ASL L’AQUILA: “AVVISO AGENZIA ENTRATE PER ESAME GIA’ PAGATO, COLPA ATTACCO HACKER?”

20 Novembre 2023 08:13

L'Aquila - Sanità

L’AQUILA – “Con riferimento alla vostra richiesta di pagamento di 46,15 euro (pervenutami direttamente dall’Agenzia delle Entrate), chiedo di conoscere se sia una conseguenza del recente grave episodio di hackeraggio che ha interessato codesta Asl”, in quanto “avendo già effettuato il pagamento della prestazione in discorso, il sottoscritto ritiene nulla la richiesta”.

Sono alcuni passaggi contenuti in una mail inviata da un utente aquilano tramite Pec alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila e per conoscenza anche a questo giornale, dopo i numerosi articoli pubblicati a seguito dell’attacco hacker subito lo scorso maggio dall’azienda sanitaria e che ha avuto per conseguenza la pubblicazione dei dati di operatori sanitari e pazienti (cartelle cliniche, diagnosi oncologiche, aborti, malattie croniche e fisioterapie); ma anche dopo le numerose segnalazioni circa l’invio degli avvisi di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per la mancata disdetta di prestazioni del 2014, quasi 10 anni fa.

In diversi casi molti cittadini hanno lamentato come sia impossibile dimostrare l’annullamento di prestazioni prenotate anni fa e tanti sono convinti di non dover corrispondere nessun pagamento, come in questo caso.





L’uomo che è anche in possesso della ricevuta di pagamento dell’esame “Esofagogastroduodenoscopia”, effettuato nel 2014, chiede anche se, alla base di queste richieste “discutibili”, ci siano proprio disservizi causati dall’attacco hacker dei mesi scorsi.

“Ad ogni buon conto, in qualità di cittadino aquilano, il sottoscritto intende altresì conoscere se gli eventuali importi che saranno incassati dalle attività di recupero in discorso potranno essere destinati da codesta Amministrazione al rifacimento della strada di accesso all’ospedale ed in particolare alla riparazione delle numerose buche (come da foto allegato 4) presenti sulla strada, dove purtroppo – giova ricordare – transitano anche le ambulanze con malati a bordo. Ciò per evitare a codesta Amministrazione esborsi per eventuali richieste di risarcimento danni che non potranno non ricadere sull’intera collettività aquilana.

Di seguito riportiamo la nota completa.

“Con riferimento alla Vs. richiesta di pagamento di Euro 46,15 (pervenutami direttamente dall’Agenzia delle Entrate come da allegato 1) per la prenotazione n. 20141440043 dell’ottobre 2014, relativa all’esame “ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA” (come da allegato 2) il sottoscritto chiede di conoscere se la richiesta in discorso sia una conseguenza del recente grave episodio di hackeraggio che ha interessato codesta ASL, come ampiamente riferito dai media locali e nazionali e di cui si riporta di seguito uno dei tanti articoli di “Abruzzo WEB” dal titolo: ASL L’Aquila: Tutti i dati sensibili pubblicati on line, Romano: Nessuna Trattativa con Hacker” , nonché uno degli articoli del “Il messaggero.it” dal titolo:  L’Aquila, hackerata l’Asl. “Presi i dati dei pazienti”, in tilt il sistema”:

Ciò in quanto, ragionevolmente, se l’ASL disponesse ancora di tutti i dati del sottoscritto, avrebbe potuto controllare come lo stesso abbia regolarmente pagato la suddetta ed unica prestazione dell’ottobre del 2014 relativa all’esame in questione e cioè all’ ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA con il ticket NR. 90299 dell’8/10/2014 che ad ogni buon conto si allega in copia .





Pertanto, avendo già effettuato il pagamento della prestazione in discorso, il sottoscritto ritiene nulla la Vs. richiesta di pagamento inoltrata dall’Agenzia delle Entrate.

Con l’occasione, essendo a questo punto lecito il dubbio, il sottoscritto chiede al Vs. Responsabile della Protezione dei dati (DPO), se, in relazione all’episodio trattato dal quotidiano Abruzzo Web sull’hackeraggio dei dati, vi sia stata la perdita dei suoi dati personali ovvero se gli stessi siano stati – anche momentaneamente – trattati da persone non autorizzate, in violazione alle norme sulla legge della privacy di cui al GPDR 2016/679 (Regolamento UE sulla protezione e trattamento dei dati personali). Di tanto, il sottoscritto attende risposta nei termini di legge.

Ad ogni buon conto, in qualità di cittadino aquilano, il sottoscritto intende altresì conoscere se gli eventuali importi che saranno incassati dalle attività di recupero in discorso potranno essere destinati da codesta Amministrazione al rifacimento della strada di accesso all’ospedale ed in particolare alla riparazione delle numerose buche (come da foto allegato 4) presenti sulla strada, dove purtroppo – giova ricordare – transitano anche le ambulanze con malati a bordo. Ciò per evitare a codesta Amministrazione esborsi per eventuali richieste di risarcimento danni che non potranno non ricadere sull’intera collettività aquilana.

La presente viene inoltrata in copia anche al quotidiano Abruzzo Web, in quanto il sottoscritto ritiene che sia doveroso valutare se nella presente comunicazione vi siano notizie e/o informazioni di pubblico interesse, in quanto risulta, tra l’altro, che le richieste di pagamento della specie inoltrate direttamente dall’Agenzia delle Entrate siano state alquanto diffuse (vedasi al riguardo il cartello affisso presso lo stesso ospedale – allegato 5) e che stanno arrecando grave disagio a molti utenti, alcuni dei quali – come ad esempio il sottoscritto – divenuti nel frattempo anche anziani (visto il tempo trascorso – quasi 10 anni –  dalla data della prestazione di cui solo oggi si richiede il pagamento).

Tali comunicazioni, infatti, avvenute in modo tardivo e, dal punto di vista temporale, subito dopo il grave episodio di hackeraggio citato dalla stampa, stanno aggravando ulteriormente il lavoro degli operatori del CUP (già abbastanza oberati per il fermo Covid), con conseguente insorgenza di file enormi ed attese estenuanti a discapito di molti altri utenti che invece devono richiedere esami o visite diagnostiche importanti per la salute ed i cui tempi di assegnazione, come noto, sono altrettanto biblici”.

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