AVEZZANO: AL VIA TRA LE POLEMICHE L’ERA DEL SINDACO DE ANGELIS

17 Luglio 2017 23:18

L'Aquila - Politica

AVEZZANO –  È stato eletto oggi il nuovo presidente del Consiglio comunale di Avezzano (L'Aquila): si tratta di Iride Cosimati, nella prima seduta seguita al ribaltone del ballottaggio che ha visto trionfare il centrodestra di Gabriele De Angelis, commosso all'esordio, sull'ex sindaco Gianni Di Pangrazio.

La Cosimati è il primo presidente donna del Consiglio comunale avezzanese, eletta con 17 voti, quelli della maggioranza. 

La seduta, però, è stata caratterizzata da forti polemiche da parte della minoranza, che ha abbandonato l'aula prima che fosse nominata la Cosimati; gli unici a non seguire i colleghi di minoranza sono stati Casciere ed Eligi.

Di Pangrazio, il primo a prendere la parola, ha ricordato che la sua coalizione ha presentato ricorso al Tar per via del maggior numero di seggi attribuiti al neo sindaco De Angelis, di fatto chiedendo di rinviare la seduta.

“A nome del 50,3% degli elettori avezzanesi – ha avvertito l'ex primo cittadino, oggi consigliere comunale – invito il sindaco ad aspettare il giudizio del Tar prima di assumere qualsiasi atto amministrativo. Non avventuratevi, pertanto, in sentieri tortuosi perché poi sarà difficile per voi tornare indietro. La democrazia, lo sanno anche molti esponenti della maggioranza provvisoria, alla fine vincerà. Questo Consiglio è illegittimo e avrà vita corta”.





L'elezione dei vice presidenti e della commissione elettorale, vista la situazione, è stata rinviata su decisione congiunta di maggioranza e opposizione. 

Domani, comunque, verrà ufficializzata la Giunta che sarà così composta: Emilio Cipollone (vice sindaco), Felicia Mazzocchi (Bilancio e partecipate), Crescenzo Presutti (Ambiente e riserva Salviano), Guido Gatti (Attività produttive), Fabrizio Ridolfi (Lavori pubblici e Patrimonio) e Angela Salvatore (Politiche sociali).

“Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e cominciare a lavorare per la città – le parole di De Angelis nella sua prima assise – Per quel che mi riguarda, sono onorato e fiero di rappresentare la città con la fascia tricolore”.

LA NOTA POLEMICA DELLA MINORANZA

La Coalizione Di Pangrazio non partecipa al voto per protestare contro l'elezione, “illegittima” dei gruppi consiliari da parte di “un'assise civica semi-abusiva”.

L'atto politico, in coerenza con il ricorso al Tar mirato a “ridare dignità al voto popolare calpestato dalla commissione elettorale”, dopo aver presenziato al giuramento del nuovo sindaco, Gabriele De Angelis, “legittimamente eletto dai cittadini al secondo turno”, i sette consiglieri “non riconoscendo parte del consiglio” hanno abbandonato l’aula.





Il consigliere Fiore Ferdinando Boccia ha contestato la legittimità della convalida della nomina del consigliere Mariano Santomaggio, minata all’origine da un contenzioso con il Cam, che Santomaggio ha definito ‘inesistente e frutto di un errore’.

A seguito della richiesta di Ferdinando Boccia, è emerso che tra le dichiarazioni di conformità, che avrebbero dovuto essere prodotte dai Consiglieri eletti almeno 24 ore prima della seduta odierna, mancavano quelle di Mariano Santomaggio e Vincenzo Ridolfi.

L’intervento e le evidenze sono state messe a verbale, come da richiesta del consigliere Boccia.

“A nome del 50,3% degli elettori avezzanesi”, ha avvertito Giovanni Di Pangrazio, “invito il Sindaco ad aspettare il giudizio del Tar prima di assumere qualsiasi atto amministrativo. Non avventuratevi, pertanto, in sentieri tortuosi perché poi sarà difficile per voi tornare indietro”.

“La democrazia, lo sanno anche molti esponenti della maggioranza provvisoria, alla fine vincerà”, ha concluso Di Pangrazio, “Questo Consiglio è illegittimo e  avrà vita corta. Ringrazio i miei meravigliosi 240 candidati e la maggioranza dei cittadini di Avezzano che ha sostenuto le liste della mia coalizione, assegnando loro oltre il 50% dei consensi. A loro risponderemo costantemente e, come loro ci chiedono, ci impegneremo per ristabilire al più presto la democrazia e ci batteremo, forti di una larga maggioranza in consiglio comunale, per portare avanti il programma concordato”.

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