CHIETI – E’ scontro tra i Comuni di Chieti e di Pescara sugli aumenti delle tariffe per la mensa scolastica.
Tutto è cominciato nella seduta straordinaria del consiglio comunale pescarese di mercoledì, quando il sindaco Carlo Masci ha comparato le nuove tariffe nella sua città a quelle in altri Comuni vicini, tra cui Chieti: “Abbiamo i costi più bassi rispetto ad altri territori vicini”, ha detto.
Ieri è arrivata la replica del primo cittadino teatino Diego Ferrara.”Caro collega Masci, si possono fare paragoni sui costi della mensa scolastica fra Pescara e Chieti, ma bisogna saper leggere le situazioni”, si legge in una nota. “Evidentemente, preso dalla rabbia e dalla fretta di rispondere a un Consiglio legittimamente mobilitato, le sarà sfuggito che le tariffe che Chieti ha dovuto imporre sulla mensa sono sì maggiori di quelle di Pescara, per i redditi più alti, perché condizionate dai vincoli del dissesto e in attesa della gara che permetterà anche a noi di programmarle a lungo termine. Se questo significa essere pessimi, allora ne siamo fieri”.
“In merito all’invettiva politica seguita alla pubblica comparazione”, continua Ferrara, “posso fare una sola riflessione: se noi, Comune governato da centrosinistra cinque stelle e civici, in dissesto a causa della voragine trovata dopo dieci anni di centrodestra, ci siamo posti il problema del peso degli inevitabili aumenti, cercando di tutelare il più possibile le fasce più vulnerabili e senza avere alternative, Pescara, Comune che esprime un governo di destra, uscito dal predissesto e che dunque poteva scegliere, ha deciso comunque di aumentare le tariffe. Lo ha fatto esattamente come sta facendo la Regione con gli aumenti delle tasse annunciati dal presidente Marsilio, facendo pagare agli abruzzesi i conti in rosso di cinque anni di pessima gestione della sanità”.
Infine la controreplica di Masci. “Caro collega Ferrara, credo che le sue dichiarazioni scaturiscano solo ed esclusivamente da ciò che le è stato riferito sulla seduta di ieri del Consiglio comunale senza, però, conoscere quanto da me detto in aula ed è per questo che sento il dovere di fare chiarezza”, scrive.
“Le riporto quanto ho dichiarato pubblicamente in occasione della seduta di ieri aperta alla città. Dichiarazioni finalizzate a squarciare il velo di ipocrisia sulla questione delle mense. La invito anche ad andare sul canale YouTube del Comune di Pescara, dove troverà il video del 20 marzo 2025 con la registrazione della seduta del Consiglio, attivandola al minuto 2:38:33. Potrà ascoltare con le sue orecchie questa frase: ‘Io Chieti non lo voglio prendere in considerazione, perché ha le tariffe più alte. A Chieti amministrano PD e M5S ed è un Comune in dissesto, ma i cittadini non protestano, pur pagando più di 6 euro, a partire dai 20mila euro di ISEE. E il confronto, quindi, lo voglio fare con gli altri Comuni'”.
“Basterebbe questo a farle capire che ho omesso di fare paragoni con la città che Lei amministra. Mi trovo costretto a smentire quanto afferma sugli aumenti dei costi delle mense. Il Comune di Pescara non ha aumentato il costo delle mense tout court: al contrario, lo ha abbassato per la maggior parte delle fasce Isee, e l’aumento ha riguardato solo le fasce con un reddito Isee molto più alto del limite posto da tutti gli altri Comuni. Neanche negli anni del predissesto abbiamo aumentato le tasse, per non gravare sulle famiglie. Mi pare che sia esattamente il contrario delle scelte operate dalla sua giunta, quindi al suo posto ometterei confronti con la città di Pescara, anche perché ognuno deve fare i conti con i propri equilibri di bilancio, e se il Comune di Chieti è in dissesto, a Pescara abbiamo lavorato in questi anni per far uscire il Comune dal predissesto, e non voglio affatto rischiare di farlo tornare in quella condizione con scelte avventate. Sono certo, che dopo questo chiarimento, potrà capire che non c’è stato alcun paragone politicamente scorretto o fuori luogo”.
“La primavera è appena entrata, caro collega, la aspetto a Pescara per una bella passeggiata sul lungomare per poi, magari, invitarla in una delle nostre mense e assaggiare insieme un pranzo a base di prodotti biologici, scelti per i piccoli alunni delle nostre scuole, le cui mense sono passate alla storia qualche anno fa per una intossicazione alimentare. Ma quello è un altro capitolo”.
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