“AUMENTO INCURSIONI ORSI E’ UNA ANOMALIA”. CARUSO, “URGE STUDIO SU MODIFICHE COMPORTAMENTO”

14 Settembre 2023 08:09

Regione - Cronaca

L’AQUILA  – “Vivo da sempre su queste montagne, e solo da pochissimi anni si assiste al crescente fenomeno degli orsi che fanno irruzione nei centri abitati. Cosa sta accadendo? Ecco, a questa domanda dovrebbero rispondere gli esperti, con un serio studio scientifico, e poi va deciso il da farsi, a tutela sia di un animale protetto che delle popolazioni locali, presso le quali aumenta la preoccupazione”.

Parla prima di  tutto da cittadino di Castel di Sangro, alle porte del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Angelo Caruso, sindaco e presidente della Provincia dell’Aquila, esponente di Fratelli d’Italia. Questo in giorni in cui tiene banco l’argomento orso, dopo che è salita alla ribalta delle cronache nazionali l’uccisione di Amarena a San Benedetto dei Marsi per mano di Andrea Leombruni, con polemiche e manifestazioni a seguire. Nei giorni scorsi si sono poi registrate nella vicina Scanno le incursioni di un altro plantigrado confidente, la 24enne Gemma, entrata in una palazzina sfondando la porta delle cantine, per poi salire in cerca di cibo fino al quarto piano. Ancor prima Gemma aveva fatto irruzione in una pizzeria del paese, e lì si è addormentata, dopo aver divorato tutto ciò che ha trovato di commestibile. A seguire ieri altre incursioni in paese.





Tanto che l’atteggiamento di Gemma preoccupa ora il Parco, oltre che i residenti e non si esclude di doverla chiudere in un recinto se la situazione dovesse peggiorare.

E la stessa preoccupazione esprime il sindaco Caruso, che per questa ragione invoca, da parte innanzitutto da parte del Parco nazionale, uno studio serio sulle modifiche comportamentali della popolazione dei plantigradi, attualmente intorno ai 60 esemplari.

“Una base scientifica è necessaria per capire perché le incursioni nei centri abitati non sono più una sorprendente eccezione, ma quasi la normalità – afferma Caruso -. Voglio ricordare che sono nel nostro territorio sono morti già tre orsi confidenti, tra cui il celebre Juan Carrito, investiti dagli automobilisti. E possiamo affermare che erano morti annunciate”.

Prosegue Caruso: “si potrebbe ipotizzare, ma non parlo da esperti in materia, che la popolazione degli orsi abbia raggiunto un numero tale che imporgli di sconfinare oltre le aree non antropizzate del parco, invadendo dunque gli ambiti urbani. C’è chi sostiene che gli orsi sono attratti dai centri abitati perché è più facile procurarsi il cibo che evidentemente scarseggia nel loro habitat. Ma anche questo va approfondito. Una cosa è certa: nei nostri territori montani non si è assistito ad una espansione edilizia, ad una antropizzazione degli habitat dell’orso, se prendiamo una cartografia di 30 anni fa e la sovrapponiamo a quella di oggi si può notare che il territorio antropizzato è rimasto più o meno uguale”.





Caruso poi invita a non fomentare tifoserie su un problema complesso e delicato.

“L’uccisione di Amarena ha creato la giusta e inevitabile indignazione, lo stesso autore del gesto ha espresso consapevolezza della gravità del suo gesto. Ma il punto è ora un altro, se le incursioni continueranno a essere così numerose, episodi del genere rischiano di verificarsi nuovamente. Una cosa è certa, io vivo qui da sempre è solo negli ultimissimi anni le incursioni degli orsi si sono moltiplicate, con ingenti danni ai pollai, ai siti di produzione di miele, alle  greggi di pecore e capre, agli orti e ai frutteti. Nel mio comune c’è ora forte a preoccupazione anche da parte dei tartufai che sentono minacciati i loro preziosi cani, visto che si sono già verificati tentativi di incursione degli orsi nei recinti”.

Infine rivela: “Tempo fa sono stato chiamato di notte da una famiglia che si era ritrovata un orso davanti al portone di casa. La donna, madre di due bambini, mi si è scagliata contro, era spaventata e preoccupata, chiedeva di intervenire, di trovare un modo per tenere lontani gli orsi dalla sua casa di campagna, e dai suoi animali. E questo è comprensibile. Una soluzione, un punto di equilibrio vanno trovati, non basta recintare, come è stato fatto, pollai e arnie e stazzi. Non bastano i risarcimenti dei danni. Non possiamo recintare interi paesi, se l’orso comincia ad entrare addirittura anche dentro i condomini e le civili abitazioni”.

 

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