BABBO PER FI, DI PANGRAZIO PER FDI, DEL BOCCIO PER LEGA: VOTO AVEZZANO, IN COTTURA NUOVO MINESTRONE

RIMO TOTONOMI IN VISTA ELEZIONI DI SETTEMBRE 2025 O PRIMAVERA 2026: AZZURRI SPALANCANO PORTE A CANDIDATO ANCHE DEL CENTROSINISTRA DEL 2020, MA SI RISCHIA SPACCATURA CON GENOVESI. MELONIANI PRONTI A SCHIERARSI CON IL SINDACO CIVICO IN CARICA, PER UN TERZO MANDATO, PUPILLO DI QUAGLIERI E CON VERRECCHIA PRONTO ALLE BARRICATE. SALVINIANI PUNTANO SU EX CIVICO DA POCO ENTRATO NEL PARTITO. CAOS PD, E' ALL'OPPOSIZIONE, MA SPUNTA IPOTESI NEO ASSESSORE PIERLEONI.

10 Settembre 2024 08:15

Regione - Politica

L’AQUILA  – Manca un anno, o forse un anno e mezzo, per il ritorno alle urne, ma ad Avezzano, già sono partite le grandi manovre per le candidature alle comunali, e la città marsicana non smentisce la sua nomea di laboratorio politico del più spregiudicato civismo, delle convergenze parallele, dei cambi di casacca, dei disinvolti passaggi dall’opposizione alla maggioranza, come se il voto degli elettori fosse solo un dettaglio poco significante e la delega un foglio bianco da riscrivere a piacimento.

E così nel centrodestra le tre forze maggiori sono pronte a mettere sul tavolo un loro candidato, per poi misurare le rispettiva forza di imposizione, ma non è detto che riusciranno a correre insieme: la novità più eclatante delle ultime ore riguarda Forza Italia, che è pronta ad accogliere nel partito. e probabilmente a candidarlo a sindaco Mario Babbo, che nelle ultime elezioni del 2020 era nientemeno il candidato civico appoggiato anche dal Partito democratico. Il passaggio dovrebbe esserci giovedì alla presenza del segretario regionale, il deputato Nazario Pagano, e del coordinatore provinciale, Gabriele De Angelis, ex sindaco, e ora presidente della Tua, la società del trasporto pubblico regionale.

Fratelli d’Italia, come già riferito da Abruzzoweb, entrata in maggioranza, con un gruppo a quattro, fedele al vero dominus della politica avezzanese, l’assessore regionale al Bilancio, Mario Quaglieri, campione di preferenze alle regionali con quasi 12mila voti, è pronta a lanciare la ricandidatura, per un terzo mandato,  del sindaco in carica, Gianni Di Pangrazio, e questa volta per il centrodestra, e non più per il suo civismo oltre gli schieramenti. Fdi però rischia di spaccarsi, perché il grande rivale di Quaglieri, il capogruppo in consiglio regionale, Massimo Verrecchia, avrebbe pronti altri nomi da contrapporre.

La Lega, che aveva espresso il candidato sindaco del centrodestra nel 2o20, Tiziano Genovesi, poi passato a Forza Italia, punterebbe già sull’altro candidato sindaco civico del 2o20, poi entrato nei salviniani, Antonio Del Boccio.

E dulcis in fundo, mira a candidarsi per il centrosinistra, e per  un campo ancora quanto largo non si sa, Alessandro Pierleoni, eletto con una delle civiche di Di Pangrazio, e appena nominato assessore.

Insomma, minestrone era, e minestrone rischia essere nuovamente servito ai pazienti elettori avezzanesi a settembre 2025,  o nella primavera del 2026, se sarà confermato l’accorpamento delle competizioni elettorali.





