ASSEMBLEA UPI: CARUSO, “AVUTE RISPOSTE SU RIFORMA PROVINCE”, “INCANTA L’AQUILA IN RICOSTRUZIONE”

11 Ottobre 2023 17:22

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “E’ stato un grande piacere organizzare questo evento, coronato da successo, non è stata una cosa semplice far convergere qui a L’Aquila delegazioni da tutta Italia. Abbiamo avuto interventi importanti, al massimo livello istituzionale, a cominciare da quello del presidente Mattarella, che ha tracciato l’orizzonte, raccogliendo la voce delle Province, le loro grida di allarme, lanciando un messaggio a governo e parlamento a favore dell’attesa riforma”.

Questo il bilancio dell’avvocato Angelo Caruso, presidente della Provincia dell’Aquila, a conclusione dell’Assemblea nazionale delle Province Italiane (Upi), di cui è vicepresidente nazionale, che si è celebrata a L’Aquila, ieri e oggi, con il titolo “Le Province, che storia!”, al Ridotto del Teatro comunale.

Edizione memorabile, per la presenza che è stata un inedito assoluto, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  e con gli interventi in presenza di Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, e in video collegamento del ministro per gli Affari europei, il Sud e le Politiche di coesione, Raffaele Fitto. A concludere i lavori è stato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, mentre la premier Giorgia Meloni ha inviato un messaggio letto in sala. Ad intervenire in video conferenza anche Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno, e Andrea Savino, sottosegretario al Mef.





Al centro del dibattito, l’esigenza di superare la riforma incompiuta del 2014, che puntando alla cancellazione delle Province, le ha declassate intanto ad enti di secondo livello, senza più giunta e assessori, e con l’elezione dei presidenti e consiglieri non più da parte dei cittadini, ma dei soli sindaci e consiglieri comunali, dalle cui file devono del resto provenire gli amministratori provinciali. Con contestuale riduzione di trasferimenti economici, personale e deleghe, in buona parte trasferite alle Regioni.

Per quanto riguarda Salvini e la conferma da parte sua della necessità di tornare a votare presidenti provinciali con le prossime europee  a giugno prossimo, Caruso ha evidenziato quanto segue: “Salvini è nella posizione che originariamente era stata inserita nella riforma, ovvero lo scioglimento anticipato delle Provincie nel 2024 per votare insieme alle Europee. Ci sono però insidie sulla strada di questa scadenza così ravvicinata, perché si dovrebbe completare il percorso della legge delega, con i decreti attuativi del governo, e infine occorre la definizione dei collegi sub provinciali. Ritengo sia una corsa ad ostacoli. Certamente però lanciare obiettivi a breve termine significa favorire l’avvicinamento del compimento auspicato della riforma”.

Piuttosto, Caruso evidenzia che innanzitutto, prima di tornare al voto a primavera, e sciogliere gli attuali consigli provinciali in anticipo rispetto a scadenze in buona parte nel 2025, “va definito un quadro normativo, entro cui gradatamente e progressivamente, reintrodurre modalità organizzative, competenze, definire il perimetro di operatività delle Province, provvedere al recupero di organico anche con nuove assunzioni e garantire ovviamente, innanzitutto, le adeguate risorse finanziarie”.





In merito alla necessità, più volte evocata nel corso dell’Assemblea, da parte del governo di trasferire 841 milioni di euro, per colmare lo squilibrio di parte corrente delle Province, a cominciare dalla prossima finanziaria osserva Caruso: “Non credo che il tema sia stato sottovalutato dal governo. La presidente del consiglio Giorgia Meloni ritengo voglia assumere una maggiore cognizione e individuare obiettivi certi. In questa assemblea abbiamo ascoltato due voci: la prima esclusivamente legata al tema della scadenza elettorale e della reintroduzione dell’elezione diretta da parte dei cittadini, la seconda che sottolineava con forza i problemi economici e finanziari, ci sono presidenti che hanno lamentato la carenza anche dei fondi ordinari, ad esempio necessari per lo sfalcio dell’erba. L’aspetto finanziario ritengo che sia quello decisivo per portare a compimento la riforma”.

Infine rivela Caruso: “I convenuti all’assemblea hanno avuto una impressione molto positiva dell’Aquila, c’erano colleghi che non conoscevano la città e neanche l’Abruzzo, anche per questa ragione abbiamo scelto come struttura per svolgere la due giorni al Ridotto del teatro comunale, nel cuore della città. Ed è stato per loro possibile constatare, toccare con mano, il grande lavoro che la comunità aquilana ha fatto dopo il terremoto, con la ricostruzione post sismica”.

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