L’AQUILA – La litigiosa maggioranza di centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi, tornata dal lungo ponte di Pasqua, deve subito correre ai ripari, non si sa ancora con quale metodo e strategia, davanti all’emergenza conti della sanità scoppiata nei giorni successivi al trionfo del 10 marzo dello scorso anno, la prima nella storia, e che ha già imposto di coprire 120 milioni di deficit del 2023, e di 180 milioni del 2024, con un difficile piano di rientro su cui il tavolo di monitoraggio dell’11 aprile ha espresso più di una perplessità, nonostante l’aumento dell’addizionale Irpef approvato il 3 aprile, con prospettive molto poco rosee anche per il 2025.
Oggi sono in programma ben tre appuntamenti cruciali: un summit ristretto tra il presidente Marsilio, l’assessore alla Salute Nicoletta Verì, il direttore del capodipartimento Emanuela Grimaldi, il direttore dell’Agenzia sanitaria regionale Pierluigi Cosenza e i quattro direttori generali Vero Michitelli, per la Asl di Pescara, Maurizio Di Goisia, per la Asl di Teramo, Ferdinando Romano, per la Asl aquilana e Mauro Palmieri per la Asl chietina. E ancora un incontro tra Verì e i sindacati medici, che rischiamo di non ricevere aumento del salario accessorio, e la commissione di Vigilanza che ha avrà ad oggetto le assunzioni di ammnistrativi alla Asl di Teramo e Pescara nonostante lo stop della Regione.
Per quanto riguarda il summit, convocato alle ore 15 a Pescara, la convocazione è stata tenuta segreta, e dovrà tracciare le linee di intervento per mettere in sicurezza i conti della sanità, con misure strutturali e che non inseguano l’emergenza. All’ordine del giorno, “equilibrio di bilancio”, “raggiungimento dei Lea”, e “varie ed eventuali”
Si parte dai tanti rilievi espressi dai tecnici ministeriali del Tavolo di monitoraggio della sanità a Roma, sul piano di rientro, per il 2024, ottenuto con i 99 milioni dei fondi della Gestione sanitaria accentrata, comprensive delle entrate extra del payback farmaceutico, con i 20 milioni di tagli di bilancio regionale, con i 42,6 milioni dell’addizionale Irpef. Ma mancano all’appello, con coperture certe, 18 milioni circa. E nella norma approvata in consiglio è stato inserito un emendamento approvato a firma dello stesso Marsilio, ma fortemente sollecitato dalle forze di maggioranza, che prevede l’istituzione di una “Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio sanitaria”, per ragionare appunto sulle grandi riforme strutturali.
Poi, è in programma una riunione tra l’assessore Verì e i sindacati dei medici in rivolta per il blocco degli aumenti del salario accessorio, parte importante dello stipendio di medici, infermieri e degli operatori socio sanitari.
I sindacati chiedono la revoca del provvedimento comunicato alle Asl da dipartimento sanità, che impone di non procedere all’applicazione in Abruzzo degli aumenti previsti nel decreto legge 35, noto come “decreto Calabria, approvato nell’aprile 2019, con il primo governo di Giuseppe Conte. Salvi sono i rinnovi contrattuali e le indennità di risultato, cioè il premio di produttività. A rischio però rimangono i fondi aggiuntivi del salario accessorio, come come straordinari, turni di guardia e indennità varie.
Questo perché per il decreto, il fondo non può essere erogato nel caso in cui, come per l’Abruzzo, il sistema sanitario regionale non sia in equilibrio economico e finanziario.
Le Asl stanno comunque lavorando al riaggiornamento dei fondi nell’ambito del bilancio consuntivo da approvare entro il prossimo 30 aprile, su precisa indicazione del Dipartimento, e potrebbero trovare le risorse per tappare il buco del mancato trasferimento dei fondi da parte della Regione, facendo salvi i salari accessori.
Ed ancora: sempre oggi è un programma la riunione della commissione di vigilanza, di cui è presidente Sandro Mariani del Partito democratico, sulle assunzioni in zona Cesarini degli amministrativi nonostante il blocco per il buco della sanità.
Vicenda spinosa rivelata da questa testata: la norma del 3 aprile aveva imposto lo stop all’assunzione di personale amministrativo, e il 10 aprile è arrivata la comunicazione del dipartimento alle quattro Asl. E’ accaduto però che la Asl di Pescara ha proceduto lo stesso all’assunzione di 10 addetti, per l’area economica e l’area giuridica, la Asl di Teramo di un dirigente, in entrambi i casi con lo scorrimento di graduatorie di precedenti concorsi.
Il dipartimento ha dovuto dunque inviare una durissima diffida, con una “richiesta di chiarimenti e determinazioni”, e una “una relazione dettagliata che certifichi la legittimità, la regolarità e la correttezza amministrativa”, in merito alle nuove infornata, e nella missiva si ribadisce che” le determinazioni assunte risultano non in linea con le disposizioni, adottate per far fronte alla grave situazione economico finanziaria in cui versa il sistema sanitario regionale”.
La Asl di Teramo si è adeguata, pur contestando il diktat, annullando l’assunzione, la Asl di Pescara ha scelto di non dar seguito all’invito, convinta della legittimità dell’atto, argomentata in una relazione tecnico giuridica.
- BUCO SANITÀ, RITORNO DAL PONTE ESPLOSIVO: SUMMIT GIUNTA, COMMISSIONE VIGLIANZA, INCONTRO CON MEDICIL'AQUILA - La litigiosa maggioranza di centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi, tornata dal lungo ponte di Pasqua, deve subito correre...