L’AQUILA – “Forza Italia e Noi Moderati analizzeranno con il consueto senso di responsabilità le proposte che verranno avanzate, con l’obiettivo di garantire la tenuta dei conti pubblici senza compromettere i servizi essenziali per i cittadini abruzzesi. Non è più rinviabile la fase di ristrutturazione in campo sanitario, sia sotto il profilo organizzativo che di management, per efficientare e modernizzare il sistema sanitario e garantirne la sostenibilità”.
Così, in una nota, i vertici e i gruppi in Consiglio regionale di Forza Italia e Noi Moderati al termine di una riunione che si è svolta a Pescara sulla scottante tematica dell’aumento delle tasse a scaglioni in Abruzzo che la maggioranza guidata da Marco Marsilio, di FdI, ha messo in preventivo di varare per coprire il buco nella sanità.
Alla riunione hanno partecipato, oltre ai segretari regionali di Fi, Nazario Pagano, e di Noi Moderati, Paolo Tancredi, Emiliano Di Matteo, capogruppo azzurro in Consiglio regionale, e Marianna Scoccia, capogruppo di Noi Moderati. Presente anche il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri.
Si è trattato di un confronto molto sofferto, secondo quanto si è appreso, perché in particolare gli azzurri hanno nella tradizione il no ad ogni aumento di tasse.
Oggi i due partiti di centrodestra non hanno detto no aprendo all’aumento, ma prendendo tempo e aspettando la proposta della Giunta regionale che dovrebbe riunirsi martedì prossimo.
Hanno però chiesto un piano strutturale per risanare anche con il cambiamento dei manager.
L’innalzamento delle aliquote era stato proposto dal presidente Marsilio martedì scorso nel corso di un infuocato summit di maggioranza nel quale la Lega ha lasciato i lavori dopo l’aggressione verbale del governatore nei confronti del consigliere del carroccio Carla Mannetti, rea di aver rilasciato una intervista in cui esprimeva il suo dissenso all’aumento.
Fi e Noi Moderati hanno aperto i momenti riflessione: lunedì pomeriggio all’Aquila toccherà al gruppo consiliare di FdI, partito con 11 consiglieri, azionista di maggioranza della coalizione. Anche in questo gruppo c’è un largo fronte del no.
Secondo quanto si è appreso, i due partiti hanno riconosciuto il momento molto delicato per i conti della Regione non solo nella sanità ma anche nel bilancio regionale, andato in serie difficoltà per le precedenti due manovre di 40 milioni ciascuna per il buco della sanità negli anni 2023 e 2024. Quella del 2025 è tra i 57 e 61 milioni di euro, 40 dei quali per l’aumento degli stipendi di medici e operatori sanitari. In questa annualità la somma da coprire rispetto al debito è di 20 milioni. Marsilio ha chiesto l’aumento anche per ripristinare l’equilibrio dei conti in generale.
Nel confronto “approfondito sulla situazione economica e politica della Regione, con particolare riferimento alla necessità finanziaria derivante dall’obbligo – per noi dovere – di far fronte agli aumenti stipendiali del personale sanitario che, benché disposti per l’anno 2025 – scrivono i due partiti -, dovranno essere contabilizzati già nel bilancio 2024. Ciò comporta la necessità di reperire circa 40 milioni di euro per coprire anche gli arretrati del periodo dell’emergenza Covid, in un bilancio regionale già messo a dura prova”.
“Nel corso della riunione si è discusso anche della necessità di adeguarsi alle nuove fasce di reddito imponibili previste dalla riforma fiscale del Governo nazionale. Ciò comporta la possibilità di distinguere fra le diverse fasce di reddito, con una progressività che superi l’attuale aliquota piatta”, si legge ancora nella nota dei due partiti.
- BUCO SANITA’: FI-NOI MODERATI APRONO AD AUMENTO TASSE, MA PIANO STRUTTURALE PER ELIMINARE DEBITOL'AQUILA - "Forza Italia e Noi Moderati analizzeranno con il consueto senso di responsabilità le proposte che verranno avanzate, con l’obiettivo di...