ROMA – “Vorrei che ci fosse un monitoraggio stringente sia per quanto riguarda gli impegni assunti da Stellantis in Abruzzo sia per quanto riguarda le condizioni del sistema territoriale e infrastrutturale. Dobbiamo togliere ogni scusante e far sì che gli investimenti, che sono l’unica garanzia per la permanenza di questa attività produttiva, impegnino sia il soggetto economico che i soggetti territoriali coinvolti”.
Così, in una nota, il deputato Pd Luciano D’Alfonso, già presidente della Regione Abruzzo, dopo aver ascoltato la risposta del sottosegretario del Ministero delle imprese e del made in Italy, l’aquilana Fausta Bergamotto, all’interrogazione presentata il 10 settembre scorso sullo stato dell’automotive in Abruzzo con particolare riferimento al sito produttivo di Stellantis in Val di Sangro.
Bergamotto ha fatto presente che “Stellantis non ha tenuto fede all’accordo sull’aumento della produzione, come pure a taluni accordi di investimento”.
D’Alfonso ha poi aggiunto: “Abbiamo la questione della viabilità che deve congiungere con il Tirreno e che è in una condizione di cantiere produttivo, però c’è bisogno anche lì di un ulteriore intervento di monitoraggio. Adesso serve il ferro del sistema ferroviario a valle, nel sito ferroviario di Saletti; serve fare in modo che i pacchetti tecnologici e formativi corrispondano alle esigenze produttive; e serve che la transizione veda un’alleanza tra l’azienda, il ministero e la Regione. Lo strumento esiste ed è il CIS, contratto istituzionale di sviluppo. Va calato lì quasi in termini sartoriali, è stato fatto altrove e si può fare adesso che non abbiamo una condizione di crisi ma di fragilità, e la fragilità non diventa crisi se ci sono politiche dedicate. Chiedo al ministero di fare la sua parte poiché queste sono settimane determinanti”.
Nell’interrogazione il deputato dem ricordava che “l’Abruzzo ha una storica vocazione per la produzione di autoveicoli e il settore metalmeccanico rappresenta una parte cruciale del Prodotto interno lordo regionale e dell’export. Il settore occupa circa 23.000 addetti, con un fatturato di 8 miliardi di euro che rappresenta il 48 per cento dell’export dell’intero territorio regionale. Già dal 2014, l’impegno profuso dalla giunta regionale che ho presieduto ha riguardato la cantierizzazione della strada di completamento della Fondovalle Sangro (costo complessivo: 190,4 milioni), l’istituzione della Zes, il potenziamento della copertura digitale e dell’energia elettrica industriale”.
“Inoltre sono state stanziate copiose risorse del Masterplan Abruzzo: – 15 milioni di euro per il collegamento tra il porto di Vasto, la rete ferroviaria e la zona industriale; – 44,2 milioni di euro per il porto di Ortona (1,7 milioni di euro per infrastrutture ferroviarie, 2 milioni di euro per collegamento con l’A14, 40,5 milioni di euro per dragaggio e completamento diga sud); – 5,5 milioni di euro per l’ampliamento della piastra logistica intermodale di Saletti e la realizzazione di fabbricati. Per il completamento di quest’opera sarebbe servito almeno un altro milione di euro, ma da allora la Regione non si è attivata, né ha sfruttato l’opportunità del decreto legge Aiuti n. 50 del 2022, che consentiva alle stazioni appaltanti di utilizzare ulteriori risorse per compensare l’aumento dei prezzi”.
LA RISPOSTA DEL SOTTOSEGRETARIO BERGAMOTTO ALL’INTERROGAZIONE: “STELLANTIS NON HA TENUTO FEDE AD ACCORDO”
Gli Onorevoli interroganti manifestano preoccupazione per il settore automobilistico abruzzese, con particolare attenzione alla Val di Sangro, dove ha sede lo stabilimento Stellantis di Atessa (Chieti).
