GIULIANOVA – “La difesa della Riserva del Borsacchio assume oggi il significato rilevante di difesa della regione Abruzzo e delle sue aree e del rispetto delle basilari regole democratiche. Ci troviamo di fronte alla soppressione di una Riserva, che avviene in Consiglio regionale alle tre di notte, con un vero e proprio colpo di mano”.
Lo ha detto Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il centrosinistra intervenendo a Giulianova (Teramo) all’incontro organizzato da Demos.
D’Amico ha spiegato: “Il problema politico è quale Abruzzo vogliamo. Noi vogliamo una regione che generi valore con le riserve e le risorse che ha, e non che le sacrifichi e le saccheggi. Noi vogliamo un Abruzzo in cui la discussione democratica avvenga coinvolgendo le comunità ma anche banalmente nelle sedi deputate. Dobbiamo sottolineare con forza che il modello di Regione a cui aspiriamo è un altro rispetto a quello a cui abbiamo assistito, in cui si realizzano forme di creazione di valore diverse, come l’agricoltura di qualità, il turismo, con risorse che sono le uniche non delocalizzabili. Dobbiamo difendere con forza ciò che abbiamo e costruire un Abruzzo del futuro, rigettare quel modello in cui in nome di una presunta libertà si vuole spacciare l’anarchia più totale. Vivere in una riserva dovrebbe essere un valore aggiunto”.
D’Amico a margine dell’incontro ha sottoscritto il documento delle Guide del Borsacchio che chiede di “abrogare l’emendamento approvato e di rilanciare la Riserva Naturale del Borsacchio investendo energie e risorse su proposte concrete anche di sviluppo economico che siano in grado di coniugare le reali esigenze del territorio e la salvaguardia ambientale”.
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