Plastica conferma è rappresentata da quello che accade dentro Forza Italia, che nel 2020 candidò la nota e stimata economista Anna Maria Taccone, spezzando l’unità del centrodestra. E questo potrebbe accadere anche alla prossima tornata elettorale, con un colpo di scena   del clamoroso, con l’ingresso di Mario Babbo, che fu candidato sindaco civico, appoggiato anche dal Pd nel 2o2o, e che poi nel ballottaggio tra Di Pangrazio e Genovesi, scelse il primo. Ad aprire il dialogo in particolare l’assessore regionale al Sociale, l’aquilano Roberto Santangelo, uomo forte e campione delle preferenze degli azzurri in provincia e anche in Abruzzo, e sensale è stato Antonio Di Fabio, ex assessore civico, vicino a Santangelo.

Babbo è ora almeno formalmente all’opposizione, ma in Forza Italia vede uno spazio politico a dir poco interessante, che il civismo certo non gli garantisce, portando anche in dote un significativo consenso, oltre 5mila voti come candidato sindaco nel 2020, contro i 4mila voti di Taccone, e con la promessa che però sarà il suo nome ad essere messo sul tavolo del centrodestra, quando si tratterà di decidere il candidato sindaco.

C’è però un problema non da poco: come sarà spiegato tutto ciò al consigliere di Forza Italia in consiglio, Genovesi, che nell’agosto 2022 ha lasciato la Lega, e da allora è convintamente all’ opposizione, al fianco dell’altro consigliere di Fi Goffredo Taddei, coordinatore comunale?

Anche l’ex candidato sindaco non ha nessuna intenzione di farsi da parte e vorrebbe, da quanto, si apprende, ricandidarsi  per ottenere una rivincita, contro di Pangrazio, dunque contro Fdi. E comunque la parte del partito che lo sostiene non accetterebbe mai di dover appoggiare chi come Babbo è stato nel 2020 dalla parte opposta della barricata, risultando anche determinante per la vittoria al ballottaggio di Di Pangrazio.

Si vocifera che il segretario provinciale di Fi, Gabriele De Angelis, presidente della Tua,  la società del trasporto pubblico regionale, ed ex sindaco di Avezzano, vede con favore l’ingresso di Babbo che rafforzerebbe il suo partito, ma non avrebbe nascosto ai suoi  la preoccupazione per eventuali e laceranti spaccature.

Fratelli d’Italia, come abbiamo già riferito, è pronto ad appoggiare per un terzo mandato Di Pangrazio, con la regia del sempre più potente assessore regionale al Bilancio Mario Quaglieri, che  ha “colonizzato” la maggioranza oramai sempre meno civica, cementando la sua alleanza con il sindaco. Dopo che l’eletta con Fdi, Iride Cosimati, è passata dall’opposizione alla maggioranza ed è entrata in giunta, si sta per costituire il gruppo di Fdi composto da Maurizio Gentile, genero di Cosimati, e pronto ad entrare in consiglio al suo posto come surrogato, e dai tre consiglieri eletti tutti con le civiche di Di Pangrazio, e poi passati a Fdi, Nello Simonelli, che è collaboratore politico di Quaglieri nell’assessorato, Carmine Silvagni,  mandatario elettorale di Quaglieri alle trionfali regionali del 10 marzo, ed Ernesto Fracassi, che è anche consigliere di maggioranza in Provincia dell’Aquila. Una potenza di fuoco, quella dei “Quaglieri boys”, che sarà determinante per imporre sul tavolo del centrodestra il nome di Di Pangrazio. Un consenso, quello di Quaglieri, che non sembra ad oggi essere minimamente scalfito dal rinvio a giudizio per un presunto uso illegittimo di una sim telefonica intestata al Comune di Trasacco, e per l’inchiesta ancora in corso su un presunto conflitto di interessi tra il suo ruolo politico, prima come presidente della commissione sanità, e poi di assessore al Bilancio, con la sua attività, mai interrotta di stimato e valente medico chirurgo presso le cliniche private.

