BUCO SANITA’: “DAL 2022 500 MLN TASSE USATE PER ALTRO”, PAOLUCCI, “ORA NUOVA STANGATA DA 40 MLN”

INTERVISTA A CAPOGRUPPO PD ALLA VIGILIA DELL'INCREMENTO DELLE TASSE: BORDATE A MARSILIO, "DAL 2022 TERMINATE LE CARTOLARIZZAZIONI, LE MAGGIORI ENTRATE DA IRPEF E IRAP DOPO INCREMENTO DECISO DA CHIODI, SONO ANDATE NON A MIGLIORARE I SERVIZI SANITARI, TRA I PEGGIORI D'ITALIA, BENSI' ALLE PARTECIPATE, PER CONSULENZE, PER IL RITIRO DEL NAPOLI E I FONDI A PIOGGIA". "ABBASSANO ALIQUOTA DI 0,10% AI REDDITI SOTTO I 28.000 EURO? UNA PRESA IN GIRO, IN MEDIA SONO 12 EURO L'ANNO, MENTRE CETO MEDIO SARA' DURAMENTE COLPITO"

24 Marzo 2025 17:52

Regione - Politica

L’AQUILA – “Non solo il centrodestra aumenta ancora una volta le tasse agli abruzzesi, decisione del tutto evitabile, ma dal 2022, terminate le cartolarizzazioni e ripianati i conti, non ha utilizzato i 130 milioni di euro di entrate fiscali aggiuntive dell’addizionale Irpef e dell’Irap, parliamo di 500 milioni, che ora diventeranno 170 milioni l’anno aggiuntivi, per i conti e la qualità dei servizi di una sanità che è una delle peggiori d’Italia, bensì per fare altro, per i fondi a pioggia, per le partecipate e le consulenze a gogò, per i ritiri precampionato del Napoli, per il festival dannunziano e le varie leggi omnibus”.

Alla vigilia dell’aumento dell’addizionale Irpef, che lacera anche il centrodestra, il capogruppo del Pd Silvio Paolucci, ex assessore alla Sanità e Bilancio, torna a lanciare bordate contro il presidente della Regione di Fdi Marco Marsilio, in carica dal febbraio 2019 e riconfermato a marzo 2024.

L’aumento, da quanto si apprende arriverà domani in giunta,  preceduto da una conferenza stampa di Marsilio alle ore 12 a palazzo Silone.

In base alle ultime ipotesi che circolano, la prima aliquota dell’Irpef, ora per tutti all’1,73%,  scenderà dello 0,10% fino 28mila euro di reddito, passando da 1,73% a 1,63%. Nella seconda fascia fino a 50.000 euro, salirà invece al 3,23%, la terza aliquota per i redditi superiori ai 50mila euro l’anno, salirà al massimo consentito, il 3,33%.

“In realtà l’aumento fiscale che vi sarà era del tutto evitabile – spiega dunque Paolucci -. questo è il vero punto, perché già nel 2011 e pure allora vi fu un governo di centro-destra, del presidente di Forza Italia Gianni Chiodi, vi fu un aumento dell’Irpef e dell’Irap portandolo al massimo del tempo quindi 1,73% per  l’addizionale Irpef, dall’1,23%,  e l’Irap salì  al 4,82%, ovvero ai massimi. Ebbene, quelle maggiorazioni hanno portato nelle casse della Regione ben 130 milioni di euro aggiuntivi circa l’anno. La norma vuole che queste risorse siano utilizzate per la sanità ed è così stato per tutto il periodo del commissariamento, terminato nel settembre 2016, con il centrosinistra, e quando ero assessore alla Sanità, e poi fino al 2022 quando sono state pagate tutte le cartolarizzazioni e i piani ammortamento, ovvero i debiti contratti per i sanare i conti”.





Ma appunto ricorda ancora Paolucci, “le cartolarizzazioni sono finite, e Marsilio in carica dal febbraio 2019, come ha utilizzato questi 130 milioni di euro di entrate fiscali aggiuntive? Dove sono andati a finire? Quanto ha dato alla sanità, trattandosi di maggiorazioni decise proprio per questa fondamentale voce di bilancio?”

