L’AQUILA – Questa mattina alle 12 il presidente Marco Marsilio di Fdi nella conferenza stampa confermerà l’aumento dell’addizionale Irpef, che arriverà con la delibera di giunta oggi stesso. E poi il provvedimento dovrà essere approvato in consiglio, dove sarà bagarre.
Visto che a promettere battaglia è l’opposizione, ma la misura è fortemente osteggiata anche dentro il centrodestra, che però si è dovuto piegare al diktat del presidente che ha detto chiaro è tondo, chi non vota l’aumento “è fuori dalla maggioranza”.
In base alle ultime ipotesi che circolano, la prima aliquota dell’Irpef, ora per tutti all’1,73%, scenderà dello 0,10% fino 28mila euro di reddito, passando da 1,73% a 1,63%. Nella seconda fascia fino a 50.000 euro, salirà invece al 3,23%, la terza aliquota per i redditi superiori ai 50mila euro l’anno, salirà al massimo consentito, il 3,33%. La partita in queste ultime ore è dunque quella di rimodulare queste aliquote, in particolare si ritiene che sia troppo pesante per la classe media, che già particolarmente tartassata. Si chiede di alleggerire la tassazione prendendo soldi altrove, e anche un maggiore controllo sulla sanità e l’operato dei dg.
Ma la linea Marsilio è passata: per azzerare il debito residuo di 57 milioni di euro delle Asl occorre aumentare le tasse, e non c’è tempo e spazio per ulteriori spending review, o soluzioni alternative, perché i conti dovranno essere messi a posto entro l’11 aprile, quando ci sarà il tavolo di monitoraggio interministeriale della sanità a Roma.
Ieri c’è stato l’incontro con la Lega, il partito del consigliere Carla Mannetti, presa a male parole dal Marsilio nella riunione di una settimana fa, per poi ricevere pubbliche scuse. Oltre a Mannetti c’era il vicepresidente della giunta, Emanuele Imprudente, il coordinatore regionale e capogruppo in consiglio regionale e segretario regionale, Vincenzo D’Incecco, accolti da Marsilio e dall’assessore al Bilancio Mario Quaglieri. .
Questa la nota: “Registriamo con soddisfazione che c’è stata condivisione su molte delle proposte da noi avanzate. Chiedevamo tutela delle aree interne e dei loro presidi sanitari. Sulla questione tasse, l’abbassamento dell’aliquota minima dell’Irpef, la rimodulazione dell’aliquota media e la finalizzazione dell’extra gettito alla sanità. A proposito di sanità, una maggiore condivisione politica sul management delle Asl e, dunque, sulle scelte future dei manager e sul loro operato. Ed ancora l’utilizzo dei fondi comunitari Fsc per la sanità e l’istituzione di una cabina di regia politica su bilancio regionale e bilancio della sanità. Sulle tasse, c’è stato rassicurato che per l’80% degli abruzzesi, quelli con un reddito fino a 28 mila euro, ci sarà la riduzione dell’aliquota Irpef”.
“Questo lo riteniamo un importante passo avanti”, prosegue la nota dei salviniani, “anche se non ancora del tutto sufficiente. È necessario infatti intervenire ora sulla seconda aliquota dell’Irpef, quella che riguarda i redditi tra i 28 mila e i 50 mila euro, attualmente prevista al 3,23 per cento. Stiamo già lavorando per individuare una soluzione che porti ad una riduzione anche per questa fascia di contribuenti per essere pronti nella fase che va dall’approvazione della manovra in Giunta al passaggio in Consiglio regionale. Come abbiamo già detto, sì al ripianamento dei debiti, ma senza gravare sui cittadini e ridurre servizi”.
Più netta la posizione di Forza Italia e Noi Moderati, che questa mattina, intorno alle 9,30 hanno incontrato nuovamente Marsilio con il coordinatore regionale il deputato Nazario Pagano, Paolo Tancredi, segretario regionale di Noi Moderati e i consiglieri regionali Emiliano Di Matteo, capogruppo di Forza Italia e Marianna Scoccia, capogruppo di “Noi Moderati”.
Questa la loro nota: “ribadiamo con fermezza che Forza Italia e Noi Moderati non sono assolutamente favorevoli ad alcun aumento della pressione fiscale, che riteniamo possa essere limitato a quest’anno, in funzione dell’aumento dei 100 milioni di euro di trasferimenti all’Abruzzo del fondo sanitario nazionale che avverrà nel 2026 e soprattutto delle non rinviabili riforme strutturali che abbiamo chiesto ed ottenuto nel corso della riunione. Pertanto abbiamo condizionato ogni tipo di intervento solo con l’avvio di una riforma urgente, profonda e non più rinviabile della sanità regionale da noi proposta, che nei prossimi due mesi dovrà produrre provvedimenti concreti per migliorare i servizi sanitari, ridurre le liste d’attesa e rientrare nel disavanzo entro tre anni. Solo attraverso una nuova riorganizzazione sarà possibile garantire ai cittadini una sanità più efficiente e sostenibile”, concludono i referenti dei due partiti”.
E spiegano: “il deficit attestato è di 81 milioni, 20 dei quali già accantonati dal Consiglio Regionale nella finanziaria 2025, altri 20 milioni oggetto di manovra di bilancio e i restanti 40 milioni sono relativi ai rinnovi dei contratti retroattivi del comparto sanità, motivo per il quale abbiamo un atteggiamento responsabile sulla rimodulazione delle aliquote Irpef, a cui proporremo specifici emendamenti in aula”.
Sempre ieri c’è stato infine l’incontro con Fratelli d’Italia. Mal di pancia ci sono anche nel suo partito, in particolare da parte del presidente della quinta commissione Paolo Gatti, ma la linea passata è stata quella dell’appoggio alla manovra. E dopo l’incontro bocche cucite, visto che non è arrivato nessun comunicato stampa.
- BUCO SANITÀ: OGGI AUMENTO TASSE IN GIUNTA, CENTRODESTRA CERCA ACCORDO IN EXTREMISL'AQUILA - Questa mattina alle 12 il presidente Marco Marsilio di Fdi nella conferenza stampa confermerà l'aumento dell'addizionale ...