L’AQUILA – Il caro energia e l’inflazione si fa sentire nelle tasche degli italiani e degli abruzzesi, comprese quelle dei 144 ex consiglieri regionali percettori del vitalizio, che ricevono, in base alla permanenza all’Emiciclo, un assegno dai 1.00o euro a cifre superiori ai 4.000 euro al mese, per una cifra complessiva, a carico delle casse della regione, di 3,8 milioni di euro l’anno.
Ed ora il consiglio regionale si appresta approvare una variazione di bilancio, di 220mila euro, proprio per adeguare l’importo dei vitalizi all’accresciuto costo della vita..
A stabilirlo la delibera di giunta approvata il 28 marzo scorso. Una scelta obbligata per l’esecutivo del presidente Marco Marsilio: l’articolo 5 della legge regionale 9 approvata a giugno 2019, dispone la rivalutazione annuale degli assegni vitalizi à sulla base dell’indice Istat della variazione dei prezzi al consumo (Foi), come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Ebbene, per il 2022 l’Istat ha calcolato la variazione dei prezzi nella misura dell’ 8,1%. La conseguente rivalutazione degli assegni vitalizi abruzzesi comporta dunque un aumento di spesa complessiva, per l’anno 2023, pari a 340.000 euro, di cui 120.000 euro erano stati già previsti negli stanziamenti del Bilancio di previsione 2023-2025. Per coprire la restante parte, 220.000 euro, si è resa necessaria la variazione.
Le risorse per coprire il maggior esborso, ed anche di altre spese sopraggiunte, per un totale di 288mila euro, sono derivanti in buona parte dalle minori spese, per 174.953 euro, del capitolo “Compensi componenti Corte dei Conti”, e dalle maggiori entrate degli interessi attivi, e per le voci “Contributo GSE per Fotovoltaico”, “contributi agli eventi di valorizzazione della transumanza”, “Oneri per conto di terzi per locali in locazione”.
Anche l’anno scorso c’era stato un adeguamento degli assegni vitalizi, ma più contenuto, del 2%. A contestate però il calcolo dell’incremento, era stata l’Associazione regionalista abruzzese, costituita da ex consiglieri, che invece stimavano l’adeguamento nella misura del 3,8%.
Il tanto vituperato vitalizio, in Abruzzo è stato abolito nel 2011. I consiglieri regionali approdati all’Emiciclo successivamente godono ora dell'”indennità differita”, con la la possibilità di decidere di tenersi i soldi dei contributi in busta paga, oppure di versarli, per poi ottenere un assegno medio di 500 euro al euro al mese, a partire dai 65 anni. Un mini-vitalizio, insomma, di cui si può godere, versando per soli 5 anni di lavoro, mille euro al mese, con la Regione Abruzzo che integra con 2.500 euro al mese.
La legge del 2011 non poteva essere retroattiva, e continuano dunque a godere del vitalizio chi aveva maturato questo diritto in precedenza, ad oggi 144 inquilini dell’emiciclo e i loro parenti, in virtù del meccanismo della reversibilità. Con una spesa per le casse regionali che nei primi tre mesi del 2023 si attesta sui 968mila euro circa.
A proposito di vitalizi, ma quelli dei parlamentari: a febbraio l’ufficio di presidenza della Camera dei deputati, guidato dal leghista Lorenzo Fontana ha avviato l’iter per eliminare il taglio degli assegni degli ex parlamentari deliberato nel 2018 dalla maggioranza gialloverde su richiesta del M5s. Iniziativa, che manco a dirlo ha trovato grande apprezzamento, non solo ne centrodestra. A tal proposito ha sottolineato il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, di Forza Italia, “il taglio era stato dettato da esigenze propagandistiche e che ha avuto effetti punitivi su persone anche in condizioni di fragilità, che si sono visti ridurre i mezzi di sostentamento”.
A seguire l’elenco pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente”, del sito del consiglio regionale, di tutti gli attuali percettori del vitalizio regionale
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