L’AQUILA – Un cammino lungo dieci anni all’interno di un girone dantesco. Questo il lungo dipanarsi del caso-Perruzza, nella ricostruzione tappa per tappa curata dal giornalista del Messaggero, Angelo De Nicola.
IL DELITTO
All’alba del 24 agosto 1990 il corpicino seminudo di Cristina Capoccitti, 7 anni, viene trovato all’alba, nascosto in un boschetto di more, a pochi passi dalla casa della bambina a Case Castella di Balsorano, nella Valle Roveto, dove era scomparsa la sera prima.
LA CONFESSIONE
Tra il 25 ed il 26 agosto 1990 Mauro Perruzza, 13 anni, prima si autoaccusa del delitto, poi accusa il padre Michele, che all’alba viene arrestato.
IL PROCESSO DI PRIMO GRADO
Il 15 marzo 1991 il Tribunale dell’Aquila condanna Michele Perruzza all’ergastolo, sentenza accolta a Case Castella con i fuochi d’artificio.
L’APPELLO
Il 30 gennaio 1992 la Corte di secondo grado conferma l’ergastolo dopo la testimonianza-chiave di Mauro.
CASSAZIONE I
Il 29 settembre 1992 la Corte di Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, conferma definitivamente l’ergastolo.
PROCESSO “SATELLITE” A SULMONA
Il 7 marzo 1998 il Tribunale di Sulmona, dopo due decisioni della Cassazione, assolve Michele e la moglie in un processo “satellite”, riaprendo clamorosamente il caso.
IL RICORSO
Il 21 dicembre 1999 la Corte d’Appello dell’Aquila, esaminando il ricorso presentato dalla Procura generale, dichiara il non luogo a procedere per avvenuta prescrizione del reato.
Per Michele sembra finita e invece le motivazioni “smontano” molti capisaldi della condanna principale all’ergastolo. Il Procuratore generale presenta ricorso per Cassazione.
CASSAZIONE II
Il 23 novembre 2000, la Corte di Cassazione rigetta il ricorso della Procura generale dell’Aquila: si aprono le porte per la richiesta del processo di revisione del procedimento principale.
NO ALLA REVISIONE
Il 3 settembre 2001 la Corte d’Appello di Campobasso (competente per il Distretto giudiziario abruzzese) rigetta la richiesta del processo di revisione. Una mazzata per Perruzza.
CASSAZIONE III
Il 19 febbraio 2002 la Corte di Cassazione respinge il ricorso della difesa contro la decisione della Corte d’Appello molisana. Crolla l’ultima speranza.
LA MORTE DI PERRUZZA
Il 23 gennaio 2003 Michele Perruzza muore, a 53 anni, per un infarto che lo coglie nel carcere romano di Rebibbia, dove stava scontando l’ergastolo. “Dite a tutti che non sono stato io” le ultime parole nell’ambulanza che lo trasporta, inutilmente, all’ospedale.
LA MORTE DI DE STEFANO
Il 2 maggio 2008 muore, a 56 anni, per un male che non gli ha lasciato scampo, il giornalista Gennaro De Stefano, leader degli “innocentisti” che finì ingiustamente in carcere perchè accusato di detenzione di droga.
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