BOLLETTE, LA SPESA DI REGIONI E CITTA’: PESCARA TRA PIU’ VIRTUOSE, COSTI ALTI A L’AQUILA

IL REPORT DELLA FONDAZIONE GAZZETTA AMMINISTRATIVA DELLA REPUBBLICA ITALIANA: I DATI 2020 "PRE-CRISI" DEGLI ENTI

22 Febbraio 2022 08:26

Regione - Cronaca

L’AQUILA – In tempi di caro bollette, Regioni e città fanno i conti con i costi lievitati, un’emergenza che travolge famiglie, imprese e gli stessi enti, tanto che nei giorni scorsi  numerosi comuni italiani, tanti anche in Abruzzo, hanno aderito alla protesta organizzata dall’Anci, spegnendo le luci dei monumenti.

Il caro energia minaccia i sogni di ripresa dell’economia del Belpaese e se, da una parte, il governo prova a correre ai ripari stanziando risorse aggiuntive con un nuovo decreto, dall’altra le promesse dell’esecutivo non fermano la protesta nelle città. Ma prima della recente ondata di rincari, com’è stata la gestione delle spese per i consumi da parte delle Regioni italiane?

A questa domanda ha risposto la Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana che ha realizzato un report per l’Adnkronos, stilando una classifica dei costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture.

In Abruzzo i costi più alti si registrano all’Aquila e Teramo, seguite da Chieti e infine Pescara, la provincia dove si spende meno.

Nel dettaglio, in Abruzzo, il costo sostenuto dalla  Regione per l’Energia elettrica è di 1.099.104,15 Rating A; per l’Acqua 46.167,22 Rating AA; per il Gas 464.598,99, Rating B.

Per quanto riguarda le province, invece, quella con i costi più contenuti è Pescara che ha speso per l’Energia elettrica 816.628,42 euro, Rating AA; per l’Acqua 333.109,92 euro, Rating AA; Gas 430.527,27 euro, Rating AA.

A seguire Chieti: Energia elettrica 1.382.652,87 euro, Rating BBB; Acqua NC; Gas 481.345,11 euro; Poi Teramo: Energia elettrica 1.751.997,56 euro, Rating BB; Acqua 68.096,14 euro, Rating AAA; Gas 236.516,34 euro, Rating A; e infine L’Aquila: Energia elettrica 3.123.702,67 euro, Rating B; Acqua 1.740.117,61 euro, Rating B; Mancano i dati sul Gas.

PARMA REGINA PER LA SPESA PUBBLICA, PESCARA TRA 10 PROVINCE PIU’ VIRTUOSE

Parma “regina” tra le città capoluogo di Provincia per quanto riguarda la spesa pubblica.

Alle città più virtuose è stata assegnata una tripla ‘A’, alle meno efficienti un rating ‘C’. La città amministrata da Federico Pizzarotti si è guadagnata il massimo dei voti per quanto riguarda tutte e tre le voci di spesa: 619 mila 944 euro la cifra spesa per l’energia elettrica, 156 mila 369 euro per le bollette dell’acqua, 215 mila 801 euro per il gas. Si tratta di costi valutati dall’algoritmo del Centro studi della Fondazione Gari come “inferiori o uguali” al modello ‘virtuale’ di riferimento per quel territorio.

Completano la top 10 dei capoluoghi di Provincia più virtuosi: Reggio Emilia, Rovigo, Brescia, Pesaro, Pordenone, Sassari, Catania, Pescara
e Carbonia.





Scorrendo la classifica, ci si imbatte nelle spese “fuori controllo” per l’elettricità di Ragusa (6 milioni 333 mila euro) e Salerno (9 milioni
695 mila euro), città che occupano rispettivamente il 72esimo e 79esimo posto della classifica. Pesa sul rating di Bergamo – 86esimo
posto – il costo del gas (4 milioni 369 mila euro): lo stesso vale per Padova (che ha speso 7 milioni 873 mila euro in gas), Gorizia (1
milione 157 mila euro) e Trieste (7 milioni 788 mila euro). Mentre è la bolletta dell’acqua a gravare sul giudizio di Aosta (1 milione 142
mila euro), Viterbo (4 milioni 754 mila euro) e Catanzaro (che per l’energia idrica ha sborsato ben 8 milioni 165 mila euro).

Da segnalare altre spese fuori parametro come quella di Palermo, 95esima in classifica, per il gas (2 milioni 138 mila euro) e di Reggio
Calabria per l’energia elettrica (10 milioni 233 mila euro). 67esimo posto per Roma Capitale, che nel 2020 ha speso: 28 milioni 58 mila
euro per l’elettricità (rating ‘AA’); 100 milioni 553 mila euro per l’acqua (rating ‘B’); 2 milioni 849 mila euro per il gas (rating ‘AAA’).

ENERGIA ELETTRICA: SPESA CAMPANIA 83 MILIONI, EMILIA 2,3

83 milioni 952 mila euro: questa la cifra spesa nel 2020 dalla Regione Campania in energia elettrica per il mantenimento delle sue strutture. Una somma ‘monstre’ secondo la Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana. Per quanto riguarda i costi dell’energia
elettrica, la Regione amministrata da Vincenzo De Luca occupa l’ultimo posto della classifica stilata dalla Fondazione Gari con un rating
‘C’, il più basso: si tratta di un incremento notevole rispetto al 2019, anno in cui la Campania ha speso oltre 36 milioni di euro di
energia elettrica, a fronte dei 42 milioni 403 mila euro spesi nel 2018 e dei 60 milioni 685 mila euro sborsati nel 2017.

