AVEZZANO: FDI, GENERO GENTILE ALL’OPPOSIZIONE, SUOCERA COSIMATI IN GIUNTA, MA PARTITO TACE

NEL MINESTRONE CIVICO DI DI PANGRAZIO, E' PASSATA LA LINEA DELL' "INTRANSIGENZA DI VERRECCHIA, SCONFITTO L'"ENTRISMO" DI QUAGLIERI: IL CONSIGLIERE "SURROGATO" NON HA SEGUITO L'ASSESSORE IN MAGGIORANZA. MA FA RUMORE LA MANCANZA DI COMUNICAZIONE DELLA SEGRETERIA REGIONALE E PROVINCIALE DI UN PARTITO CHE RESTA SPACCATO. AD AVER DATO LA NOTIZIA E' STATA INFATTI FORZA ITALIA.

12 Ottobre 2024 08:54

Regione - Politica

L’AQUILA – Nell’oramai famigerato laboratorio civico e post-ideologico, o “minestrone”, a seconda dei punti di vista, al Comune di Avezzano, del sindaco bipartisan Gianni Di Pangrazio, ora non solo si spaccano i tradizionali schieramenti politici, ma anche le famiglie.

E’ accaduto infatti che nel consiglio comunale del 27 settembre, Maurizio Gentile è subentrato come surrogato come primo dei non eletti alle elezioni del 202o, con 465 voti e per Fratelli d’Italia, al posto del neo assessore Iride Cosimati, la più votata di Fdi con 490 voti, madre di sua moglie Paola Ciciarelli, membro del cda dell’Aciam, la società consortile dei rifiuti. Ma contrariamente a quello che molti pensavano, è rimasto all’opposizione, senza seguire Cosimati che invece opposizione era passata in giunta e dunque un maggioranza. Insomma, genero da una parte, suocera dall’altra, entrambi eletti con Fdi.

A dare la notizia, è stata però in una nota Forza Italia, mentre sorprendentemente il vertici del partito regionale e provinciale non hanno evidentemente ritenuto la scelta di Gentile interessante, tanto da meritare almeno uno scarno comunicato stampa.

Una evenienza che segna la vittoria nel durissimo scontro tutto marsicano, del capogruppo di Fdi in consiglio regionale Massimo Verrecchia rieletto a marzo con ​7.758 voti, sull’assessore regionale al Bilancio, Mario Quaglieri, medico chirurgo ed ex sindaco della vicina Trasacco, rieletto alle regionale del 10 marzo, con il record assoluto di voti, ben 11.754, e con l’appoggio di Di Pangrazio: il primo contrario all’ingresso di Cosimati in giunta, il secondo che lo ha favorito, il primo per restare rigorosamente all’opposizione, il secondo per far virare a destra la maggioranza attuale.





Gentile prima dell’ingresso in consiglio comunale ha comunque incontrato il segretario provinciale di Fdi, l’aquilano Claudio Gregori, che ha ottenuto la garanzia del suo posizionamento all’opposizione e ha poi spiegato al quotidiano Il Centro, “per quello che ci riguarda, Cosimati non ci rappresenta, la sua è stata una scelta personale”. E infatti pare che Cosimati non ha nemmeno rinnovato la tessera di Fdi.

Ma al netto delle scarne dichiarazioni di Gregori, quello che ulteriormente stupisce in tutta la vicenda è il silenzio dei vertici di Fdi, ovvero del segretario regionale, il senatore Etel Sigismondi, e dei due vicecoordinatori, il senatore e capogruppo commissione bilancio Guido Liris, e il deputato Guerino Testa. Ci si sarebbe aspettati un comunicato stampa che informasse della scelta di campo di Gentile non certo di secondaria importanza e di grande valenza politica.

E invece silenzio, comunicazione assente. La notizia l’ha data un altro partito, Forza Italia, in un passaggio di un comunicato stampa in cui si riferiva dell’approvazione all’unanimità, nel consiglio comunale di venerdì, di un documento sulla sicurezza.

