BLACK AXE A L’AQUILA: AVVOCATO LUDOVICI CONTESTA L’ASSOCIAZIONE DI STAMPO MAFIOSO

3 Marzo 2023 10:29

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – È stato depositato, presso la Corte di appello penale dell’Aquila, l’atto di impugnazione avverso la sentenza emessa dal giudice per le indagini preliminari dell’Aquila a carico di uno degli imputati nigeriani condannato ad anni 12 e mesi 6 di reclusione, con  l’aggravante dell’associazione di stampo mafioso.

Lo comunica l’avvocata Carlotta Ludovici del foro dell’Aquila, che difende insieme a Gisella Mesoraca del foro di Reggio Emilia.

Il giudice del Tribunale dell’Aquila Baldovino De Sensi, va ricordato, a maggio dell’anno scorso, ha riconosciuto l’aggravante dell’associazione di stampo mafioso per gli imputati, appartenenti alla così detta mafia nigeriana ‘Black Axe’. La condanna più pesante, 12 anni e 6 mesi, è stata inflitta alla persona ritenuta il braccio destro di Titus, il capo dell’associazione, sgominata dall’operazione ‘Hello Bross’  con trenta misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti cittadini nigeriani dimoranti in Italia.





Gli arrestati  sono ritenuti, appunto, membri dell’organizzazione mafiosa nigeriana ‘Black Axe’, finalizzata al compimento di numerosi reati tra cui traffico di stupefacenti, immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, truffe romantiche, truffe informatiche e riciclaggio anche attraverso la compravendita di bitcoin, per un totale di quasi 100 capi di imputazione.

L’imputato difeso da Ludovici, residente a Reggio Emilia, ma attualmente detenuto in regime di misura cautelare custodiale presso la casa circondariale di Bari, è stato condannato per diversi reati, tra i quali spicca quello di maggiore gravità, ossia l’associazione di stampo mafioso ex articolo 416 bis, del Codice penale.

LA NOTA DI LUDOVICI

Il reato in questione, che prevede nell’ipotesi più grave sino ad un massimo edittale di 26 anni di reclusione, è stato contestato a tutti e sei gli imputati di nazionalità nigeriana coinvolti in questa annosa vicenda e che hanno scelto il rito alternativo. Ad oggi è ancora pendente il processo ordinario innanzi al Tribunale penale collegiale di L’Aquila per i restanti imputati che hanno, invece, ritenuto di essere giudicati con il rito ordinario.





La decisione appellata, che consta di 136 pagine di motivazioni, è stata emessa fuori termine in data 29.11.2022, a distanza di circa 6 mesi dall’udienza di discussione conclusiva del processo alla mafia nigeriana, c.d. “Black Axe”, che si tenne presso il Tribunale di L’Aquila il 16.05.2022 ed in occasione della quale venne letto il dispositivo di condanna. Il lungo tempo trascorso e la corposità delle motivazioni della sentenza, comprova la evidente complessità del processo.

Lette le motivazioni, l’imputato, per il tramite dei suoi difensori di fiducia, Avv. Prof.ssa Ludovici Carlotta del foro di L’Aquila e l’Avv. Gisella Mesoraca del foro di Reggio Emilia, ha deciso di proporre il gravame avverso la sentenza di primo grado, muovendo innanzitutto dalla contestazione dell’esistenza nel caso specifico dell’associazione a delinquere di stampo mafioso, anche per l’assenza di elementi univoci che possano condurre al riconoscimento della sussistenza di un tale tipo di sodalizio criminoso, ben più grave, anche e soprattutto in termini di entità della pena, rispetto alla semplice associazione a delinquere.

“La difesa, pel mezzo dell’atto di impugnazione, ha contestato punto per punto le motivazioni della sentenza nella parte in cui è stata riconosciuta dal Giudicante di prime cure la sussistenza dell’associazione mafiosa in capo a tutti gli imputati”.

Si resta in attesa della fissazione della udienza di discussione nel processo di secondo grado da parte della Corte di Appello penale dell’Aquila.

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