L’AQUILA – Finora si sono susseguiti rumors, voci e suggestioni sul futuro dei vertici della Asl provinciale dell’Aquila, spesso al centro delle polemiche in particolare per le conseguenze dell’attacco hacker che lo scorso 3 maggio ha mandato in tilt il sistema informatico, non ancora ripristinato definitivamente, e messo in ginocchio servizi e prestazioni: soprattutto il manager, Ferdinando Romano, è stato ed è in predicato di lasciare l’incarico e trasferirsi a Roma in un ruolo apicale di prestigio, anche se fino a questo momento ogni possibilità per il docente di igiene della Sapienza è tramontata.
Ma il prossimo anno, al di là delle volontà personali e politiche, è destinata a cambiare l’intera governance dell’azienda provinciale, segnata anche da alcune positive azioni ma, in senso negativo, dalle conseguenze dell’attacco hacker.
Terminano infatti le avventure del dg, del direttore sanitario, Alfonso Mascitelli, e del direttore amministrativo, Stefano Di Rocco che per diverse vicende non saranno disponibili per eventuali conferme da parte della coalizione che vincerà le elezioni regionali della prossima primavera.
Il contratto di Romano, che in queste settimane sta sostenendo la verifica di metà mandato, scade nel giugno del prossimo anno.
Il manager Romano, nominato in quota alla Lega e poi passato sotto la “influenza” di Fdi, partito nel quale può vantare buone amicizie a Roma, lascerà L’Aquila perché non ha presentato la domanda per la iscrizione all’albo regionale dei direttori pubblicato dalla Regione per le nomine nelle Asl di Pescara, Teramo e Chieti.
Mascitelli, ex direttore dell’Agenzia sanitaria regionale ed ex consigliere regionale e parlamentare dell’Idv, nel prossimo mese di febbraio andrà in pensione.
Mascitelli, nominato dall’ex dg, Roberto Testa, che in disaccordo con il centrodestra, ha pescato tra i manager di area centrosinistra, ha già fatto richiesta per la quiescenza.
Il direttore amministrativo Di Rocco raggiunge nel dicembre del prossimo anno la età pensionabile: secondo quanto si è appreso, il da ha alcuni mesi di ferie da smaltire tanto che nel 2024 sarà presente sei dei dodici mesi.
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