L’AQUILA – Era un bando, quello lanciato da Corecom, finanziato con 440mila euro previsto nella legge regionale Cura Abruzzo due, approvato dal consiglio regionale ad aprile scorso per sostenere famiglie e imprese in ginocchio per la emergenza covid, che doveva risollevare le sorti delle imprese abruzzesi della comunicazione ed informazione anch’essa duramente colpite dall’emergenza coronavirus, per salvaguardare i livelli occupazionali e la pluralità dell’offerta giornalistica.
E invece alla fine dei giochi, a causa principalmente dell’ostacolo rappresentato del requisito denominato killer dell’avere in redazione almeno un assunto con contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico, saranno erogati solo 233 mila euro, a favore di 7 televisioni, 3 radio, una sola testata giornalistica on line, mentre neanche un euro è stato assegnato alla stampa quotidiana e periodica e alle agenzie di stampa.
Tanti potenziali beneficiari non hanno nemmeno fatto domanda, altri se la sono vista respingere: questo nella impossibilità di ottemperare ai due requisiti essenziali, oltre ad almeno un contratto nazionale giornalistico, anche per avere subito una riduzione del fatturato, per effetto dell’emergenza sanitaria, nel periodo marzo-maggio di almeno il 25% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
Ora i 207 mila euro circa rimasti in cassa saranno utilizzati per finanziare una campagna pubblicitaria istituzionale finalizzata “ad incentivare e promuovere le eccellenze regionali” che sarà messa in campo dai media abruzzesi che hanno partecipato al bando lanciato il 21 dicembre scorso scaduto l’8 gennaio scorso.
C’è da sottolineare che il Corecom ha avuto il ruolo di soggetto attuatore di una volontà politica della maggioranza di centrodestra guidata da Marco Marsilio, Fratelli d’Italia, che ha inserito la posta nella legge 10 del 3 giugno, conosciuta come Cura Abruzzo due, con le opposizioni che hanno votato contro in consiglio regionale. Alla decisione si è arrivati in piena emergenza durante la quale nessuna campagna di comunicazione, come successo in altre regioni, è stata varata dalla Regione per il super lavoro svolto dai media, soprattutto sul web, per la diffusione di notizie, molte volte di servizio, legate alla pandemia. E dopo anni in cui sono girate bozze di legge sulla editoria, mai varate poi nonostante le tante promesse, anche pubbliche delle varie maggioranze che si sono succedute.
La delibera che ha sancito la graduatoria dei beneficiari e relative assegnazioni è stata approvata il 15 dicembre dal presidente del comitato regionale che si occupa di telecomunicazioni e contenziosi tra cittadini e compagnie telefoniche, Giuseppe La Rana, e dal componente Michela Ridolfi, mentre l’altro componente, Ottaviano Gentile, giornalista ex patron dell’emittente Telesirio, non ha partecipato al voto.
La terna, lo ricordiamo, è in prorogatio con mandato scaduto il 22 ottobre, in quanto La Rana a seguito della decadenza anticipata del predecessore Filippo Lucci, è stato nominato, in quota Lega, a gennaio, solo per nove mesi ed ora si attende l’esito dei bandi per la nuova presidenza e per i due componenti, che resteranno in carica questa volta per la durata di 5 anni. Il Corecom, pur essendo in prorogatio, ha agito con senso di responsabilità.
Che il bando avesse qualche problema è stato evidente dal fatto che dopo la pubblicazione del 5 agosto con scadenza il 4 settembre, è stato prorogato al 26 settembre, in quanto già allora era pervenuto un numero esiguo di domande. In palio un budget così ripartito: 140.000 per le tv, 80.000 per le radio 120.000 per la stampa quotidiana, periodica e le agenzie, 100.000 a favore delle testate giornalistiche on line.
La proroga non ha però sortito l’effetto sperato vista la riconferma del già citato requisito killer.
