ASL L’AQUILA: DG ROMANO VERSO PROROGA DI UN ANNO, PRIORITA’ ATTUARE PIANO RIENTRO DEL DEBITO

18 Giugno 2024 10:07

L'Aquila - Sanità

L’AQUILA – Il direttore generale della Asl provinciale dell’Aquila, Ferdinando Romano, il cui mandato il triennale scade il prossimo 21 giugno, quindi venerdì prossimo, va verso la probabile conferma in proroga per un altro anno, senza selezione, almeno fino al prossimo bilancio. Il tutto avverrà con una decisione della giunta regionale, e come era stato anticipato da Abruzzoweb.

Paradossalmente, il 66enne manager di Roma ordinario di Igiene dell’Università la Sapienza è stato “salvato” dal deficit della sanità abruzzese, circa 122 milioni di euro, nell’ambito del quale la Asl aquilana ha la maglia nera con un passivo di 46 milioni, tra le aziende sanitarie abruzzesi.

La maggioranza di centrodestra ritiene dunque che un cambio avrebbe potuto rallentare l’attuazione del piano di  razionalizzazione ‘ordinato’ dal consiglio regionale, che il 23 maggio ha approvato la legge con cui si sono stanziati circa 68,5 milioni per coprire il debito, con l’altra metà circa coperta con avanzi di amministrazione e altre provvidenze. I piani delle Asl saranno presentate nei prossimi giorni, e poi dovranno essere attuati senza indugi, per far fronte al deficit che si verificherà anche nel 2024, nella speranza che non avrà la consistenza di quello del 2023.

E’ dunque in questo regime emergenziale, dove l’obiettivo è evitare un nuovo commissariamento della sanità abruzzese, e l’aumento alle aliquote massime della fiscalità regionale, è stata accantonata l’ipotesi di riaprire i termini del bando per i dg lanciato lo scorso anno, al quale Romano non aveva partecipato perché sicuro di tornare a Roma con un incarico prestigioso. Questo perché un bando avrebbe presupposto un periodo di stop per espletare la selezione, come successo in passato al direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia. Mentre viene ritenuta preferibile la proroga del contratto triennale, alla luce della legge che prevede rapporti quinquennali, oltre al fatto, ma non è questo il caso, di confermare i medici fino al 70esimo anno di età.





A volere la conferma sia pure a tempo di Romano, arrivato all’Aquila in quota Lega ma poi passato sotto la tutela di Fratelli d’Italia, è in particolare del presidente della Regione Marco Marsilio, sempre più plenipotenziario della maggioranza di centrodestra.

Il governatore ha dovuto far fronte, per ottenere la proroga, alla perplessità di calibri da 90 come i potenti colleghi di partito Mario Quaglieri, assessore al Bilancio,  del presidente della commissione sanità, Paolo Gatti, anche lui di Fratelli d’Italia, e del presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri,  l’assessore al lavoro, l’aquilano Roberto Santangelo, entrambi di Forza Italia. Ed anche il vicepresidente della Regione, Emanuele Imprudente, della Lega.

Nella lista dei critici anche l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, il capo dipartimento Sanità Claudio D’Amario, il direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza, che pure è considerato un amico di Ferdinando Romano, e Alessandro Grimaldi, capo dipartimento di Medicina della Asl provinciale dell’Aquila,. primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila e presidente regionale del sindacato di medici e infermieri Anaao.

I piani di razionalizzazione delle quattro Asl dovranno includere “un’analisi dettagliata delle risorse umane, tecniche e finanziarie oltre a prevedere proposte di miglioramento nell’allocazione delle risorse, includendo strategie di ottimizzazione dell’utilizzo delle infrastrutture e tecnologie sanitarie esistenti. Infine, i piani di razionalizzazione dovranno anche individuare misure per incrementare l’integrazione tra i diversi servizi sanitari, ospedalieri, territoriali e socio-sanitari”.

La norma voluta dal consiglio regionale il 23 maggio, in formazione bipartisan in particolare guidato da Paolo Gatti e dal presidente Sospiri, che hanno preso in mano la situazione imponendo alla giunta una sorta di commissariamento dei quattro direttori generali, oltre a Romano, Thomas Schael nella Asl provinciale di Chieti, Maurizio Di Giosia a Teramo e Vero Michitelli a Pescara.

In particolare, con un emendamento a firma di Gatti, e votato anche dalle opposizioni, si è stabilito che “i piani devono  essere trasmessi alle Commissioni I e V del Consiglio regionale, che esprimono parere obbligatorio e vincolante, entro i 15 giorni successivi, ai fini dell’approvazione da parte della Giunta”. Tradotto: il parere della commissione Sanità, guidata dallo stesso Gatti, e e della commissione Bilancio, di cui è presidente Vincenzo D’Incecco della Lega, non sono solo obbligatorio, come avrebbe voluto l’assessore Verì, non rieletta con la lista del presidente, e rimasta in giunta come esterna, ma appunto “vincolante”, e c’è chi ha parlato di “commissariamento” della giunta da parte del Consiglio in materia sanitaria.





Il dg Romano tre anni fa aveva sostituito Roberto Testa, defenestrato dopo essere entrato in rotta di collisione con il centrodestra. Nel suo mandato, oltre che dalla emergenza pandemia, ha dovuto fronteggiare l’attacco hacker del 3 maggio dello scorso anno che ha mandato in tilt il sistema informatico ed i servizi. Uno shock non ancora del tutto rientrato che produrrà un altro debito alla luce dei diversi milioni di risarcimento presentati da coloro che si sono visti volare i loro dati sanitari.

Nei mesi scorsi, il dg della Asl provinciale ha confermato per altri tre anni il direttore sanitario, Alfonso Mascitelli, e il direttore amministrativo, Stefano Di Rocco.

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