. In tre anni l’ho fatto da consigliere di minoranza, poi da sindaco e da presidente del Comitato ristretto dei sindaci Asl”.

“Per questo non posso che leggere con perplessità le dichiarazioni di chi non solo è parte della maggioranza che governa l’Abruzzo, ma addirittura è il partito che potrebbe avere risposte dirette sulla situazione del nostro nosocomio e sulle strategie per il suo futuro. Da tempo chiedo che si faccia chiarezza sul disegno regionale per l’ospedale di Chieti, che ha perso risorse, reparti e occasioni. Oggi chiedo chiarezza anche sulla situazione covid e non covid, ma siano cristalline anche le finalità delle mobilitazioni politiche, perché non possiamo essere tirati in ballo come responsabili di tali perdite e né permetterci che beghe partitiche interne al centrodestra impoveriscano ancora di più una struttura che serve al territorio e dove si esprime il diritto alla salute che riguarda tutti e sempre”.

Anche i capigruppo dei partiti di maggioranza comunale hanno voluto replicare alla Lega: “Singolari le bordate amiche alla Regione da parte del partito che non solo è parte integrante della maggioranza, ma esprime la delega alla Sanità”, si legge in una nota.

“Dette a due anni dalla fine della legislatura regionale, queste parole suonano più come un ultimatum per qualcuno, che una sincera presa di posizione a vantaggio dell’ospedale e della città” rimarcano i gruppi consiliari di maggioranza. Non perché le motivazioni non siano vere: è un fatto che Chieti abbia perso 30 milioni di euro per il nuovo ospedale, così come è un fatto che i milioni di finanziamento per la riqualificazione dell’esistente sono ad oggi solo annunciati e che la mole delle prestazioni inevase aumenta, è vero che l’attività della chirurgia scende, che non si compiono scelte sui primari e che non ci sono investimenti strutturali e sulle apparecchiature su cui ridisegnare un presente diverso alla struttura. Tutti fatti che abbiamo più volte denunciato e rappresentato alle istituzioni governanti, insieme alla preoccupazione per l’aumento del disavanzo dei conti” .

“Ma chi è classe dirigente, a patto che non parli per scrollarsi di dosso responsabilità e, forse, silenzi, dovrebbe essere capace di rettificare la rotta se si rende conto che quella intrapresa è sbagliata, specie se ciò avviene dopo ben tre anni di navigazione casuale” prosegue la nota. “Non è pensabile che mentre la gente è costretta ad andare fuori a curarsi, anche per patologie oncologiche, perché non trova a Chieti tempo, spazi e strumentazione adeguati (un esempio per tutti l’odissea dei malati oncologici per la mancanza della Pet Tac), si debba anche assistere a regolamenti dei conti interni alla maggioranza regionale di cui è difficilmente comprensibile la finalità. Questo è l’ennesimo affronto a una sanità malata, che oggi ha sempre meno speranze, perché chi dovrebbe guarirla non sa come fare e, oltre i suoi interessi, non ha una visione”.

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