Ma Verrecchia, non starà certo a guardare. Il capogruppo, dopo essersi opposto con tutte le forze al passaggio in maggioranza di Cosimati, e per la permanenza di Fdi all’opposizione, ha dovuto ingoiare  il rospo rappresentato dal diktat del presidente della Regione, Marco Marsilio, volto a fargli ritirare gli emendamenti che intendevano cancellare il 700mila euro di finanziamenti ad hoc inseriti da Quaglieri nella legge di Assestamento, tra cui 300mila euro per la riqualificazione dell’Aia di musei di Avezzano. E questo conferma anche un asse tra Quaglieri e Marsilio, entrambi facenti parte della corrente dei Gabbiani di Fdi, come pure segretario regionale e senatore Etel Sigismondi, silente sulle vicende avezzanesi.





Verrecchia, da quanto si apprende, e a differenza di quanto era emerso nei mesi scorsi, non sarà in nessun caso candidato sindaco, ma dovessero cambiare gli equilibri nella Fdi di Avezzano, ora tutti a favore di Quaglieri, un nome che potrebbe proporre è quello dell’ex assessore comunale ed ex consigliere provinciale, Felicia Mazzocchi. E se non si troverà una sintesi, Fdi rischia anche lei di spaccarsi.

Anche la Lega lavora ad una sua proposta di candidato sindaco da mettere sul tavolo. Dopo l’addio di Genovesi, e anche del consigliere Alfredo Mascigrande, che si è candidato poi alle regionali di marzo con Noi moderati,  quel che resta dei salviniani si è accomodato in maggioranza, con Antonio Del Boccio, ex capo della polizia municipale, che nel 2020, come candidato sindaco civico prese 1.549 voti, pari al  6,3% e poi ha appoggiato Di Pangrazio al ballottaggio. Poi Del Boccio è entrato nella Lega, e si è candidato alle regionali del 10 marzo, non risultando eletto, ma portando a casa comunque un dignitoso risultato, di 2.267 voti. Ed è rimasto nella maggioranza. Potrebbe essere lui il nome su cui punta la Lega, allorché ogni partito del centrodestra dovrà fare una proposta, anche nell’ottica delle trattative che riguarderanno le altre elezioni amministrative nelle maggiori città.

A luglio del 2023, a seguito di uno dei tanti rimpasti di giunta, Di Pangrazio ha nominato poi assessore, in quota Lega, Cinzia Basilico, espressione dello stesso Del Boccio.

Infine il centrosinistra, che ad Avezzano non riesce da decenni a sfondare, soffocato anch’esso dal civismo dilagante, e dall’oggettivo radicamento della destra, come confermato alle regionali, con la Marsica vera roccaforte abruzzese di Fratelli d’Italia.

Il Pd è all’opposizione con Lorenza Panei, ma in maggioranza ci sono esponenti del campo largo, che ad Avezzano lascia però il tempo che trova, come i consiglieri comunali Alfredo Chiantini, di Italia viva, Cristian Carpineta e Concetta Balsorio, eletti con la civica di Di Pangrazio Avezzano al centro.

Chiantini e Carpineta, alla notizia dell’ingresso in giunta di Cosimati avevano alzato gli scudi,  “se in maggioranza si andrà a creare un gruppo di Fratelli d’Italia le cose cambierebbero radicalmente. E’ necessario un confronto, ed occorre essere seri altrimenti non possiamo lamentarci della disaffezione per la politica”,  avevano tuonato. Ma poi Di Pangrazio ha tirato dritto come un treno, e si attendono ancora le contromosse conseguenti.

In questo scenario caotico, scalpita per candidatura a sindaco un altro esponente di area di centrosinistra in maggioranza, Alessandro Pierleoni, eletto con la civica di Di Pangrazio “Uniti Per Avezzano”, da poco nominato assessore. Che dovrebbe tra un anno, o un anno e mezzo, schierarsi contro il suo sindaco e capo della giunta dove siede. Ma tutto è possibile nel minestrone politico di Avezzano. Filippo Tronca

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