Questo episodio comunque poco chiaro sta contribuendo alle sempre più pericolose liti che stanno segnando dall’inizio della legislatura in seno a fdi primo partito di una coalizione riconfermata per la prima volta nella storia della Regione alle elezioni del 10 marzo scorso.

“A margine del consiglio  – si legge nel comunicato stampa di Forza Italia – c’è da registrare la politicamente significativa posizione del neo consigliere comunale Maurizio Gentile, il quale, di fatto, ha confermato la scelta del Gruppo di Fratelli d’Italia, di restare in minoranza”. Pertanto i consiglieri di Forza Italia “accolgono positivamente il rafforzamento della minoranza politica di centrodestra, convinti che questo permetterà di portare avanti con maggiore forza e unità l’azione politica in difesa della sicurezza e dei diritti dei cittadini di Avezzano”.

Si sottolinea poi che la scelta di Gentile è coerente “con quanto dichiarato recentemente dai vertici provinciali e regionali di Fratelli d’Italia all’indomani della nomina della Cosimati nella giunta Di Pangrazio”.





Resta da capire però perché lo dica Forza Italia, e non direttamente i vertici provinciali e regionali di Fdi.

Un partito che resta comunque spaccato, a prescindere dall’abiura di Cosimati, nel minestrone civico di Avezzano: di fatto di Fdi, con tessera in tasca, sono in maggioranza gli eletti con le civiche di Di Pangrazio Nello Simonelli, che è collaboratore politico di Quaglieri nell’assessorato, Carmine Silvagni, mandatario elettorale di Quaglieri alle trionfali regionali del 10 marzo. Coloro i quali vengono ad Avezzano chiamati i Quaglieri boys, che con l’aggiunta di Gentile e anche di un altro civico, Ernesto Fracassi, avrebbero dovuto costituire in maggioranza il gruppo di Fdi, con l’ipotesi di una ricandidatura, questa volta a sindaco di centrodestra, dello stesso uscente Di Pangrazio. Almeno nelle intenzioni di Quaglieri, accusato di aver appoggiato “sottobanco” le civiche di Di Pangrazio alle ultime comunali, contro il suo partito che invece appoggiava Tiziano Genovesi della Lega, ora in Forza Italia. E ricevendo in cambio un prezioso aiuto alle ultime regionali, tanto che Quaglieri ha sbancato anche ad Avezzano città.

La scelta di Gentile non era scontata: il neo consigliere lavora nella clinica privata Di Lorenzo, dove sua madre Patrizia Iacoboni è direttore amministrativo. La stessa clinica dove lavora a contratto, come medico chirurgo, l’assessore Quaglieri, grande sodale e amico della famiglia di Iride Cosimati,

Un doppio ruolo, giova ricordare, che sta dando problemi non da poco a Quaglieri, sotto indagine da parte della Procura della Repubblica dell’Aquila, con le ipotesi di reato tutte da dimostrare, di abuso d’ufficio in concorso e falsità in atti d’ufficio, con il coinvolgimento per il solo abuso di ufficio della titolare della clinica Lucia Di Lorenzo.

Questo per aver svolto contestualmente la professione di medico chirurgo, e il ruolo di consigliere regionale e presidente della commissione sanità, dal 2019 al dicembre del 2022, e poi di assessore regionale al bilancio, al posto di Guido Liris, eletto senatore, carica nella quale è stata rinominato dopo la storica conferma del centrodestra alle recenti elezioni, e per non essersi astenuto in occasione di due delibere di giunta che riguardavano anche la clinica dove l’assessore medico trae buona parte del suo reddito.

A carico di Quaglieri, in un filone della stessa inchiesta, c’è anche il rinvio a giudizio per peculato per la vicenda di un telefonino pagato dal Comune di Trasacco, e in uso fino allo scorso giugno all’attuale assessore regionale al Bilancio Quaglieri. A processo anche il sindaco di Trasacco, Cesidio Lobene, e il funzionario del Comune, Riccardo Tomassetti,  accusati di falsità materiale, falso e depistaggio. Il Gup ha fissato la udienza collegiale il prossimo 10 dicembre, optando per il giudizio immediato, senza cioè udienza preliminare.

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