AVEZZANO – Seicento avvocati marsicani in sciopero contro la chiusura del tribunale di Avezzano. L’astensione delle udienze è partita ieri, e proseguirà per 8 giorni, fino alla fine di gennaio.
Come si legge sul quotidiano Il Centro, ad essere saltate in un solo giorno sono state in particolre oltre cento udienze, riguardanti il settore della giustizia civile e quella del lavoro, ma anche i processi penali, con gli avvocati che rivendicano a gran voce la necessità della presenza di un presidio giudiziario sul territorio.
La legge di riforma sulla geografia giudiziaria, impone infatti la chiusura del tribunale di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, entro il 14 settembre prossimo. Tutti gli uffici dovranno essere trasferiti all’Aquila e Chieti, ma entrambe le città sono prive di strutture idonee.
Secondo gli avvocati e gli amministratori, secondo quanto previsto dalla stessa legge del 2012, al momento è impossibile investire fondi per realizzarne di nuovi o metterne in sicurezza altro.
Intanto il presidente dell’Ordine degli avvocati di Avezzano, Franco Colucci, si è detto soddisfatto della prima giornata di sciopero. “C’è stata una adesione totale», ha detto al Centro, “e lo sciopero continuerà a fasi, per tre mesi. Questo è un messaggio chiaro al governo e alla politica tutta: devono comprendere e ascoltare le esigenze dei territori. Un trasferimento del tribunale sarebbe impensabile e bloccherebbe la macchina della giustizia in modo drammatico, causando danni alla stessa funzione della giustizia”.
Tra le udienze, restano intanto obbligatori soltanto i processi urgenti, con detenuti.
Nei prossimi giorni saranno messe in campo anche altre iniziative al fine di ottenere la proroga alla soppressione delle strutture giudiziarie abruzzesi e i Comuni marsicani firmeranno 37 delibere comunali approvate dai consigli a sostegno della protesta contro la chiusura.
Lo sciopero culminerà con una manifestazione all’Aquila, in concomitanza con la presentazione dell’anno giudiziario, prevista per sabato prossimo.
Il 27 gennaio è intanto previsto un incontro con i presidenti dei quattro Coa, i 4 sindaci delle città coinvolte e i parlamentari abruzzesi.
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