Per Palucci la risposta è “zero”.

Questi soldi, “sono andato a finire ai contratti di servizio delle partecipate, Abruzzo progetti sarà passato da 20 a 150 consulenti, e poi per i ritiri precampionato del Napoli calcio a Castel di Sangro, ai vari eventi come il Cartoon on the bay, al Festival di annunziano che, da quanto si apprende, si terrà in estate e poi ci sarà anche un’edizione invernale. Quei soldi sono stati spesi per le varie leggi omnibus, per i fondi a pioggia,  per tante altre iniziative spot ed occasionali”.

Ma ancora più grave, per Paolucci, è che con i nuovi aumenti delle tasse, che dovrebbero portare in cassa 40 milioni, “solo la metà sarà utilizzata per coprire il debito, ovvero 20 milioni, e altri 20 come avvenuto prima, andranno a finanziare altro assieme ai 130 milioni di cui sopra. Visto che per il 2024 per gli altri 40 milioni necessari sono trovate altre soluzioni, altre coperture”.

Quello che andava fatto invece, per Paolucci, “visto che il debito della sanità si attesta appunto attorno ai 60 milioni,  tutti questi soldi andavano presi tutti dalle maggiori entrate fiscali che con l’aggravio che sarà deciso martedì, arriverà alla bellezza di 170 milioni di euro l’anno. E invece aumentano le tasse, ma del resto hanno già vincolato ingentissime risorse con contratti firmati, vedi quelli co il Napoli calcio o con la Rai per il Cartoon on the bay, per i contratti di servizio delle partecipate e quant’altro. La morale della favola di questa storia triste è che in Abruzzo un governo di centrodestra ha aumentato una prima volta le tasse nel 2011 e ora le le aumenta nuovamente, per di più spendendo i soldi per altro, e non per la sanità”.

Paolucci poi lancia bordate contro lo “specchietto delle allodole” rappresentato da una diminuzione dell’addizionale Irpef per i redditi sotto i 28.000 euro, da 1,73 a 1,63%.





“Una presa in giro, significa in media appena circa 1 al mese, meno di un caffè, per un reddito di 20.000 euro fanno 20 euro l’anno… Ma di quale ridistribuzione del reddito parliamo. E vorrei aggiungere che la seconda fascia, sopra i 28.000 euro, è quella del ceto medio, che verrebbe davvero travolta da questa proposta, pagando fino a oltre i 1.000 euro in più l’anno”.

“Pagare più tasse per poi cosa? – incalza Paolucci -, per la sanità che ci ritroviamo? Quella che non eroga i farmaci, che fa fuggire fuori dalla regione, che fa rinunciare alle cure 120.000 abruzzesi, il 9,2% della popolazione, che addirittura è tra le ultime in classifica sui livelli essenziali di assistenza. Ma non era questa la sanità che aveva ereditato Marsilio”.

E fa “sorridere”, incalza Paolucci, “quando Marsilio dice le più o meno porteremo l’addizionale Irpef ail livelli dell’Emilia Romagna, perché il paragone non regge, lì la sanità è di gran lunga migliore tanto che sono tanti gli abruzzesi che vanno a curarsi nei suoi ospedali”.

La manovra in atto segue quella del giugno 2024 quando il centrodestra appena rieletto ha dovuto coprire il buco un oltre 120 milioni relativo al 2023, prendendo la metà dei soldi dal bilancio. Annualità 2023 che non era coperta dall’aumento del fondo sanitario nazionale e che ora invece finalmente sarà incrementato.

Aumento che però per Paolucci è del tutto insufficiente, “tanto che anche il direttore generale dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza lo ha ammesso, in una intervista di oggi al tg regionale. Ma Marsilio non ha mai aperto una vertenza su questo aspetto con il governo ‘amico’ di Giorgia Meloni, che ha respinto la nostra proposta di ancorare il 7,5% del prodotto interno lordo alla spesa sanitaria. Marsilio la vertenza l’ha aperta contro gli abruzzesi, per non creare problemi al suo capo”.

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