CHIETI – Come se non bastasse il debito della sanità abruzzese, salito per il 2024 a 110 milioni di euro, rispetto agli 81 milioni preventivati, la situazione per il 2025 potrebbe essere ancora più drammatica, “con un deficit superiore ai 120 milioni e solo nel primo trimestre, da gennaio a marzo”. E domani la giunta regionale di Marco Marsilio, di Fdi, e dell’assessore alla Salute Nicoletta Verì, dovranno approvare, come imposto dal Tavolo interministeriale della Sanità, con termine ultimo il 30 aprile. un disegno di legge con tutti i numeri aggiornati del passivo e tutte le misure adottate per riportare i conti in pareggio. Con il rischio però, a questo punto concreto, che occorrerà aumentare ulteriormente le tasse a carico degli abruzzesi, ovvero non solo portare ai massimi, ovvero all’aliquota del 3,33% l’addizionale Irpef “per tutti gli scaglioni di reddito”, ma applicando una “super aliquota” ulteriore, non solo per l’Irpef, dello 0,3%, per tutti gli scaglioni di reddito, anche sotto i 28.000 euro, come pure per l’Irap per le imprese, già ai massimi, dell0 0,15%.
Questo lo scenario, a dir poco fosco, illustrato nell’intervista ad Abruzzoweb dal capogruppo del Partito democratico, Silvio Paolucci, ex assessore alla Sanità e Bilancio, all’indomani della riunione della commissione Vigilanza nel corso della quale presieduta da Sandro Mariani del Pd, e nel corso della quale, in audizione, l’assessore alla Salute Nicoletta Verì, il direttore del dipartimento Sanità, Emanuela Grimaldi e la dirigente del servizio Risorse umane, Marina Febo, hanno fornito un quadro aggiornato sullo stato dell’arte dei conti della sanità, più preoccupante rispetto a quello finora conosciuto.
“I numeri esatti e veritieri – commenta dunque Paolucci – li sapremo definitvamente tra breve, ovvero tra qualche ora, perché la Giunta entro il 30 aprile deve confezionare il disegno di legge regionale di copertura di questo disavanzo e trasferirlo poi ai ministeri affiancanti per il piano di rientro. In realtà avrebbero dovuto direttamente approvare una legge regionale in consiglio, ma non sono stati neanche nelle condizioni di farlo. Vedremo se al tavolo di monitoraggio interministeriale andrà bene anche una semplice delibera di giunta, da approvare in un secondo momento”.
Incalza dunque Paolucci, entrando nel merito: “la verità è che la sanità abruzzese, che ricordo vale da sola oltre l’80% del bilancio regionale, è sull’orlo del baratro. Hanno mentito prima delle elezioni, dicendo che la sanità abruzzese era addirittura un modello, hanno mentito sulla reale consistenza del debito del 2024, più consistente di quanto propagandato, ed ora emerge anche, dalle carte che ho a disposizione, che ancora più preoccupante è il debito che va accumulandosi nel 2025: un disavanzo monstre, superiore ai 120 milioni, solo nel primo trimestre”.
Per Paolucci c’è dunque a questo punto, il rischio molto concreto di un ulteriore aumento dell’addizionale Irpef, rispetto a quanto disposto nel consiglio regionale del 3 aprile, con le opposizioni che hanno occupato l’aula Spagnoli dell’Emiciclo, senza partecipare alla seduta. Seduta in cui il centrodestra, in solitudine, ha portato l’aliquota all’1,67% per i redditi fino a 28mila euro, dunque con un diminuzione rispetto all’1,73%, disponendo invece un aumento, rispetto alla precedente aliquota flat vigente dell’1,73%, al 2,87% per i redditi oltre 28mila euro e fino a 50mila euro, al 3,33% per i redditi oltre 50mila euro. Al fine di incassare 42,5 milioni di euro, da aggiungere rispetto al tendenziale di 180 milioni del 2024, almeno in base ai calcoli effettuali allora, ai 99 milioni del fondo sanitario regionale, ai 20 milioni di tagli al bilancio, con 18 milioni circa restanti per i quali già c’erano incognite sulla effettiva copertura. Ora, alla luce di quanto emerso nella commissione di Vigilanza, si scopre che servirebbero altri 25-30 milioni di euro, per chiudere i conti. In Abruzzo l’Irap è invece già al massimo consentito, dal 3,9% all’8,5% della produzione netta, a seconda delle tipologie di di attività di impresa.
Spiega però ancora Paolucci: “ll rischio per la Regione Abruzzo non è soltanto di incrementare ulteriormente le aliquote dell’addizionale Irpef al massimo, ovvero al 3,33%, rispetto delle attuali disposizioni normative, ma addirittura rischia di scattare in Abruzzo anche la cosiddetta ‘super aliquota’ cioè un ulteriore ed aggiuntivo aumento dello 0,3% per l’addizionale Irpef, a valere su tutti gli scaglioni di reddito, ed anche un più 0,15% per l’Irap, a valere sulle imprese”.
Questo perchè “non c’è da coprire solo il disavanzo del 2024, ma anche quello, in formazione, del 2025, con i dati al primo trimestre che anche quelli dovranno essere formalizzati e scritti nero su bianco nell’imminente disegno di legge. E temo che per mettere in sicurezza i conti non baseranno le maggiori entrate, anche qui tutte da verificarsi, dei trasferimenti statali relative al fondo sanitario, come quelli relativi al payback farmaceutico o all’assistenza domiciliare. Premialità che non è detto che la Regione Abruzzo possa beneficiarne, visti anche i risultati sui livelli essenziali di assistenza e quindi sugli obiettivi di salute da traguardare”.
Concludendo, per Paolucci quello che si sta gonfiando è un vero e proprio “tsunami finanziario”
“Quando hai un disavanzo di questa portata, oltre all’aumento delle tasse, si pone anche la necessità di fare tagli alle prestazioni e ai servizi sanitari, ci saranno temo pesantissimi tagli anche al bilancio, quindi anche sugli altri settori della spesa regionale. Una vera e propria mannaia, siamo nel baratro”.
- BUCO SANITA’: CONTI FUORI CONTROLLO, “ALTRA STANGATA”, PAOLUCCI, “PRIMO TRIMESTRE 2025 -120 MLN”CHIETI - Come se non bastasse il debito della sanità abruzzese, salito per il 2024 a 110 milioni di euro, rispetto agli 81 milioni preventivati, la s...