L’AQUILA – “I ritardi nella ricostruzione del quartiere di Valle Pretara nascono dalla scelta di fondo che subito dopo il devastante sisma del 2009 portò il Comune dell’Aquila a ipotizzare un intervento complessivo sulla zona mediante l’appoggio di una università straniera, progetto poi fallito che ha obbligato a richiedere finanziamenti pubblici. Ciò ha fatto slittare gli interventi nella c.d. terza annualità Cipe, tra gli ultimi interventi da finanziare, alla quale ancora non si accede per via del fatto che non si è completata ancora la seconda. E questa ultima non si completa perché i fondi erogati non sono sufficienti visti gli incrementi di prezzo determinati dalle nuove Norme tecniche e poi dagli effetti del covid. Noi per recuperare il ritardo, stiamo lavorando con soluzioni alternative come quella del superbonus che però non è andato in porto per il rifiuto di alcuni proprietari in condomini Ater”.
Così l’avvocato Isidoro Isidori, presidente dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) della provincia dell’Aquila, nel fare il punto sulla ricostruzione delle abitazioni di proprietà dell’azienda nel popoloso quartiere del capoluogo regionale. Sulla vicenda il consigliere regionale dem Pierpaolo Pietrucci e il consigliere comunale Paolo Romano (L’Aquila Nuova) hanno chiesto alla Regione di sollecitare il Governo per il reperimento di fondi per finanziare i lavori.
Il presidente sottolinea l’impegno del CdA di Ater: “A fronte di una scelta iniziale che ha determinato questi ritardi, Ater è corsa ai ai ripari in attesa di rifinanziamenti con il Superbonus – spiega ancora Isidori -. Poi si dovrà procedere, a mio avviso, ad un serio programma di partenariato pubblico privato che, in alternativa ai contributi pubblici richiesti, possa comportare una immediata attivazione delle gare di appalto, operando sulle dimensioni degli alloggi popolari, non più coerenti con il ridotto numero di componenti dei nuclei familiari. Naturalmente, senza tralasciare la richiesta di maggiori fondi”.
Ed ancora: “alla luce di questa situazione Ater ha richiesto ed ottenuto da tutti i tecnici che avevano preparato, fino al 2014, i progetti per tutti gli immobili ancora da ricostruire, una integrazione progettuale. Oggi Ater conosce ed ha comunicato quanti fondi in più servono, quindi il CdA che mi onoro di guidare, ha saputo lavorare prevedendo e quantificando questi maggiori costi. E per coprirli intanto ha inteso agire con gli strumenti a disposizione, in particolare il superbonus, e poi richiedendo integrazioni di contributi pubblici”.
Ma Isidori cita la criticità legata alle scelte di una parte dei proprietari di abitazioni Ater: “Diversi inquilini proprietari di alloggi in condominio con Ater non hanno inteso aderire al superbonus e così molti alloggi non sono stati recuperati, in questo senso voglio sottolineare che l’adesione al superbonus non pregiudica i finanziamenti della terza annualità. In questa situazione l’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila (Usra) ci ha dato una mano importantissima, il Provveditorato alle opere pubbliche si è messo a disposizione per agevolarci nel superbonus, ma a fronte di rifiuti, per paura giustificata ci mancherebbe, di alcuni inquilini, non si è potuto procedere”.
In riferimento all’operato della Regione Abruzzo, il presidente Ater spiega che “a mio avviso l’Ente regionale ha fatto moltissimo per Ater: la sensibilità degli assessori competenti e del presidente della Regione, Marco Marsilio, ha portato a finanziare anticipi di Superbonus; con questi abbiamo monitorato la salute di tutto il patrimonio Ater e siamo pronti per le nuove sfide di rinnovamento del patrimonio. Grato quindi alla Regione e, non da ultimo, grato alla sensibilità dei consiglieri Romano e Pietrucci ai quali ricordo, con massimo rispetto, quanto sta facendo il CdA Ater per recuperare il tempo perso in altri periodi. In questi ambiti la politica non si deve dividere ma marciare unita per il risultato”.
Download in PDF©