BUCO SANITA’: SI AGGRAVA DEFICIT E SFIORA I 200 MLN, IN NUOVI PIANI ASL TAGLI PER 68,9 MLN

11 Settembre 2024 11:09

Regione - Politica

L’AQUILA – Si aggravano i conti della sanità abruzzese, con un debito preventivato a fine anno senza nessun intervento correttivo che rischia di arrivare a sfiorare i 200 milioni. E con le quattro Asl che dovranno mettere in campo, e alla svelta, tagli complessivi per 68,9 milioni.

E’ quanto emerge dai nuovi piani di rientro presentati dalle Asl, dopo che quelli di giugno erano stati rispediti al mittente dall’assessore alla Sanità Nicoletta Verì. I quattro piani saranno oggetto dell’analisi della commissione sanità, la prossima settimana, presieduta da Paolo Gatti di Fratelli d’Italia. Confrontando i vecchi piani, con quelli nuovi, rivelati oggi da quotidiano Il Centro, emerge che l’obiettivo dichiarato di scendere sotto gli 80 milioni si è rivelato una pia illusione. Anzi il tendenziale di fine anno aumenta, da 178 a 197,5 milioni di euro, ma i tagli previsti sono più contenuti, da 84,1 a 68,9 milioni segno che evidentemente di più non si può fare. Per contenere il debito complessivo del 2024 a

E l’ipotesi del ritorno al commissariamento del governo, da cui l’Abruzzo è uscito dopo anni di sacrifici nel 2016 resta in campo, come pure la necessità di aumentare ai massimi le tasse regionali.





In base ai vecchi piani rientro, la Asl di Pescara, con il direttore generale Vito Michitelli, si era impegnato a  risparmiare entro l’anno 5 milioni di euro, per contenere a fine 2024 il deficit a “solo” 12,8 milioni di euro, la Asl provinciale aquilana, guidata dal dg  prorogato a giugno per un anno Ferdinando Romano, ha dichiarato di dover risparmiare quasi 39 milioni di euro per contenere il disavanzo di fine anno a 26,8 milioni, la Asl provinciale di Chieti, dg Thomas Schael, ha varato un piano di rientro da 20,3 milioni di euro, in modo tale da contenere i danni a 34,5 milioni. La manovra correttiva della Asl provinciale di Teramo, dg Maurizio Di Giosia, ammonta invece a 20,1 milioni, per contenere il deficit a 32,8 milioni.

Complessivamente le quattro Asl si erano impegnate a tagliare e razionalizzare in pochi mesi i costi per 84,1 milioni di euro, per contenere il deficit complessivo a “soli” 107 milioni di euro circa. Senza nessuna contromisura, avevano calcolato gli stessi manager nei loro documenti, il deficit arriverebbe alla cifra di 178 milioni di euro.

In base ai nuovi calcoli, il deficit tendenziale aumenta e si aggrava invece a circa 197,5 milioni di euro,  ma i tagli complessivi saranno però di minore entità, di 68,9 milioni, per contenere il debito a 128,4 milioni. superiore dunque al precedente obiettivo, che era appunto di 107 milioni.

La Asl aquilana dovrà risparmiare 35,6 milioni, e contenere il debito a 30,8 milioni, la asl chietina 15,9 milioni, con debito contenuto a 44,9 milioni, la Asl di Pescara dovrà tagliare 5 milioni, con debito previsto a fine anno a 19,8 milioni, la Asl di Teramo dovrà tagliare 12,3 milioni, con debito che non dovrà superare i 32,8 milioni.





Commenta sarcastico il capogruppo del Pd, Silvio Paolucci: “Questo è il fallimento dopo 6 anni di Giunta Marsilio. Come ne uscirà l’Abruzzo? Ma soprattutto, tanti e tali rimpalli di responsabilità creano un caos senza precedenti nella sanità, che però lascia i manager saldi al comando di una sanità malata, nonostante siano tutti inadempienti secondo la legge che in caso di disavanzo prevede la decadenza automatica. Poi, i tempi di approvazione del nuovo bilancio stringono e una maggioranza abituata a governare con leggi mancia e leggi omnibus, come articolerà la discussione? Non è pensabile calare anche stavolta dall’alto una manovra di lacrime e sangue senza aver fatto nulla per evitarlo. C’è in ballo la stabilità della Regione e, soprattutto, il diritto alla salute e di cura degli abruzzesi. La sanità abruzzese non ha mai passato un momento peggiore di questo”.

A Paolucci risponde subito Massimo Verrecchia, capogruppo di FdI in Consiglio regionale: “Era solo questione di ore, poi puntualmente è arrivato il consueto comunicato che ogni anno il consigliere regionale del Pd, Silvio Paolucci, manda agli organi di stampa disinformando gli abruzzesi sui conti reali della sanità. Anche nel 2024 Paolucci parla senza ricordarsi dell’equilibrio di bilancio nel sistema sanitario che lui ben conosce da ex assessore della materia. Non solo le cifre all’esame del Consiglio regionale non sono quelle che determinerebbero il commissariamento delle ASL – e quindi anche questi dati si rivelano privi di ogni fondamento – ma analizzando i bilanci di quest’anno si tende a chiudere la sanità abruzzese con un disavanzo di 91 milioni di euro, utilizzando solo i finanziamenti ordinari. Risorse a cui verranno aggiunte quelle delle entrate proprie della sanità, determinando una diminuzione del disavanzo e potendo chiudere a circa 21 milioni: ben uno zero in meno di quanto racconta la bassa propaganda del PD che, volutamente o erroneamente se si volesse lasciare il beneficio del dubbio, riporta 200 milioni di euro. Se Paolucci fosse intellettualmente onesto evidenzierebbe anche come in Italia tre regioni su quattro registrino un disavanzo in materia di sanità, poiché come è noto le spese a carico dei sistemi sanitari regionali aumentano ovunque.  Il Consiglio e la Giunta d’Abruzzo stanno lavorando con l’obiettivo di contenere le spese senza dover necessariamente ridurre i servizi in favore dei cittadini: questo è il segnale più importante del nostro quotidiano lavoro”.

Dura la reazione di Daniele Marinelli, segretario regionale del Partito democratico: “Si preannuncia un’ulteriore voragine nei conti delle Asl abruzzesi dopo quella già certificata a fine 2023 ma svelata dalla Regione soltanto dopo le elezioni del 10 marzo: quasi 200 milioni di euro di debito tendenziale per il 2024, con le aziende sanitarie che hanno promesso di tagliare costi per complessivi 69 milioni. I nodi vengono al pettine: Marsilio ha mentito all’Abruzzo, dichiarando in campagna elettorale che il nostro era un modello sanitario da esportare, e ora ci troviamo con un deficit mostruoso”, esordisce il segretario.

“Invitiamo questa giunta regionale ad un doppio gesto di resipiscenza: votino con noi la proposta di incremento massiccio del Fondo sanitario nazionale e firmino con noi la cancellazione dell’autonomia differenziata, che si abbatterà come una mannaia sul sistema sanitario pubblico regionale. Dopo aver preso in giro le persone presentando piani inattuabili, sprecando risorse e facendo solo propaganda, adesso pensano di evitare un nuovo commissariamento tagliando servizi, farmaci e prestazioni. Lacrime e sangue da far pagare nuovamente agli abruzzesi, in particolare alle fasce più deboli che non possono permettersi la sanità privata o l’emigrazione in altre regioni. Su questo fronte faremo le barricate”, conclude Marinelli.

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