PESCARA – Associazioni ambientaliste e animaliste, oltre a rappresentanti dei partiti d’opposizione in Regione Abruzzo, oggi in piazza a Pescara per protestare contro la delibera della Giunta Marsilio che prevede l’abbattimento selettivo di 469 cervi.
Giovedì prossimo è prevista la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso presentato da varie associazioni tra cui la Lega in difesa degli animali.
“Il tema non è tanto quello dei danni che i cervi arrecherebbero all’agricoltura – spiega all’Ansa l’avvocato della Lega in Difesa degli animali Michele Pezzone – ma controbilanciare le motivazioni dei giudici del Tar che hanno dato ragione alla Giunta Marsilio, in merito a problemi di sicurezza per gli uomini, e il principio di precauzione a tutela degli animali. Su questo il Consiglio di Stato si è mostrato disponibile concedendo una sospensiva al provvedimento in attesa della sua decisione prevista per il 7 novembre”.
“Sull’incolumità degli esseri umani, in base agli incidenti stradali provocati dall’attraversamento dei cervi, i dati ufficiali parlano di un’incidenza dello 0,2%, a fronte della necessità, secondo la Regione, di concedere l’abbattimento selettivo di 469 cervi”.
Alla manifestazione erano presenti anche attivisti provenienti da altre parti d’Italia, in particolare da Trentino, Umbria e Toscana.
Presenti anche alcuni rappresentanti politici d’opposizione, come la consigliera regionale Erika Alessandrini, del M5S: “La delibera di Giunta – sostiene la pentastellata – parla di danni all’agricoltura, ebbene, secondo i dati in nostro possesso, gli euro che la Regione ha dovuto risarcire agli agricoltura per i danni arrecati ai cervi è di poco meno di 26 mila, un po’ poco per giustificare una simile mattanza”.
Intanto la petizione promossa contro il provvedimento ha superato le 130mila firme.
“Una petizione promossa da tutti i partiti di minoranza – spiega il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli – e che vede come primo firmatario Alessio Monaco di Avs, adesso attendiamo il Consiglio di Stato, resta però fuor di dubbio che non ci sono ragioni sufficientemente valide se non quelle di ringraziare la lobby della caccia in Abruzzo per il sostegno a Marsilio nell’ultima tornata elettorale”.
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