CALASCIO – Dopo la giornata inaugurale di ieri di Rigenera Festival alla Rocca di Calascio che ha fatto registrare oltre 250 presenze al concerto di musiche dai film ambientati sul Gran Sasso, seguito alla presentazione del bel libro di Andrea Lolli “Gran Sasso e Cinema” (Ricerche&Redazioni Edizioni), oggi in programma tre presentazioni di libri all’Aia di Sant’Antonio, nel paese di Calascio, al termine “Aperitivo Letterario”.
Programma
Ore 17:30 Valentina Di Cesare, curatrice di “E c’erano gerani rossi dappertutto” (Radici Edizioni), dialogherà con la giornalista Novella Di Paolo.
Il libro raccoglie alcune tra le numerose voci del panorama letterario nordamericano contemporaneo, in un vero e proprio viaggio attraverso il loro patrimonio identitario, sulle tracce dell’esperienza migratoria familiare e personale. Una antologia eterogenea dal punto di vista geografico e anagrafico, concepita sulla base di elementi ben definiti, come l’origine etnica e il genere socialmente inteso e che ospita percorsi artistici differenti. Le autrici – tutte di origini italiane – fanno i conti con il proprio passato familiare, presentando percezioni diverse della propria identità all’interno di entrambe le comunità, quella di arrivo e quella italiana d’origine.
Ore 18:15 Riccardo Finelli, autore di “Coi binari fra le nuvole” (Neo Edizioni), dialogherà col suo editore Francesco Coscioni. Il libro: «C’era un treno che aveva le ali, c’è un binario che attraversa le nuvole, ci sono storie che sanno di terra, di fuoco, di neve e di acciaio. Un viaggio di frontiera. Che sa di west, di alture, di storie da un cuore dell’Italia sconosciuto e meraviglioso. 4 giorni, 130 km a piedi lungo i binari della Transiberiana d’Italia, lungo la strada ferrata che collega Sulmona a Carpinone. Un diario di viaggio “clandestino” per riflettere su quello che eravamo e su quello che forse non siamo più; per raccogliere e raccontare storie, aneddoti, vite che per 120 anni si sono dipanate lungo le rotaie e raccolte su di un treno che ogni giorno sfidava le alture e teneva insieme gli angoli estremi di una
provincia italiana. Tra nuove linee ferroviarie che nessuno vuole e altre amate che muoiono, un libro magico in cui la realtà diventa leggenda ed il viaggio l’occasione per interrogarsi su cosa, nel XXI secolo, significhi la parola “Italia”.»
Ore 19 Stefano Ardito presenterà due suoi recenti volumi, “Guerra in Appennino” (Corbaccio) e “K2. La montagna del mito” (Solferino). Dialogherà con lo scrittore la giornalista Novella Di Paolo.
Nel primo libro, la Grande Storia rivive attraverso le storie fra borghi, campagne e montagne dell’Appennino. Ottant’anni fa, dall’estate del 1943 alla primavera del 1945, l’Italia diventa un campo di battaglia e la maggioranza dei combattimenti interessa l’Appennino. Mentre la Grande Guerra è stata combattuta lungo un fronte in buona parte statico, e ha interessato solo sporadicamente i civili, il fronte della Seconda guerra mondiale si sposta, travolgendo campagne e foreste, città e borghi, e coinvolgendo la popolazione civile.
Stefano Ardito ricostruisce il biennio feroce da cui è nata la nostra democrazia attraverso documenti storici e testimonianze, ma anche tornando nei borghi, sui crinali e nelle valli dell’Appennino centrale e settentrionale. Il secondo libro racconta gli episodi più importanti della storia alpinistica del K2, densa e complessa, guardando anche più lontano, verso le pietre scure del Passo Karakorum o in direzione del Broad Peak, del Chogolisa, del Gasherbrum IV e delle altre cime che fanno corona al K2. Senza dimenticare la «guerra più alta della storia» che gli eserciti del Pakistan e dell’India combattono tra il ghiacciaio Siachen e la Sella Conway, gli sviluppi della ricerca scientifica, l’ambiente e il Central Karakorum National Park. Un racconto lungo secoli, attraverso i sogni, le avventure e le molte tragedie che esploratori e alpinisti di tutto il mondo hanno vissuto sulla “montagna degli italiani”.
Al termine, si terrà un Aperitivo Letterario su terrazza panoramica nei pressi del Comune di Calascio.
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