La questione ha diversi piani di lettura, interconnessi:
da un lato, il Contratto istituzionale di Sviluppo – CIS a livello territoriale che l’Onorevole interrogante riferisce essere stato presentato alla competente Autorità politica con la delega alla coesione;
dall’altro, i problemi collegati alla gestione Stellantis, nello stabilimento di Atessa, come in altri stabilimenti italiani; infine, la situazione generale del settore automotive in Italia e in Europa.
In generale, per quanto di competenza, si rappresenta che il gruppo Stellantis ha presentato diverse domande di agevolazione a valere sullo strumento dei Contratti di Sviluppo di cui è titolare questo Ministero.
In particolare, presso il MIMIT è stato istituito un Fondo, con una dotazione di 1,7 miliardi di euro, per favorire la transizione verde, la ricerca e gli investimenti nella filiera del settore automotive, finalizzati all’insediamento, alla riconversione e alla riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili. Di queste risorse, 525 milioni di euro sono dedicati alla concessione delle agevolazioni previste dai Contratti di Sviluppo. Lo sportello agevolativo si è aperto in data 29 novembre 2022 ed è tuttora aperto, pertanto è possibile presentare nuove domande.
Con riferimento specifico allo stabilimento di Atessa, è stata presentata istanza di programma di sviluppo per la tutela ambientale, finalizzato ad ottenere una maggiore efficienza energetica mediante lo spegnimento degli impianti di verniciatura nel fabbricato V l e il potenziamento dell’impianto di verniciatura nel fabbricato V2, con l’utilizzo di vernici innovative che hanno una capacità di polimerizzazione a più bassa temperatura e l’ottimizzazione del processo mediante l’applicazione di automatismi. Orbene, nel merito, il soggetto gestore ha riferito che è in corso di definizione la fase istruttoria.
Per quello che riguarda la situazione dello stabilimento di Atessa, la questione chiama in causa le scelte che ilgruppo Stellantis sta facendo relativamente agli stabilimenti su tutto ilterritorio italiano.
Alle problematiche evidenziate è dedicato il Tavolo automotive istituito presso il MIMIT, che coinvolge i principali attori del settore. Uno degli obiettivi del Tavolo è proprio quello di superare la logica del ricorso agli ammortizzatori sociali e giungere ad un aumento dei livelli produttivi degli stabilimenti Stellantis in Italia, puntando sugli investimenti in ricerca, nuove tecnologie , modelli innovativi, riqualificazione delle competenze e riconversione della filiera della componentistica.
Il MIMIT ha dovuto prendere atto che Stellantis non ha tenuto fede all’accordo concordato di aumento della produzione, come pure a taluni accordi di investimento (si pensi alla gigafactory di Termoli).
Anche per tali motivi, il MIMIT si è mosso su più fronti.
Da ultimo il Ministro Urso ha comunicato l’intenzione di rimodulare il piano degli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, i cosiddetti Ecobonus, dando maggior peso agli incentivi all’offerta in luogo di quelli alla domanda.
La prossima edizione degli incentivi alle auto eco-sostenibili presenterà dunque una significativa discontinuità, dando priorità al sostegno alla filiera nazionale e all’occupazione, sempre nel rispetto degli altri due principi cardine che sono il rinnovo del parco circolante e il supporto alle famiglie a bassa capacità di spesa. Come già detto, verrà incrementata la quota destinata all’offerta.
A tal proposito informo che a settembre è stata avviata la definizione del nuovo schema di incentivazione della domanda e dell’offerta della filiera, che terrà conto delle indicazioni delle altre Amministrazioni coinvolte e delle proposte avanzate dagli attori del Tavolo.
Inoltre, sotto altro fronte, il Ministro sta lavorando rispetto all’attrazione degli investimenti e ha avuto incontri con diversi player del settore, finalizzati a promuovere l’insediamento di almeno un’altra casa automobilistica in Italia.
È dunque massimo l’impegno del Governo ad assicurare competitività ai produttori automotive italiani ed europei.
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