ATESSA ZONA ROSSA, BORRELLI: “REGIONE INTEGRI E SPIEGHI MEGLIO ORDINANZA”

di Azzurra Caldi

6 Febbraio 2021 13:48

Chieti - Abruzzo

ATESSA – “Integrare e spiegare meglio l’ordinanza”: è la richiesta formulata alla Regione Abruzzo dal sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, dopo l’ordinanza firmata ieri sera dal governatore, Marco Marsilio, con la quale è stata disposta la zona rossa per il comune della Val di Sangro e quelli di San Giovanni Teatino e Tocco da Casauria.

Un provvedimento emesso sulla base del parere del comitato tecnico-scientifico regionale a causa dell’impennata di contagi covid degli ultimi giorni. Con l’ordinanza, in vigore dalla mezzanotte, si dispone il divieto di entrata e di uscita dai comuni in zona rossa, salvo comprovate ragioni di lavoro o salute.





Ma secondo il sindaco, che ha raccolto dubbi e perplessità dei cittadini, sono ancora diversi gli aspetti da chiarire, tra i quali l’eventuale chiusura delle fabbriche nel polo produttivo più importante d’Abruzzo: “Le fabbriche, tutte le fabbriche, e gli uffici restano aperti. Chi deve entrare in Atessa o uscire, per ragioni di lavoro, può farlo. Il nostro territorio comprende la zona industriale più importante del Centro Italia. L’ordinanza regionale sulla ‘zona rossa’ non specificava se le fabbriche dovessero chiudere o meno. Abbiamo colmato un vuoto e risposto a tarda sera, come potevamo nella situazione data, alle pressanti domande di dirigenti di fabbriche, sindacati e cittadini. La Regione dovrebbe al più presto integrare e spiegare meglio la sua ordinanza”.

E ancora: “La ‘zona rossa’ nel Comune di Atessa  – sottolinea Borrelli – è stata istituita dalla Regione Abruzzo e comunicata al sindaco ieri mattina. L’input è arrivato dal comitato tecnico scientifico regionale. Chi paga per ristorare coloro che hanno dovuto chiudere le attività commerciali – come mi viene chiesto – è una domanda legittima, ma che non va posta a noi. Credo che la Regione ci stia pensando”.





“Il Comune ha deciso di chiudere scuole e asili nido fino allo screening del 13 e 14 febbraio di tutta la popolazione. Capisco che questa decisione può non essere condivisa o compresa e vi assicuro che non è stata presa a cuor leggero. Purtroppo, diversamente dai mesi passati, abbiamo una situazione di contagio anche tra bambini e ragazzi. Sono 25 i casi confermati tra i minorenni di Atessa. C’erano famiglie per metà in quarantena e per metà libere di frequentare la scuola, persone – anche bambini- che avevano avuto contatti diretti con positivi, ma che non sono state sottoposte a tampone. C’era preoccupazione circa i trasporti e gli assembramenti. Abbiamo deciso, in questa situazione di eccezionale gravità (perché è grave se Atessa è uno dei tre Comuni che finisce in zona rossa in tutta la regione) di intervenire”.

“Invito tutti ad aderire allo screening del prossimo fine settimana perché solo così potremmo delineare un quadro più chiaro della situazione. Prego inoltre tutte le persone positive di rispettare la quarantena insieme con i loro conviventi”, chiosa il primo cittadino.

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