In particolare, singolare è che nessun giornale e agenzia abbia fatto domanda, lasciando intonsi i 120 mila euro a loro destinati, come pure le pochissime domande tra le testate on line e un solo beneficiario, la New editor srl, società teramana editrice del quotidiano on line “La Città”, collegato al quotidiano cartaceo, che ha ottenuto 25 mila euro. E che ha nel proprio staff dirigenziale l’ex presidente del Corecom Lucci.
Altre quattro società che operano nell’on line sono state escluse e stessa sorte toccata a tre emittenti radiofoniche.
Tutte accolte le domande delle emittenti televisive, che hanno quasi esaurito il budget.
Come detto, il motivo principale risiede in un requisito inserito nel bando che costituiva una conditio sine qua non per accedere al contributo: “avere una redazione composta da almeno un giornalista assunto con contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico”.
È oramai assodato infatti che, complice l’endemica crisi del settore dell’informazione, al contratto nazionale giornalistico, molto oneroso per il datore di lavoro, vengono preferite altre tipologie contrattuali a tempo determinato e indeterminato, oltre ai dilaganti rapporti di collaborazione parasubordinata a partita iva.
E così in particolare la quasi totalità delle testate on line, potenzialmente beneficiarie, e che macinano ciascuna decine di migliaia di accessi unici al giorno, affermandosi come il presente e il futuro dell’informazione, non hanno nemmeno fatto domanda. Escluse da ogni forma di aiuto, anche in questa occasione.
Alla fine della giostra ecco qui di seguito le imprese operanti nel settore della comunicazione e dell’informazione che hanno potuto beneficiare del provvidenziale contributo straordinario, con cifre calcolate in base ai punteggi attribuiti relativamente al numero, inquadramento e tipologia dei dipendenti (di cui come detto almeno uno deve avere contratto giornalistico), fatturato realizzato nell’ultimo esercizio finanziario e spese documentate di funzionamento tra marzo aprile e maggio.
Tra le emittenti televisive, dal punteggio più alto a seguire, Rete 8 ha ottenuto 35.000 euro, Tv6 28.557 euro, Laqtv 17.537, Superj 17.055 euro, Telemax 13.773 euro, R+News 9.074 euro e infine Telesirio 8.436 euro.
In questo caso il budget è stato quasi esaurito.
Per le radio ci sono Delta 1, con 20.000 euro, Radio Ciao con 19.047 euro e Studio 5 Fm, con 12.600.
Ad essere state escluse dal contributo, si legge nella delibera del Corecom del 15 dicembre, Radio Centrale, Associazione Culturale Radio Abruzzo-Marche e Radio International.
Tutte e tre, manco a dirlo, per l’assenza di un giornalista assunto con contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico.
Infine tra le testate on line come detto unica a ottenere fondi è stata la New Editor con 25.000 euro. Ed altri 75 mila euro rimasti in cassa.
Escluse le società titolari di testate on line Epineion srl, Di Giacomantonio Gianfranco srl, Cenere Di Rosa e Studio Ware sas, anche qui per l’assenza di un giornalista assunto con contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico.
Per chi è stato escluso o non ha nemmeno partecipato al bando si apre ora l’opportunità rappresentata dalla manifestazione di interesse pubblicata sul sito della regione il 21 dicembre scorso per “la realizzazione e gestione di una campagna pubblicitaria istituzionale finalizzata ad incentivare e promuovere, attraverso gli organi di informazione locale, quali TV, Radio, Giornali e Testate online, l’acquisto di prodotti regionali”;
Per l’esattezza 4 spot, ognuno della durata massima di 45”, che vedranno la partecipazione ed il coinvolgimento dei più noti personaggi del mondo produttivo abruzzese da individuarsi d’intesa con il Corecom, 8 layout grafici appositamente pensati per le testate on line e per la carta stampata del formato di ½ pagina e pagina intera, 1 pubbliredazionale per la carta stampata del formato di una pagina. (red)
- BANDO EDITORIA ABRUZZO, FLOP ANNUNCIATO, USATO META’ BUDGET PER REQUISITI KILLERL'AQUILA - Era un bando, quello lanciato da Corecom, finanziato con 440mila euro previsto nella legge regionale Cura Abruzzo due, approvato dal consig...