Nel caso delle diverse voci che compongono la spesa per l’energia elettrica emerge, ad esempio, che sulla medesima incide il costo che alcune Regioni sostengono in favore dei Consorzi di Bonifica per il funzionamento delle opere pubbliche a difesa dal rischio idrogeologico.

La Fondazione Gari promuove con una tripla ‘A’ le seguenti Regioni: Emilia Romagna (2 milioni 362 mila euro spesi in bollette per
l’energia elettrica); Liguria (769 mila euro); Lombardia (5 milioni 731 mila euro); Molise (109 mila euro); Piemonte (1 milione 520 mila
euro); Toscana (1 milione 301 mila euro); Veneto (1 milione 250 mila euro).

Meno brillanti ma pur sempre virtuose le performance delle Regioni con doppia ‘A’, ovvero Lazio (3 milioni 746 mila euro), Puglia (2 milioni 484 mila euro) e Sicilia (3 milioni 235 mila euro).

Ad Abruzzo (1 milione e 99 mila euro), Marche (1 milione 335 mila euro) e Umbria (824 mila euro), invece, la Fondazione Gazzetta Amministrativa ha assegnato una sola ‘A’.

Più in basso nella classifica troviamo la Regione Calabria (‘BBB’) e la Basilicata (‘BB’): la prima ha speso in elettricità 2 milioni 117 mila euro, la seconda 776 mila euro.

ACQUA: NEL LAZIO SPESA IDRICA FUORI CONTROLLO

Spesa idrica “fuori controllo” in Regione Lazio.





Nel 2020, si legge nel rapporto che analizza le voci di spesa degli Enti locali confrontandole con un benchmark di riferimento, la Regione amministrata da Nicola Zingaretti ha sborsato 2 milioni 335 mila euro in bollette dell’acqua per le sue strutture a fronte della spesa di 1 milione 722 mila euro del 2019, ottenendo il rating ‘C’, il più basso.

Nella parte alta della classifica troviamo come Regioni più virtuose (e quindi premiate con il voto più alto, la tripla ‘A’): la Calabria, con 2 mila 97 euro spesi in bollette per l’acqua; la Lombardia, con una spesa di 94 mila 360 euro; il Veneto, con 59 mila 363 euro spesi
nel 2020 per l’energia idrica.

A seguire, contrassegnate con una doppia ‘A’, ci sono: Abruzzo (46 mila 167 euro); Liguria (45 mila 930 euro); Piemonte (143 mila 530 euro); Umbria (30 mila 429 euro). Una sola ‘A’ per Emilia Romagna (172 mila 235 euro) e Toscana (200 mila 235 euro). Hanno ottenuto una tripla ‘B’, invece: Campania (379 mila 565 euro); Marche (90 mila 743 euro); Molise (18 mila 99 euro).

Meno virtuose le performance di Basilicata (65 mila 907 euro) e Sicilia (559 mila 634 euro), alle quali è stato infatti assegnato un rating ‘BB’. Sotto la lente di ingrandimento la spesa in bollette per l’acqua della Regione Puglia, che con i 753 mila 733 euro sborsati nel 2020 ottiene un rating ‘B’.

Compaiono come senza ‘voto’ – dal momento che le loro voci di spesa vengono definite “non comparabili” dalla Fondazione Gari – alcune Regioni a statuto speciale, ovvero: Friuli Venezia Giulia, che nel 2020 ha speso 250 mila 509 euro per l’acqua; Sardegna, con 502 mila
178 euro spesi; Trentino Alto Adige, 15 mila 441 euro; Valle d’Aosta, 153 mila 649 euro.

GAS: MOLISE E ABRUZZO BASSI NEL RATING, MALE ANCHE BASILICATA

152 mila 565 euro: tanto è costata nel 2020, alla Regione Molise, la bolletta del gas per le sue strutture.

Per quanto riguarda il gas, al Molise viene assegnato il punteggio più basso (il rating ‘C’): secondo i calcoli effettuati dal Centro Ricerche della Fondazione Gari, infatti, questa voce di spesa nel caso del Molise supera di oltre il 100% la spesa media del benchmark di riferimento.

Risalendo la classifica troviamo le Regioni con rating ‘B’, ovvero: Abruzzo (464 mila 598 euro la cifra spesa in bollette del gas); Basilicata (239mila 973 euro); Umbria (181 mila 612 euro).

Più virtuose, e quindi valutate con un rating ‘BB’, la Campania (798 mila euro) e la Toscana (513 mila 378 euro). Più in alto, con una tripla ‘B’, si piazzano: Emilia Romagna (398 mila euro di spesa per il gas); Piemonte (399 mila 741 euro); Puglia (385 mila 268 euro). Alla Liguria va una ‘A’ alla luce della spesa di 92 mila 633 euro, alla Lombardia un rating ‘AA’ (377 mila 172 euro la cifra spesa dalla Regione amministrata da Attilio Fontana).

In cima alla classifica, nel club delle Regioni più virtuose per quanto riguarda la spesa per il gas, e dunque premiate con la tripla ‘A’, ci sono: Calabria (21 mila 125 euro); Lazio (32 mila 951 euro); Marche (7 mila 993 euro). Viene considerata “non comparabile” la spesa di Regioni a statuto speciale come Friuli Venezia Giulia (1 milione 173 mila 769 euro), Sardegna (il dato non è disponibile), Trentino Alto Adige (177 mila 809 euro); Valle d’Aosta (511 mila 362 euro).

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